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Il mercato del lavoro altoatesino sta cambiando

Presentato il Rapporto sul mercato del lavoro per il semestre invernale 2024/25

BOLZANO - Due volte l'anno l'Osservatorio mercato del lavoro pubblica il Rapporto sul mercato del lavoro con analisi dell'intero mercato del lavoro altoatesino. Il rapporto per il periodo da novembre 2024 ad aprile 2025 è stato presentato nel cortile interno di Palazzo Widmann dall'assessora provinciale al Lavoro Magdalena Amhof e da Stefan Luther, direttore del Servizio Mercato del lavoro.

"Le sfide attuali del mercato del lavoro non riguardano solo l'Alto Adige. I cambiamenti demografici e la quota crescente di lavoratori anziani sono visibili in tutte le regioni vicine", ha spiegato Amhof nella sua introduzione. Anche il calo dell'occupazione nel settore automobilistico in Alto Adige è espressione del cambiamento strutturale che interessa molte industrie europee. Per colmare le lacune dovute al calo demografico, in Alto Adige si sostiene la crescente partecipazione della popolazione locale al mercato del lavoro, mentre anche l'immigrazione di forza lavoro gioca un ruolo importante.

I dipendenti sono cresciuti dell'1,7%
La crescita dei lavoratori dipendenti, all’1,7%, rispetto al periodo novembre 2023-aprile 2024, è moderata, in linea con la media degli ultimi 15 anni e la più bassa dal 2015 (escluso il periodo della pandemia). Mentre il settore alberghiero-ristorativo (+3,9%) e i servizi sociali residenziali (+3,9%) sono cresciuti fortemente, la crescita del commercio (+1,8%) e dell’edilizia (+1,4%) sono state piuttosto basse. Il settore manifatturiero ha registrato un calo (-0,5%), dovuto principalmente agli sviluppi dell'industria automobilistica.

"In termini di tipologie contrattuali, si è registrato un aumento dei contratti a tempo indeterminato. Complessivamente, nel periodo in esame, il 23% dei contratti era a tempo determinato. Tolti i settori dell'agricoltura e alberghiero-ristorativo, questo tipo di contratto rappresenta ancora il 15,1%", ha dichiarato Luther alla conferenza stampa.

La disoccupazione amministrativa aumenta dell'1,3 percento
"La data di Pasqua inoltrata e la situazione di stasi dell'industria hanno portato a un leggero aumento dell'1,3 percento della disoccupazione amministrativa", ha analizzato Luther.
Espresso in cifre, si tratta di un aumento di 243 persone (il numero totale è in media di 18.217 persone registrate come disoccupate, di cui 10.601 donne e 7616 uomini). Tra i disoccupati immediatamente collocabili e i disoccupati di lunga durata, invece, si è registrata una diminuzione del numero di disoccupati grazie alle attività dei Centri di mediazione lavoro (CML). "Grazie al potenziamento dell'organico dal 2022, è stato possibile seguire i disoccupati in modo più sistematico e completo", ha constatato Luther, il quale ha anche illustrato la differenza decisiva tra il tasso di disoccupazione ufficiale stimato di circa il 2% e un tasso di disoccupazione amministrativa tra il 6 e il 7%. Per la politica attiva del lavoro, quest'ultimo è determinante, dato che ogni anno devono essere seguite circa 12.000 persone.

Aumento dell'occupazione grazie all'afflusso di manodopera
"L'aumento dell'occupazione in Alto Adige è dovuto in gran parte all'afflusso di manodopera dal resto d'Italia e dai Paesi extracomunitari in particolare", ha riferito Luther. Secondo il rapporto sul mercato del lavoro, tre nuovi occupati su quattro provengono dall'estero. C'è concorrenza con altre regioni europee. Migliorare l'attivazione della forza lavoro potenziale già residente in Alto Adige è fondamentale.

Cambiamento demografico sempre più evidente
Un altro aspetto menzionato è il cambiamento demografico. Oggi il 34,7% dei dipendenti ha più di 50 anni, il 3,7% in più rispetto al semestre invernale 2023/24. "Rispetto al 2014/15, registriamo addirittura un aumento del 65%", avverte Luther. Molti Paesi dell'UE stanno affrontando la sfida della generazione dei baby boomer che raggiunge l'età della pensione, mentre le generazioni successive sono demograficamente più deboli. Secondo Luther, il mercato del lavoro altoatesino dovrà far fronte a 70.000 pensionamenti nei prossimi 15 anni.

Per quanto riguarda le sfide future, l’assessora Amhof ha infine commentato: "La questione fondamentale di come attutire le conseguenze dei cambiamenti demografici ci accompagnerà per i prossimi anni. Allo stesso tempo, dobbiamo lavorare su tutti i fronti per mantenere l'Alto Adige attraente e competitivo come luogo di lavoro. Insieme al Servizio Mercato del lavoro e alle parti sociali, stiamo quindi lavorando a una strategia per il mercato del lavoro del 2030 e oltre”.
Ultimo aggiornamento: 14/06/2025 13:35:34
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