Monte Brento - Gli uomini del Soccorso alpino dell’Area operativa Trentino meridionale oggi sono stati protagonisti, insieme all’equipaggio dell’elicottero di Trentino emergenza, con a bordo il Tecnico di elisoccorso del Soccorso alpino trentino, di uno spettacolare intervento che si è svolto sulle strapiombanti pareti del Monte Brento, sulla famosissima “via Vertigine”, uno degli itinerari di arrampicata più spettacolari, quanto difficili dell’arco alpino, con ampi tratti dove si arrampica con sotto il vuoto più assoluto (da qui il nome dato alla via).
Le operazioni di soccorso sono state organizzate per due climber bergamaschi quarantenni, “incrodati” dalla notte scorsa a circa tre tiri di corda (circa un centinaio di metri) dall’uscita della via che si sviluppa sulla parete est del Monte Brento, proprio sulla verticale del celebre “Becco dell’aquila”, base di lancio per i basejumper.
A chiamare i soccorsi, telefonando al 118, alla Centrale unica di emergenza, sono stati questa notte gli stessi alpinisti quando si sono resi conto di non essere più in grado di proseguire sul tratto strapiombante dell’itinerario, avendo finito gli spit necessari per la progressione.
Ben equipaggiati, hanno così trascorso la notte in parete e alle prime luci dell’alba sono iniziate le operazioni di soccorso.