TRENTO - L’annuale
assemblea dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Trento, svoltasi all’ITAS Forum, si è tenuta in un momento cruciale per la professione. La
Presidente Silvia Di Rosa ha evidenziato come il recente
Disegno di Legge Delega rappresenti la
prima riforma organica degli ordinamenti professionali in cento anni. Di Rosa è intervenuta poi sulle
sfide attuali: calo delle iscrizioni, presenza femminile ancora limitata e
precarietà dei giovani ingegneri. L’assemblea ha inoltre fatto il punto sulle principali novità normative, dalla
legge 132/2025 sull’uso dell’IA ai nuovi
Criteri Ambientali Minimi in edilizia, e sulle iniziative dell’Ordine volte a valorizzare la professione, rafforzare la sicurezza e favorire l’inclusione, in vista della
conclusione del mandato del Consiglio a giugno 2026 e delle prossime elezioni.
LE AUTORITÀ
Ad aprire l’assemblea, dopo i saluti del
presidente nazionale dell'Ordine Angelo Domenico Perrini e del
rettore dell'Università di Trento, il professore ingegnere Flavio Deflorian, un evocativo video che ha celebrato i
70 anni di iscrizione all'ordine dell'ing. Ezio Springhetti. Quindi il saluto del
Vicepresidente e Assessore allo Sviluppo Economico, Lavoro, Famiglia, Università e Ricerca della Provincia Autonoma di Trento Achille Spinelli, che nel suo intervento, dopo aver ringraziato la presidente dell’Ordine Di Rosa e la folta platea di ingegneri, ricordando il valore del confronto con la comunità professionale, ha detto: “
Per la Provincia è fondamentale mantenere un dialogo costante con una realtà importante e strutturata come la vostra. Abbiamo aperto tavoli di confronto con tutti gli Ordini professionali, perché questa terra di Autonomia ha bisogno che possano operare pienamente sul nostro territorio, valorizzandolo e facendolo crescere”. Nel suo intervento Spinelli ha sottolineato anche la necessità di
valorizzare le competenze delle nuove generazioni: “
I giovani devono poter comprendere le potenzialità della professione e trovare un contesto che li sostenga nell’ingresso e nella crescita”. Il vicepresidente ha quindi posto l’attenzione su uno dei temi al centro dell’assemblea, l’
innovazione tecnologica applicata allo sport: “
Non voglio citare solo il mondo dei para-atleti, dove mancanze fisiche vengono compensate con strumenti che sono vera ingegneria e ricerca applicata, ma anche quanti hanno il grande vantaggio di disporre di attrezzature che migliorano costantemente le loro performance. I trampolini di Predazzo ne sono un caso emblematico”.
RIFORMA DELLE PROFESSIONI DOPO UN SECOLO
“La riforma delle professioni rappresenta un’opportunità straordinaria per consolidare la funzione sociale dell’ingegnere e modernizzare l’intero sistema ordinistico – ha sottolineato la Presidente Silvia Di Rosa –.
È fondamentale coinvolgere i giovani, valorizzare le competenze digitali e garantire che l’Ordine resti un punto di riferimento per la collettività”. La riforma, contenuta nel
Disegno di Legge Delega approvato dal Consiglio dei Ministri il 4 ottobre, coinvolge 14 professioni regolamentate e punta a
rafforzare il ruolo sociale ed economico dei professionisti, assicurare la loro autonomia e indipendenza, e ridefinire con chiarezza le attività riservate a ciascuna categoria. “
Un tema che dobbiamo attenzionare - ha aggiunto Di Rosa -.
È necessario porre dei confini e dei paletti tra quello che l'ingegnere può fare e non può fare, e su quello che possono o non possono fare le altre categorie. Ed è centrale anche la questione dell'uso del titolo professionale solo per gli iscritti agli albi, titolo oggi spesso utilizzato impropriamente”. Tra gli obiettivi principali per gli ingegneri: la revisione dell’esame di Stato, la formazione continua in linea con le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale, l’obbligo di assicurazione professionale, il rafforzamento della parità di genere nei Consigli Nazionali e negli Ordini territoriali, e la revisione delle società tra professionisti. Fatte salve le modifiche intervenute negli ultimi decenni – dalla riforma universitaria del 2001 con l’introduzione del modello 3+2, alla suddivisione dell’Albo in Sezioni A e B e tre settori principali, all’istituzione dei Consigli di disciplina nel 2012 con nuovo codice deontologico e formazione continua obbligatoria –
si tratta del più incisivo intervento normativo per gli ingegneri dall’istituzione della legge del 1923 e del Regio Decreto del 1925, ancora oggi fondamento giuridico della professione.
INGEGNERI IN EVOLUZIONE
Negli ultimi 25 anni la figura dell’ingegnere è profondamente cambiata, passando da progettista tradizionale a
professionista con competenze trasversali, in settori che spaziano dall’ingegneria civile e industriale all’ingegneria gestionale e dell’informazione. Nonostante questa evoluzione,
solo il 10% dei laureati in ingegneria si iscrive all’Ordine: tra gli iscritti dell’Ordine di Trento, circa il 62% ha più di 45 anni e
la presenza femminile si attesta al 18%. La Presidente Silvia Di Rosa ha sottolineato come l’iscrizione all’Albo rimanga essenziale per garantire competenza professionale, rispetto del codice deontologico e sicurezza della collettività.
Il Consiglio Nazionale sta lavorando per rendere l’Ordine più inclusivo, capace di intercettare le nuove figure professionali e di assicurare formazione continua, aggiornamento tecnologico e tutela della professione anche in contesti innovativi.
PRECARIETÀ E NUOVE SFIDE: IL RUOLO DELL’ORDINE
“La competenza tecnica – ha dichiarato la Presidente – non può essere relegata alla mera esecuzione: deve diventare parte integrante della governance e del progresso sociale. È necessario promuovere dignità, riconoscimento pubblico e valore sociale della professione, soprattutto per i giovani che rappresentano il futuro dell’ingegneria italiana”. Di Rosa ha poi richiamato la storia, citando grandi ingegneri del Novecento e sottolineando come la società dell’epoca valorizzasse talento, visione e competenza tecnica. Oggi la professione è spesso sottovalutata, e i giovani ingegneri affrontano lavoro precario e scarsa valorizzazione economica. Per contribuire a rafforzare il ruolo degli ingegneri e avvicinare le nuove generazioni, l’Ordine ha promosso numerose iniziative: la mostra multimediale “Opere di Ingegno” a Palazzo Roccabruna per raccontare a studenti e cittadini il contributo degli ingegneri nella vita quotidiana; il percorso “I Nostri Saggi”, con interviste agli iscritti più esperti; la Giornata dell’Innovazione, giunta alla settima edizione e dedicata alle sfide climatiche e alle tecnologie innovative, ora replicata anche in altre province; l’attivazione della Cattedra Negrelli, in collaborazione con l’Università di Trento, per valorizzare l’ingegneria civile e il contributo dei professionisti trentini a livello internazionale; e infine l’orientamento nelle scuole, con incontri nelle medie e superiori per diffondere la cultura dell’ingegneria e stimolare l’interesse dei giovani verso la professione.
IN DIALOGO CON ISTITUZIONI E ALTRI ORDINI
Il dialogo con istituzioni locali e centrali è considerato essenziale dall’Ordine per rafforzare l’efficacia delle proprie attività. Con la Provincia autonoma di Trento, l’Ordine ha contribuito a nuove linee guida per le gare OEPV, valorizzando le esperienze tecniche, e proseguirà il lavoro in Provincia di Bolzano. Ha inoltre collaborato a Salva Casa Trentino, partecipando alla regolarizzazione statica degli edifici pre-anni ’90, e alle modifiche alla normativa energetica provinciale tramite la Commissione Impianti e la Rete delle Professioni Tecniche. Con i Comuni, l’Ordine collabora con il Consorzio delle Autonomie Locali (CAL) per la formazione dei tecnici comunali e la semplificazione delle pratiche edilizie, e sostiene iniziative come il 10° Forum della mobilità sostenibile. È in corso la ridefinizione dell’accordo per l’uso degli spazi dell’ex Mensa Santa Chiara, con la creazione di un Urban Center per progetti di trasformazione urbana e territoriale. A livello interprofessionale, continua la partecipazione alla Rete delle Professioni Tecniche del Trentino (RPTT), mentre da ottobre 2025 Di Rosa guida il CUP – Comitato Unitario Permanente degli Ordini e Collegi professionali del Trentino, che riunisce 23 ordini e oltre 26.400 professionisti, favorendo il dialogo su riforma delle professioni, equo compenso, sicurezza sul lavoro e formazione universitaria.
ISCRITTI: DATI E TENDENZE
Al 10 dicembre 2025, l’Ordine degli Ingegneri di Trento conta 2.950 iscritti, di cui 2.819 nella Sezione A e 131 nella Sezione B, con sei società di ingegneria registrate. Nel corso dell’anno si sono aggiunti 48 nuovi membri, mentre 29 hanno lasciato l’Albo, per un saldo positivo di 19 iscritti rispetto al 2024. La composizione di genere mostra ancora una netta prevalenza maschile (82%), con le colleghe che rappresentano il 18% del totale, in aumento di 1,5 punti percentuali rispetto all’anno scorso. Circa un terzo degli iscritti opera nei settori industriale e dell’informazione. Le nuove iscrizioni rallentano, anche a causa della recente modifica dell’esame di Stato, tornato a prevedere tre prove scritte e una orale.
BILANCIO APPROVATO ALL'UNANIMITÀ
Dopo la relazione della presidente, la puntuale relazione della tesoriera, ing. Lorenza Tavernini, e l’approvazione all’unanimità del Bilancio preventivo 2026 e assestamento 2025, prima di lasciare spazio alla consegna delle medaglie d’oro agli ingegneri che hanno maturato i 50 anni dalla laurea e alla consegna dei timbri ai neoiscritti, a cui è seguita la relazione dell’ing. Luciano Martorano sulle “Nuove linee guida per le procedure di gara con il criterio dell’OEPV approvate dalla Provincia Autonoma di Trento”.
INGEGNERIA E SPORT
In conclusione di assemblea un interessante approfondimento sul tema dell’ingegneria applicata allo sport, con l’ing. Marco Gelmini, dirigente del Servizio Opere Civili della PAT che ha relazionato sul progetto dei trampolini olimpici di Predazzo, e un’illustre futura professionista, ovvero la campionessa olimpica Nadia Battocletti, che in dialogo con i consiglieri dell’Ordine Gilberto Gozzer e Gabriella Pedroni ha raccontato la sua straordinaria capacità di conciliare lo studio ingegneristico e un carriera sportiva di livello mondiale. “Metto grande volontà nel portare avanti i due percorsi parallelamente ed è questo che mi aiuta a spingermi sempre un po' più avanti. All'Università ho scoperto una Nadia molto differente da quella che corre sui campi. Spero di laurearmi entro un anno, nel mio futuro prossimo darò la precedenza allo sport ma sono sicura che non abbandonerò il settore ingegneristico”, ha detto Nadia Battocletti tra gli applausi, prima di ricevere in dono dall’Ordine un disegno che la ritrae con le famose Formichine di Fabio Vettori.