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ATS della Montagna, la distribuzione del contagio Covid-19 tra Valle Camonica e provincia di Sondrio: 3mila casi

Aprica - L’ATS della Montagna, nella gestione delle malattie infettive, svolge un ruolo strategico attraverso lo strumento dell’inchiesta epidemiologica, che consente di intercettare in tempi rapidi i casi di malattia e soprattutto i contatti identificati come stretti per indirizzarli verso l’isolamento domiciliare fiduciario.


ats montagnaDall’inizio della pandemia i numeri testimoniano il lavoro incessante degli operatori di ATS della Montagna, sempre in stretto contatto con tutti gli enti territoriali, in particolare i sindaci, le prefetture e le forze dell’ordine, e tenendo una costante collaborazione con le due ASST e l’Ospedale di Gravedona.


ANDAMENTO DELL'EPIDEMIA


Dai dati ATS, i primi casi, sporadici e correlati a casi primari verificatisi nella iniziale zona rossa del lodigiano, sono stati segnalati il 22 febbraio 2020 in Provincia di Sondrio. Successivamente, a partire dal 6 marzo 2020 la comparsa dei nuovi casi, principalmente nel Distretto della Valcamonica ed in pochi comuni della Valtellina ha iniziato a farsi più evidente. I primi casi nel territorio dell’Alto Lario sono stati registrati a partire dal 12 marzo.


I casi totali positivi diagnosticati nel territorio risultano essere 2309 nei residenti e dimoranti e 716 negli ospiti di RSA. Il totale dei casi positivi ammonta a 3.025. In tutto si sono riscontrati 382 decessi e 792 guarigioni. Il totale dei casi attivi è pari a 1851.


La prevalenza di Covid-19 (numero totale dei soggetti positivi) è differentemente distribuita nei tre territori come segue:
- 4,9 ‰ in Valtellina
- 12,7 ‰ in Valcamonica
- 7,2‰ in Alto Lario
La prevalenza in ATS è pari a 7,6‰


Le classi di età maggiormente colpite sono quelle al di sopra dei 70 anni, con il picco nella classe 85-89 anni, dove si registra una prevalenza pari al 37% nei maschi e 14% nelle femmine. Fino a 55 anni la patologia si manifesta leggermente di più nelle femmine, mentre a partire dai 55 anni la prevalenza è maggiore nella popolazione maschile.


Risultano, a seguito delle inchieste epidemiologiche condotte, posti in sorveglianza attiva ed in isolamento obbligatorio al domicilio, 4890 contatti stretti di casi, così distribuiti:
- 2702 contatti stretti in Valcamonica
- 2045 contatti stretti In Valtellina
- 266 contatti stretti in Alto Lario.


Attività e Servizi
Per ogni caso segnalato ATS ha effettuato una inchiesta epidemiologica volta a ricostruire la catena del contagio ed a identificare i contatti stretti, che sono stati posti sotto sorveglianza ed in isolamento domiciliare fiduciario. Complessivamente i contatti stretti di casi posti in sorveglianza, mediante attività telefonica, in raccordo con le ASST ed i MMG, sono stati 5.224.


Dall’inizio dell’emergenza è inoltre stato fornito supporto ed effettuata sorveglianza telefonica ad oltre 600 persone rientrate dall’estero ed a 210 persone trasmesse dal call center AREU, garantendo contatti, per questa attività, ad una media di 110 persone al giorno.


Viene inoltre gestita da ATS, in collaborazione con le ASST, l’organizzazione dei tamponi nasofaringei per la ricerca dell’RNA virale in tutti i soggetti per i quali sono previsti.


Azioni a supporto della Medicina territoriale
Dall’inizio dell’emergenza è stata posta particolare cura alle dotazioni di mezzi di protezione. La fornitura dei DPI al Medici operanti sul territorio, è stata avviata fin dallo scorso 23 febbraio, non appena venuti a conoscenza dell’emergenza “Codogno”.

Da allora ATS provvede a rifornire i sette punti territoriali di distribuzione riservati ai MMG/Pdf/MCA di tutti i DPI disponibili, anche utilizzando, oltre al canale regionale, forniture straordinarie oggetto di donazione.


Complessivamente ATS della Montagna ha reso disponibili ai Medici del Sistema delle Cure Primarie territoriali 43.000 mascherine chirurgiche, 4.700 mascherine FFP2, 5.000 calzari, 10.000 cuffie, 5.000 camici, 600 visiere, 600.000 paia di guanti, 3.000 confezioni di disinfettanti/igienizzanti.


Sono stati avviati, fin dall’inizio dell’emergenza, canali di comunicazione dedicati per agevolare un approccio omogeneo della attività dei medici del territorio, utilizzando il portale dedicato di ATS, accessibile a tutti i MMG/PDF/MCA/MCAS (circa 270), anche mediante l’invio di newsletter di sintesi dei contenuti.


Unità Speciali di Continuità Assistenziale e profilo ADI COVID: dal 6 aprile ATS della Montagna ha predisposto sull’intero territorio cinque postazioni (Bormio, Sondrio, Morbegno, Edolo e Pianborno) attivabili dal MMG/PDF, quale supporto per l’effettuazione di visite per tutte le tipologie di pazienti Covid positivi o con sintomatologia suggestiva per Covid presenti al domicilio; direttamente o su indicazione dei Colleghi delle Unità speciali di Continuità Assistenziale, i MMG possono anche attivare profili ADI ad hoc, denominati ADI COVID, per quei pazienti che necessitano di un monitoraggio periodico. Ad oggi sull’intero territorio di ATS della Montagna sono stati effettuati 214 interventi delle USCA, di cui 89 in Valcamonica e 125 in Valtellina e sono stati attivati 37 profili ADI Covid.


Offerta test sierologici
Come già comunicato i test sierologici, in questa prima fase, sono rivolti a specifiche categorie di cittadini che sono chiamati direttamente ad effettuare il prelievo ematico dall’ATS:
• operatori sanitari ASST (privilegiando in primis il personale che opera nelle aree di pronto soccorso, aree critiche e aree con pazienti particolarmente fragili, come oncologici, ematologici, dializzati, immunodepressi) e poi a tutti gli altri e ATS
• contatti stretti (sia sintomatici che asintomatici) di un caso positivo se non hanno ancora terminato il periodo di isolamento fiduciario
• soggetti sintomatici segnalati da MMG/PDF/CA che non hanno avuto contatti con un caso dopo la risoluzione dei sintomi.


Nell’ATS della Montagna, grazie alla collaborazione con le due ASST del territorio, sono stati attivati sei punti prelievo (Bormio, Sondalo, Tirano, Sondrio, Morbegno e Chiavenna) in Valtellina e Valchiavenna; due Punti prelievo in Valcamonica (Edolo e Esine). Dalla prossima settimana sarà aperto anche un punto prelievo presso l’Ospedale di Gravedona per i cittadini residenti nell’ambito territoriale di Dongo. I prelievi hanno preso avvio nei giorni 1-2 e 3 maggio in Valcamonica.


Sono state invitate 598 persone rientranti nelle categorie previste; di queste si sono presentate a fare il prelievo 467 con un’adesione del 78%. I risultati sulla popolazione hanno dato 278 positivi (59,5%) 182 negativi (39%) e 14 con esito dubbio (3%). Sono stati anche testati 284 operatori sanitari di cui 27 (9,5%) con esito positivo e 257 (90,5) con esito negativo. Dal 5 maggio i prelievi hanno preso avvio anche nel distretto di Valtellina e Valchiavenna e da lunedì 11 maggio iniziano anche presso l’Ospedale Moriggia Pelascini di Gravedona. Tutti i soggetti risultati positivi al test sierologico dovranno completare l’esame con un tampone nasofaringeo.


Tutte queste attività - dichiara il Direttore Generale, Lorella Cecconami - hanno richiesto davvero un grande sforzo ad una organizzazione piccola come quella dell’ATS della Montagna, già in grave sofferenza per la cronica mancanza di risorse umane, soprattutto sanitarie. Per questo ringrazio tutti i collaboratori, di diverso profilo professionale, che a vario titolo hanno contribuito a garantire continuità a tutti i servizi e le attività messe in campo. L’Agenzia è stata costretta ad avviare attività completamente nuove, ad adattare l’organizzazione orientandola tutta al contrasto della pandemia. Le limitate risorse umane (medici, sanitari, amministrativi tecnici) sono impegnate, senza sosta, anche nei giorni festivi, per affrontare una situazione imprevedibile oltre ogni previsione. E’ stato necessario predisporre nuovi programmi informatici, potenziare le dotazioni telefoniche e informatiche, approntare un sistema di videoconferenza distribuito su diverse sedi, formare il personale ai nuovi compiti e, parallelamente, adeguare l’organizzazione alle prescrizioni di distanziamento sociale e di lavoro a domicilio imposto dalle norme nazionali provvedendo ad implementare le linee per consentire al personale di poter effettuare il lavoro al proprio domicilio attraverso l’utilizzo di postazioni che garantissero connessioni sicure. Sul fronte COVID, l’Agenzia ha schierato oltre 150 persone distribuite tra la sede di Sondrio e quella di Breno che stanno lavorando instancabilmente dal 21 febbraio ad oggi. La nuova delibera regionale che dà avvio alla fase 2, rimarca molto il ruolo dell’ATS come centro propulsore per la sorveglianza attiva, in stretta sinergia e collaborazione con più soggetti, non solo appartenenti al Servizio Sanitario Regionale. Resta ancora un punto fermo il rispetto delle principali norme igienico-sanitario, con particolare riferimento al distanziamento sociale, all’uso della mascherina e al lavaggio delle mani”.

Ultimo aggiornamento: 09/05/2020 00:58:48
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