Togliendo i due mesi “orribili” quindi possiamo dire che il mercato abbia tenuto".
Nel dettaglio, a gennaio 2019 le vendite sono state 457 contro le 460 del 2020, pari ad una crescita minima del 0,6%. Crescita che si fa più consistente a febbraio dove il confronto è di 495 (per il 2019) contro le 517 (del 2020), pari ad un aumento del 4,5%. L’incremento medio dei primi due mesi dell’anno è dunque del 2,6%.
I primi giorni di marzo avevano confermato questa crescita ma il periodo di lockdown ha praticamente congelato il settore: dai 495 atti del 2019 si è passati ai 146 del 2020, con un calo del -70,%. Nel primo trimestre il calo è stato del -20,5%. Ad aprile 2019 le compravendite sono state 574, 174 invece nel 2020, con un calo del 37,1%. A maggio il mercato comincia a risalire: 521 nel 2019, 506 nel 2020, con una differenza contenuta del 2,8%. A giugno ritorna il segno più nelle compravendite in forza di una crescita consistente (del 5,9%): dalle 675 compravendite del 2019 si è arrivati a 715 nel 2020. Il confronto tra luglio 2019 e luglio 2020 offre una ulteriore crescita del 9,5%, derivata dalle 669 compravendite perfezionate l’anno scorso contro le 732 di quest’anno.
Anche per i notai il trend è simile. "Nel 2019 – ha detto il notaio Poma – le compravendite totali di abitazioni nel trimestre aprile-giugno sono state 2224, nel 2020 1609. Per i terreni i numeri sono 1079 nel 2019, 656 nel 2020. In totale le compravendite nel 2019 sono state 3303, nel 2020 2265. Dinamica analoga a quella dei finanziamenti: i mutui nel 2019 sono stati 449, nel 2020 368, mentre altre forme di finanziamento erano 1442 nel 2019 contro le 1147 di quest’anno".
"I due mesi di marzo e aprile sono stati tremendi anche per il mercato immobiliare trentino – è l’analisi conclusiva del presidente Rigotti – ma anche se i dati sono fortemente negativi, possiamo considerare positivamente il trend generale, che è in crescita. Se terrà il mercato del lavoro e, conseguentemente, il credito continuerà a sostenere le famiglie, allora potremmo minimizzare ancora le perdite conseguenti al periodo di blocco".