Vervò - La Val di Non si arricchisce di un nuovo percorso di visita che svela la storia più antica del territorio. A Vervò sono stati ultimati gli interventi di restauro del sito archeologico di San Martino che permetteranno la fruizione da parte del pubblico di questa importante testimonianza del passato. Le ricerche, condotte dal 2008 al 2016 dall'Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento con il sostegno dell’Amministrazione comunale, hanno riportato alla luce uno straordinario luogo della memoria che copre un arco temporale di oltre duemila anni. A causa dell’emergenza sanitaria in corso la presentazione pubblica del sito è al momento rimandata.
San Martino di Vervò è posto su uno sperone roccioso al centro di uno scenario ambientale di particolare bellezza dove spicca la chiesa dedicata al santo vescovo di Tour, affiancata da un piccolo cimitero, dalla quattrocentesca cappella dei SS. Fabiano e Sebastiano e da un campanile affrescato con un’immagine devozionale di S. Cristoforo. L’area archeologica nei pressi della chiesa ha restituito tracce di presenza umana dalla preistoria all’epoca altomedievale.
Il nuovo percorso di visita, che ha comportato un importante intervento di restauro dei resti murari, è corredato da pannelli informativi in tre lingue, italiano, tedesco e inglese, zone di sosta e punti panoramici sulla valle. I lavori di progettazione e allestimento dell’area sono stati seguiti dallo studio AMP architecture & landscape di Trento. Gli allestimenti sono stati realizzati dal Servizio per il Sostegno occupazionale e la Valorizzazione ambientale provinciale, mentre la sistemazione del verde verrà completata nella primavera del 2021 dal Servizio Foreste.
La volontà di conservare e di restituire all’intera collettività quanto messo in luce nel sito ha coinvolto le amministrazioni comunale e provinciale in un progetto di valorizzazione che rappresenta una nuova tappa nell’ambito di un più ampio itinerario in cui si inseriscono il Museo Retico di Sanzeno, le aree archeologiche dei Campi Neri di Cles e, nelle più dirette vicinanze, i percorsi naturalistici recentemente ripristinati nel territorio della Predaia e la splendida residenza nobiliare di Castel Thun. Un’occasione in più per la promozione culturale e turistica di un territorio ricco di storia, nella consapevolezza che la conoscenza del proprio passato rappresenta un elemento essenziale per consolidare quel senso di identità e di appartenenza indispensabili per una corretta tutela del bene comune.
Il sito archeologico e le ricerche
Quello di San Martino di Vervò è un sito noto agli archeologi soprattutto per il ritrovamento di diverse iscrizioni sacre di epoca romana, avvenuto tra XVIII e XIX secolo.