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La conferenza dei sindaci di ATS della Montagna chiede a Regione Lombardia di sostenere le RSA

Sondrio - La Conferenza dei Sindaci di ATS della Montagna, presieduta dal sindaco di Sondrio, Marco Scaramellini e il vice il primo cittadino di Edolo, Luca Masneri, ha approvato all'unanimità una mozione con la richiesta a Regione Lombardia di sostegno al lavoro svolto dalle RSA negli ultimi due mesi con l'emergenza Covid-19. La conferenza dei sindaci di ATS della Montagna che comprende Valle Camonica, Valtellina e Alto Lario, con una cinquantina di RSA, di cui 15 in Valle Camonica, ha analizzato la grave emergenza sanitaria.


ats montagnaOltre 100 sindaci dei tre territori si sono confrontati in videoconferenza, partendo dai numerosi decessi che si sono registrati, dai posti letto lasciati liberi e non occupati per l'emergenza Covid-19. Inoltre è stata valutata la situazione che provocherà, qualora non si adottassero delle deroghe alle regole di sistema, una dimunuzione di risorse assegnate da Regione Lombardia alle Rsa.


Nella mozione - approvata all'unanimità - viene chiesto a Regione Lombardia di: avviare test sierologici immediati per i dipendenti delle RSA; mantenere i budget inalterati per non minare la solidità finanziaria degli enti e piena solidarietà a tutte le RSA per il lavoro svolto in un momento molto difficile della loro storia.


"E' stato importante approvare questa mozione - spiega Luca Masneri, sindaco di Edolo e vice presidente della Conferenza dei sindaci di ATS della Montagna -.

E' stato un grande lavoro di squadra con richieste ben precise a Regione Lombardia: nelle Rsa accreditate chiediamo di assumere come parametro la piena occupazione dei posti accreditati, secondo il mix di classi Sosia presente nelle strutture precedentemente all'insorgere dell'emergenza Covid-19, inoltre viene richiesto a tutti i dipendenti delle RSA i testi sierologici".


La Conferenza dei Sindaci dell’ATS della Montagna esprime solidarietà a tutte le RSA del territorio


"Esprimiamo il nostro pieno e incondizionato sostegno agli amministratori, ai medici, agli infermieri, ai dipendenti ed ai collaboratori delle RSA per l'impegno profuso a tutela degli anziani ospiti. Un plauso va a quanti hanno dovuto sopperire alle carenze di personale, ed in particolare di medici e infermieri, con l'oggettiva iniziale di coltà a reperire materiale sanitario, coprendo più turni e rinunciando a vedere i propri familiari per garantire la necessaria assistenza. Purtroppo in alcuni casi non è bastato, come pure non si sono rivelate su cienti le misure adottate: il virus venuto da lontano è entrato anche in queste residenze diventando letale per persone già gravate dagli anni e da altre patologie. Le morti nelle RSA sono una tragedia nella tragedia che ha colpito tutti, indistintamente: i familiari, gli operatori che li accudivano, gli amministratori, i cittadini. Le RSA svolgono un compito fondamentale per le nostre comunità, poiché si fanno carico della cura e dell'assistenza dei nostri anziani, quelli rimasti soli o non più autosufficienti, rispondendo a un bisogno delle famiglie che la modernità e i nuovi stili di vita hanno reso più pressante. Lo hanno sempre fatto in maniera egregia e continueranno a farlo anche in futuro, per questo hanno bisogno di tutto il sostegno per le problematiche che si presenteranno a livello organizzativo ed economico. Le RSA sono perlopiù enti di diritto privato, riconosciute come fondazioni, amministrate da rappresentanti indicati dai Comuni e dalle Comunità Montane, perfettamente integrate nel contesto sociale ed economico nel quale operano, con stretti rapporti con gli Enti pubblici di riferimento. Come Sindaci intendiamo rappresentare agli amministratori e ai collaboratori la nostra solidarietà, in un'emergenza sanitaria dagli effetti devastanti che nessuno avrebbe mai pensato di patire", il commento del presidente della Conferenza dei Sindaci Marco Scaramellini.

Ultimo aggiornamento: 28/04/2020 13:22:59
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