I roghi degli ultimi giorni pongono numerosi interrogativi. L'incendio fa parte della dinamica naturale della vegetazione mediterranea e il problema è il danno all'uomo, il pericolo causato dalle fiamme e indiretto, ad esempio l'aumento dell’instabilità del suolo e dei versanti oltre al danno alla natura.
In Italia le accensioni sono al 90% dovute all'uomo, ma non a "piromani", cioè persone malate, bensì a persone che innescano incendi per dolo o anche per colpa, quando ad esempio il fuoco usato per bruciare residui vegetali sfugge al controllo.
Una volta innescato, il fuoco si propaga solo se la vegetazione lo permette, se è “secca”, sia viva che morta e distribuita senza soluzioni di continuità, sia in orizzontale che in verticale. L’ondata di calore e siccità del 2017 ha sicuramente reso la vegetazione più infiammabile.