Servono strumenti molto più robusti per sostenere il reddito delle famiglie e dei lavoratori. L’impatto della crisi avrà un’onda lunga sull’occupazione. Per questa ragione insistiamo sulla necessità di sostenere i lavoratori rimasti a casa, ma allo stesso tempo di avviare un piano straordinario di investimenti che spinga la crescita e crei nuova occupazione”.
Per gestire e superare la crisi, secondo Cgil Cil Uil, serve sostenere il reddito delle famiglie e la contrattazione per favorire una ripresa dei consumi. Vanno messe in campo tutte le risorse necessarie per potenziare le politiche del lavoro, rafforzando i centri per l’impiego e investendo in un piano straordinario di formazione continua per i disoccupati.
Dalla crisi il Trentino deve uscire più forte e moderno. Per questo servono investimenti in infrastrutture digitali, nella manutenzione del territorio e nella riqualificazione degli edifici e alloggi pubblici. Indispensabile appare anche indirizzare risorse su politiche industriali che favoriscano l’innovazione produttiva e organizzativa delle imprese.
C’è poi il capitolo del welfare territoriale, che va rafforzato a favore di famiglie, anziani e disabili. “E’ chiaro che serve uno sforzo importante in termini di risorse. Ci sono i fondi europei e la risorse aggiuntive riconosciute dallo Stato. Il tema è non disperdere questa disponibilità in mille rivoli, ma confrontarsi insieme per non lasciare indietro nessuno”.
Tutte queste misure in ogni caso rischiano di essere poco efficaci se non si mette in atto subito un serio piano di prevenzione sanitaria del Covid-19, sui luoghi di lavoro, nelle scuole e per gli over 60. “Il focolaio emerso in questi giorni sono la dimostrazione chiara che senza un’organizzazione sanitaria efficace e capillare i contagi possono andare fuori controllo. La conseguenza potrebbe essere un nuovo lockdown che nessuno può permettersi in nessun settore. Per questa ragione chiediamo di rafforzare la disponibilità e la diffusione degli strumenti di prevenzione, i test sierologici, i tamponi, ma anche il tracciamento e l’isolamento attivo. Quello della Furlani è un importante banco di prova per la capacità di circoscrivere il contagio, ma purtroppo non sarà l’unico, quindi bisogna strutturare l’organizzazione ed essere pronti”.