Basti pensare, infatti, che la Lombardia contribuisce per il 25% alla produzione idroelettrica nazionale, confermando, dunque, un ruolo di primissimo piano”.
Complessivamente in Valtellina sono 7 sono le centrali gestite da A2A, 10 quelle di Edison e 3 quelle di Italgen, tutte già scadute da anni. Entro il 2029 scadranno anche quelle attualmente gestite da Enel.
“Le gare per l’assegnazione della gestione delle centrali - commenta il presidente di UNCEM Lombardia - rivitalizzerà un settore storicamente importante per la montagna e le sue genti. Le aziende, fino ad oggi in attesa di capire l’evoluzione della situazione, potranno finalmente pianificare investimenti e puntare così sull’efficientamento degli impianti a beneficio, a mio avviso, anche dell’aspetto produttivo, tutt’altro che secondario in questo drammatico momento di crisi energetica. Andranno altresì aggiornate le forme di compensazione ai territori montani per creare una perequazione verso le aree montane che devono far fronte ad un costo più alto dei servizi rispetto alla pianura".
Per le terre alte, dunque, una nuova e interessante opportunità. “Il mio auspicio - conclude Maffezzini - è che gli enti locali possano trovare condivisione rispetto ai veri obiettivi di questo significativo passaggio, allo stesso tempo, sono certo che la capacità di ascolto degli enti sovraordinati rispetto ai territori montani, porterà risultati positivi”.