Trento - Interrogazione del consigliere Alessio Manica (Pd) e la risposta del presidente Maurizio Fugatti.
INTERROGAZIONE DI AL03ESSIO MANICA
"Come è noto la Provincia Autonoma di Trento ha partecipato al Comitato Paritetico con Governo e Regione Veneto per affrontare il tema del possibile prolungamento della arteria stradale cosiddetta della “Valdastico” in territorio Trentino fino al raccordo con la A22.
Dal verbale finale del succitato Tavolo del febbraio 2016 e da quanto riferito in Aula dall’Assessore competente nella passata Legislatura, pare risultare che nell’ambito del confronto si fosse arrivati a riconoscere la non necessità di un raccordo autostradale, bensì la necessità di un collegamento tra i due territori (non per forza stradale) comunque subordinato all’analisi e alla valutazione di dati viabilistici.
Recentemente però il Presidente Rossi, nel passare le consegne al Presidente Fugatti, parlava di accordo già raggiunto sia sulla realizzazione dell’opera che sul tracciato; inoltre allo scrivente è giunta notizia di un ulteriore tavolo che si sarebbe riunito in data 15 ottobre, portando ad ulteriori sviluppi.
Da ultimo, su un quotidiano locale nei giorni scorsi è stato pubblicato il presunto tracciato che dovrebbe seguire l'opera nell’eventualità di sbocco a Rovereto sud, in linea con quanto dichiarato dal Presidente della Provincia nella sua prima relazione all'Aula.
Ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia al fine di:
- sapere se vi sia stato l’incontro summenzionato, quale sia il ruolo e la composizione di questo tavolo e quali sono state le decisioni assunte;
- sapere se la Giunta sia stata informata e se ne abbia condiviso le decisioni in qualche forma;
- avere eventualmente copia del verbale dell’incontro;
- sapere quale sia ad oggi lo stato di avanzamento dell’iter relativo all’opera in oggetto;
- conoscere quali saranno i prossimi passaggi formali;
- avere copia di tutte le soluzioni progettuali ad oggi ipotizzate e oggetto di valutazione", consigliere provinciale Alessio Manica (Pd)
LA RISPOSTA DEL PRESIDENTE FUGATTI
"Il tema relativo all’annosa questione del collegamento infrastrutturale fra il Veneto ed il Trentino è stato considerato nella strategia complessiva di mobilità prevista dal Piano Urbanistico Provinciale approvato con la legge provinciale n. 5 del 2008.
Il PUP, attraverso la previsione di un modello sistemico, introduce un metodo complessivo di programmazione ed elaborazione delle scelte – espresso nella Relazione – nella cartografia e nelle norme di attuazione del Piano. Il livello programmatorio si propone di migliorare l’interconnessione e l’integrazione del Trentino sia con le Regioni limitrofe che interne al territorio.
In questo senso il PUP delinea le modalità di inserimento urbanistico dei programmi nazionali, europei, regionali e provinciali di sviluppo dei collegamenti del Trentino con l’Europa e con le Regioni del centro-nord del Paese per un verso, e delle connessioni interne per l’altro, individuati come “corridoi infrastrutturali”. Essi sono articolati in corridoi di accesso e in corridoi interni, configurati come fasce territoriali interessate da sistemi di mobilità stradale e/o ferroviaria. Sotto il profilo infrastrutturale va sottolineato che all’interno di ogni corridoio sussistono sistemi di mobilità integrati, strettamente correlati alle strategie individuate nel PUP. La traduzione di questi contenuti
programmatori in scelte effettive di piano, nonché l’individuazione delle priorità di intervento all’interno del singolo corridoio vanno verificati nella valutazione strategica delle previsioni.
Di rilievo, rispetto ai tre Corridoi individuati dal PUP, è il Corridoio Nord–Sud, identificato negli assi portanti dell’Autostrada A22, della ferrovia del Brennero e della S.S. 12, nonché in quello complementare della S.P. 90. Nell’ambito di questo Corridoio si inserisce il progetto di alta capacità ferroviaria, promosso da RFI per lo spostamento di quote di traffico merci dalla gomma alla rotaia.
Come riportato nella relazione illustrativa del PUP, il Corridoio Est – Valsugana si identifica nell’asse della S.S. 47 con i relativi potenziali sviluppi e nella ferrovia della Valsugana con i corrispondenti interventi di miglioramento. Su questo asse si concentra la pressione delle viabilità in programmazione e realizzazione nell’area padana compresa tra Ferrara, Rovigo, Vicenza e Padova. La previsione quindi di questo Corridoio – come area sensibile di interesse
sovraprovinciale, per l’importanza nelle strategie di sviluppo economico e di connessione fra corridoi europei nonché per le aree particolarmente delicate sotto il profilo ambientale che lo attraversano, come la zona dei laghi di Caldonazzo e Levico – richiede lo sviluppo di politiche condivise e responsabili con le Regioni limitrofe, anche attraverso l’attivazione di misure volte ad indirizzare e contenere i flussi di traffico, in particolare quello merci.