Trento - Tradizionale Santa Messa natalizia dell’arcivescovo di Trento Lauro Tisi nella Casa circondariale di Spini di Gardolo insieme ai detenuti, al personale (polizia penitenziaria ed educatori) e alcuni volontari. Il saluto dei detenuti: “Lei ci porta speranza e fiducia. Chiediamo alle persone di credere ancora in noi”. Don Lauro: “Sogno che possiate trovare chi vi porta nel cuore e al quale regalare la vita”.
“Siamo felici di accoglierla, la sua presenza è una risposta al nostro bisogno di speranza e di fiducia”, ha detto uno dei detenuti all’arcivescovo all’inizio della Messa, concelebrata dal cappellano del carcere don Mauro Angeli accanto al diacono Fabio Chiari, referente della Caritas diocesana, da anni impegnata in molteplici servizi nella struttura detentiva a Spini. Il portavoce dei carcerati ha poi ricordato i quattro verbi risuonati dietro le sbarre nelle settimane d’Avvento: sognare, attendere, domandare, convertire. “Mentre ci diciamo disposti a cambiare per non compiere più errori, ci domandiamo però – si è interrogato a nome di tutti i detenuti presenti – quale futuro ci attende. Per questo chiediamo alle persone di credere ancora in noi”.
All’arcivescovo si è rivolta anche la direttrice Anna Rita Nuzzaci, dal 2019 alla guida del carcere cittadino dopo aver guidato per 16 anni il carcere di Bolzano: “Grazie vescovo Lauro per la sua vicinanza alla fragilità, che non è solo quella delle persone qui detenute, perché la fragilità appartiene a noi tutti. Ne è prova anche il nostro ordinamento che, come la religione, vuole tendere la mano, per dire che non è mai troppo tardi per cambiare”.
“Oggi posso dire che qui è davvero Natale, perché in carcere, così come negli ospedali, siamo sicuri della presenza del Signore”, ha esordito don Lauro.