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Sabato, 6 aprile 2024
Lascito testamentario: come funziona, cosa prevede e in cosa è diverso dalla donazione
Un lascito testamentario è una donazione scritta, da includere all’interno del proprio testamento, con la finalità di destinare tutta o una parte dei propri averi a una o più organizzazioni no profit, al momento del decesso.
Si tratta di una forma di beneficenza legale, tutelata dalla Legge, che permette al testatore di disporre liberamente di una quota del proprio patrimonio (quota disponibile) e di scegliere volontariamente i soggetti beneficiari (a differenza della quota legittima, cioè la parte di eredità che deve obbligatoriamente essere devoluta a determinati soggetti, come moglie, figli e parenti più prossimi).
Il testamento solidale rappresenta quindi uno strumento molto importante non solo per poter fare del bene quando non si è più in vita, ma anche per essere certi che le proprie volontà vengano rispettate ed eseguite.
In questo articolo analizziamo il lascito testamentario: come funziona, cosa prevede e come si differenzia dalla semplice donazione.
Lascito testamentario: come funziona
Per poter attivare questa forma di beneficenza post mortem, la cosa necessaria è prima di tutto fare testamento, cioè compilare quel documento che permette di decidere il proprio volere in coscienza e in autonomia e di disporre dei propri averi dopo la morte.
Il testamento può essere fatto in tre modi: scrivendolo interamente a mano e apportando data e firma (testamento olografo), facendolo redigere da un notaio alla presenza di due testimoni (testamento pubblico) o compilandolo in autonomia il suo contenuto e consegnandolo in busta chiusa ad un notaio per farlo certificare, sempre con due testimoni presenti (testamento segreto).
Il testamento solidale può essere fatto da chiunque (tranne da minori, interdetti e incapaci di intendere e volere) indipendentemente dall’ammontare del patrimonio, può essere modificato in ogni momento ed è sempre revocabile.
Cosa prevede il lascito testamentario?
Il lascito testamentario permette di lasciare in eredità somme di denaro (conto corrente, titoli, azioni, obbligazioni, libretti/buoni postali, fondi di investimento o il proprio TFR), beni mobili e immobili, polizze assicurative o polizze vita oppure l’intero patrimonio a Organizzazioni no profit, che utilizzeranno il contributo per finanziare specifiche azioni benefiche e solidali.
Alle disposizioni testamentarie solidali può essere apposto un onere, cioè una richiesta che i beni lasciati vengano utilizzati per un progetto determinato, anche se non sempre questo è rispettabile in quanto determinate attività potrebbero essere concluse al momento in cui il lascito diventa effettivo. Inoltre, è possibile designare più di un Ente, assegnando a ciascuno beni specifici.
Per destinare queste risorse nel modo giusto ed evitare che il testamento venga rigettato e il proprio volere non rispettato, è fondamentale includere nel proprio testamento la donazione scritta in modo chiaro e tutti i dati identificativi dell’Ente beneficiario.
Proprio come le donazioni, anche i lasciti testamentari solidali non sono soggetti a imposte o tassazione: questo significa che l’intero valore del lascito viene interamente destinato alle attività e ai progetti dell'Associazione a cui è destinato.
Le differenze rispetto a una donazione
La differenza fondamentale tra donazione e lascito testamentario è che, mentre la prima viene fatta mentre si è in vita e il contributo donato va immediatamente a destinazione, il lascito è invece una donazione scritta nel testamento e, di conseguenza, si attiverà solo nel momento in cui la persona cessa di vivere.
A livello di scopo invece, hanno entrambe la stessa finalità, cioè dare un sostegno concreto ad attività benefiche e solidali, aiutare chi ne ha più bisogno, contribuire a supportare Organizzazioni e volontari che dedicano la propria vita a rendere il mondo un posto migliore e lasciare un’eredità positiva tramite un atto di generosità e solidarietà spontaneo e molto sentito.
Ultimo aggiornamento:
19/04/2024 20:08:08