Dimaro - Via libera al Ddl Fugatti sulla tempesta Vaia, il contributo al camping di Dimaro sarà in parte vincolato ad investimenti sul territorio provinciale.
Il ddl Fugatti, è il numero 27, che introduce contributi per i danni subiti a causa della tempesta Vaia dal campeggio e da altre due strutture a Dimaro, è stato votato con 20 sì della maggioranza e 14 no del Pd, Patt, UpT, Futura, 5 Stelle. Il testo, rispetto a quello uscito dalla Terza commissione, è stato modificato: una quota del contributo sarà vincolato ad investimenti che il titolare del camping dovrà fare sul territorio provinciale.
Il presidente della Giunta ha accettato una parte di un emendamento di Alessio Manica del Pd, che mirava ad ottenere l’obbligo del reinvestimento di tutto il contributo a livello provinciale, mitigandolo con un sub emendamento che limita l’investimento a una quota della somma erogata dalla Provincia, 12 milioni e 500mila euro per tutta l’area interessata dalla frana del rio Rotian, dei quali 9 per il camping. Nonostante questa apertura di Fugatti, Manica e tutto il gruppo del Pd, hanno votato contro il ddl perché il vincolo per l’investimento non è stato ritenuto sufficiente, così come l’altro sub emendamento del presidente della Giunta con il quale si tolgono dal contributo gli eventuali indennizzi assicurativi. Bocciati gli emendamenti del Patt che miravano a vincolare il contributo ad investimenti in Val di Sole o nel settore turistico. No anche a quello di Lucia Coppola di Futura per un reimpiego totale del contributo nell’economia della zona.
Infine i capigruppo, in base ad una richiesta di Futura, sottoscritta dalle minoranze, hanno chiesto a Fugatti di fare una comunicazione in aula sulla situazione degli appalti sociali e delle cooperative. Comunicazione che il presidente della Giunta farà nella seduta dell’8 ottobre.
La discussione
Il presidente Maurizio Fugatti ha presentato il ddl riprendendo la relazione illustrativa della proposta di legge: l’obiettivo è quello di procedere “all’acquisizione dei beni interessati dalle situazioni di rischio molto elevato dai soggetti coinvolti e costretti a abbandonare l’area” che come noto è quella di Dimaro interessata dalla frana del rio Rotian.
Rossi (Patt): far ripartire il campeggio è importantissimo per l’economia della valle
Ugo Rossi (Patt) ha ricordato che la tempesta dell’ottobre scorso ha determinato a Dimaro, duramente colpito anche per la perdita di una vota umana, la necessità di recuperare il campeggio distrutto per rimettere in moto un ciclo economico. La Giunta ha detto che l’urgenza di approvare questo ddl riguarda le leggi nazionali, elemento che Rossi mette in dubbio, perché il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri non ha uno strettissimo termine di utilizzo delle risorse. Quindi, ha aggiunto il capogruppo Patt, l’urgenza non è così sostanziale, ma si può accettare invece l’urgenza economica di riavviare un’attività turistica importante. Ricostruendo lo stato dell’arte giuridico della norma ha ricordato che la Ue prevede, in casi di calamità, una deroga che permette il 100% dell’indennizzo anche se non parla del valore della aree ma di ripresa dell’attività. Così come non parla di valore delle aree la nostra normativa. E’ evidente, quindi secondo l’esponente del Patt, che se si utilizzano risorse pubbliche per un intervento come questo, peraltro giusto, è utile e necessario che almeno per una parte, visto che si tratta di un’eccezione, vada finalizzata al riutilizzo per ripristinare l’attività e quindi il ciclo turistico della Valle di Sole. Il campeggio, ha ricordato, vedeva 60 mila presenze all’anno ed è evidente che Dimaro e la valle soffrono l’assenza di questa struttura. Il Patt ha evidenziato questa necessità, tenendo presente che la prima stesura della norma non conteneva nessuna parvenza della necessità di un investimento. Nella nuova stesura si parla di tutto il territorio provinciale, ma così, ha detto Rossi, non si governa perché la ricaduta deve essere in Valle di Sole per rimettere in circolo la sua economia. Infine, ha ricordato che il Patt ha presentato tre emendamenti, alternativi uno all’altro e tra questi uno lascia aperta una porta giuridica a non scrivere val di Sole ma avrebbe dato libertà alla Giunta di trovare un luogo adatto. In Trentino poi, ha concluso, c’è la Trentino sviluppo, che potrebbe intervenire per studiare un’ipotesi di ristrutturazione di questa attività. L’alternativa, ha concluso, è affidarsi alla buona volontà di chi percepisce un’indennità di 12,5 milioni di euro.
Coppola (Futura): si deve reinvestire su un territorio che ha sofferto
Lucia Coppola (Futura), ricordando il suo emendamento sulla linea di quelli del Patt, ha affermato che il ddl riguarda la Protezione civile che si basa sulla carta della pericolosità e dalla necessità di mettere in sicurezza una zona duramente colpita e che ha visto la morte di una giovane mamma. Il ddl riporta l’attenzione sull’assetto idrogeologico del territorio, ricordando che, nel caso di Dimaro, solo per caso non c’è stata un’ecatombe. Nell’iter di questo ddl Futura ha posto una questione di metodo, della necessità di avere informazioni precise sui rischi. Anche Futura ha sottolineato la necessità che il contributo di 12,5 milioni debba prevedere un reinvestimento per un territorio che tanto ha sofferto. Altro aspetto sottolineato da Lucia Coppola, la necessità di avere una normativa universale, che serva anche per altre eventuali situazioni come quella di Dimaro.
Manica (Pd): è stato usato un metodo molto generoso con i proprietari
Alessio Manica (Pd), ha ricordato che l’iter in commissione è stato sui generis al punto che solo ieri i consiglieri hanno avuto gli elementi per approfondire, che le perplessità sono state mosse all’uso dello strumento del contributo fino al 100%, anziché dell’esproprio. L’urgenza poi, ha ricordato, è stata giustificata dalla Giunta anche dalla necessità di riavviare un’iniziativa economica. Se non si fosse invocata questa necessità, ha aggiunto l’esponente Pd, di fronte ad un progetto che prevede la costruzione di opere di sicurezza sui terreni interessati dalla frana di ottobre, si sarebbe dovuto usare uno strumento duro e non generoso, come l’esproprio che la Pat usa quando deve fare un’opera pubblica come una strada. In questo caso però per avremmo dovuto stimare la proprietà dopo i danni. Quindi ci si è inventati un contributo e poi la cessione gratuita dei beni alla Pat. La stima, secondo Manica, è stata molto generosa, utilizzando la legge 23 che aumenta il valore del 20%. Quindi, ha continuato l’esponente Pd, se la Giunta ha scelto questa generosità il legame ad una ricollocazione dell’attività diventa elemento essenziale senza il quale non si giustifica il ddl. Una necessità che nel testo è labile, si lega al un “si può” e non c’è alcuna quota dell’importo legato alla ripartenza dell’attività. Dubbi sono rimasti, secondo Manica, sulla partita fiscale di questa operazione. Infine, Manica, nel suo intervento in discussione generale ha presentato gli emendamenti: il vincolo alla ricollocazione sull’intero territorio provinciale; che l’importo sia al netto delle assicurazioni e dei contributi pregressi; il terzo prevedeva che se il cedente non voleva aderire alla proposta e alla ricollocazione dell’attività la Pat poteva acquisire i beni con uno sconto sul prezzo.
De Godenz (UpT): giusto che le risorse siano destinate a investimenti in Val di Sole
Piero De Godenz (UpT) ha ribadito, come ha fatto in commissione, che, avendo vissuto la vicenda di Stava come consigliere comunale per 20 anni, sia giusto che le risorse siano destinate a nuovi investimenti in Val di Sole. Sessantamila presenza, ha ricordato, per un campeggio che era un 4 stelle tra i più rinomati di Italia, quindi si deve chiedere che una quota della ricostruzione venga fatta in quel territorio che ha subito un grave contraccolpo economico. Un’attività che richiede un’attenzione indispensabile da parte della Giunta, ha aggiunto, che fa bene ad accelerare i tempi.
Job (Lega): non si può obbligare un imprenditore ad investire
Ivano Job (Lega) ha ricordato che la tempesta Vaia è stato un evento storico, unico, che ha Dimaro è costata la via a Michela Ramponi. Che si è parlato di importi ma ciò che conta è la procedura che è stata la migliore. Inoltre ha affermato nessuno in questa situazione vende liberamente, che non ci sono proprietari che cedono i loro beni liberamente, ma sono costretti a farlo e quindi la Pat è obbligata a intervenire. A chi si lamentava della lentezza degli interventi, ha continuato Job, va ricordando che a Dimaro si sta lavorando, due attività sono state riaperte, che si potevano fare scelte diverse, ma si è scelto di mettere Dimaro al massimo livello di protezione. A Dimaro con il camping si sono persi 60 mila posti letto, ma il vuoto che si creato, ha aggiunto il consigliere della Lega, chiamerà altri investimenti. Anche se il valle non c’è un altra area pari a quella distrutta. Le critiche alla velocità della procedura poi è fuori luogo perché si dovrebbe criticare, soprattutto in una realtà autonoma, la lentezza. Il problema dei dipendenti del campeggio, ha poi ricordato, è stato risolto perché lavorano tutti. Il vincolo di rinvestire può esserci ma limitato ad una sola parte perché, ha sottolineato ancora, non c’è stata una cessione volontaria. Infine, Job ha detto che l’impegno dev’essere quello di rimarginare la ferita di Dimaro. Perché se c’è stato un errore non è stato fatto oggi ma tempo fa lasciando costruire dove poteva accadere quello che è accaduto. Il consigliere della Lega ha concluso affermando che nessuno criticherà la Giunta perché non c’è stato l’obbligo di rinvestire. Tenendo presente che ci sono già altre persone che vorrebbero fare campeggi più piccoli. Infine, Job ha detto che non si può obbligare un imprenditore a fare un investimento dove, tra l’altro, non esiste uno spazio utilizzabile.
Degasperi (5 Stelle): sulle valutazioni ci sono dubbi
Filippo Degasperi (5 Stelle) ha detto che si sta parlando di una procedura ad hoc e quindi si deve essere certi che funzioni perché è possibile che in futuro ci possano essere altri che richiederanno lo stesso trattamento. L’evento è stato eccezionale però qualcuno ha permesso che le vittime corressero dei rischi. Non c’è stato quindi solo il caso. L’istruttoria, ha detto ancora, è stata frettolosa almeno per i consiglieri e ora lo snodo è l’indennizzo dell’attività economica. Perché non si può riconoscere a qualcuno un pensionamento dorato o la delocalizzazione di un’attività. La perizia, arrivata in extremis ai consiglieri, ha aggiunto Degasperi, qualche dubbio lo fa sorgere e le valutazioni dei beni devono essere legate al fatto se si va avanti con l’attività o no. Il valore dell’avviamento, ad esempio, lasciando la possibilità anche di non fare nulla, evidentemente cambia. Insomma, la valutazione fatta non è corretta se non c’è un obbligo di continuare con l’attività.