Il prossimo anno avremo alcune scuole medie con una media di 26-27 studenti per classe, un numero molto alto rispetto agli standard consueti".
A ciò si aggiunge il fatto che, nella scuola primaria, "questo territorio deve utilizzare ancora molto spesso lo strumento delle pluriclassi, che possono essere didatticamente valide solo in presenza di docenti capaci ed esperti. Cosa non sempre scontata dal momento che la Valtellina e la Valchiavenna, a causa del loro isolamento, non attirano personale docente da fuori provincia, per cui si è di frequente soggetti a cambiamenti di insegnanti anche in corso d'anno".
"Non possiamo inoltre scordare l’attuale situazione dovuta all’emergenza da Covid – 19 che impone disposizioni circa il distanziamento sociale, valido anche per gli alunni che dovranno riprendere l’attività didattica in presenza". Al fine di organizzare le lezioni in sicurezza nel rispetto delle vigenti regole anti contagio, molto probabilmente, servirà un maggior numero di classi e di relativi docenti, e non certo, una riduzione.
"La decisione dell’Ufficio Scolastico Regionale mi ha molto stupito. In una condizione oggettivamente di per sé già molto complessa per via delle peculiarità territoriali e consi- derata l’attuale situazione emergenziale che ne amplifica le difficoltà, la scelta di ridurre di ben 22 unità l’organico assegnato pare davvero incomprensibile oltre che inaccettabile.
Mi auguro che l’Ufficio Scolastico Regionale, di concerto con il Ministero dell’Istruzione, rivedano le proprie decisioni affinchè gli alunni della nostra provincia possano beneficiare di un servizio essenziale qualitativa- mente non inferiore a quello delle altre realtà", spiega il presidente della Provincia di Sondrio, Elio Moretti.