Anzitutto, circa la reale adesione agli scioperi, per conoscere la verità basta passare in Viale Caproni durante le manifestazioni, o chiedere ai lavoratori di Pama, Bonfiglioli, Metalsistem e Luxottica che hanno raggiunto le maestranze della Sicor fuori dai cancelli.
Riguardo al fatto che, secondo Sicor, il costo del lavoro “era, e ancora adesso è, insostenibile in proporzione al fatturato”, parlano da soli i bilanci dell’azienda, che sono pubblici: mai un anno chiuso in perdita, utili sempre elevati e in linea con le altre aziende della medesima dimensione, costo del lavoro in rapporto al fatturato anch’esso in linea con quello delle aziende del medesimo settore. L’unico esercizio a chiudersi con un utile inferiore alla media è stato il 2018, anno del cambio di proprietà.
Non si capisce poi come si possa giustificare o anche solo parlare di licenziamenti, se nel frattempo l’azienda sta facendo straordinari e assume.
Riguardo poi al fatto che in Sicor le retribuzioni sarebbero del 40% superiori a quelle del Contratto Nazionale, delle due l’una: o a chi ha fornito questi numeri all’Amministratore Delegato serve un ripasso di matematica, o magari nella media del pollo ci è finito anche lo stipendio dell’Amministratore stesso.
I lavoratori della Sicor stanno scioperando perché con le azioni messe in campo dall’azienda – cancellazione del Premio di Risultato e della Quattordicesima e assorbimento del Superminimo – il loro salario integrativo in realtà sarà azzerato, altro che balle!
Ma se le dichiarazioni dell’Amministratore Delegato di voler garantire ai lavoratori Sicor salari superiori del 33% rispetto a quelli del Contratto Nazionale non sono un imbroglio, allora convochi immediatamente il sindacato al tavolo per firmare gli aumenti!", dichiara per la Fiom-Cgil del Trentino, Aura Caraba