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Vaccino Covid, Sileri avvisa gli italiani: "Terza dose sarà per tutti". Polemiche tra artisti e la politica: comizi con piazze piene e discoteche ancora chiuse

Brescia - Nonostante un dibattito ancora aperto tra gli scienziati sulla reale utilità della terza dose di vaccino per le persone della fascia meno a rischio in caso di infezione da Covid, esponenti della politica italiana avvisano gli italiani: la somministrazione riguarderà tutta la popolazione.


"E' prematuro parlarne ma, se mi si chiedesse se ritengo che dovremo fare tutti la terza dose, la mia risposta è sì. Quando? E' la scienza che dovrà fornirci". L'annuncio è del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, intervenuto a 'Tgcom 24'.


"E' evidente che vi è un calo dell'immunità nel corso del tempo, variabile da soggetto a soggetto anche in base alle eventuali comorbilità che le persone hanno, ma è verosimile che nel tempo un richiamo dovremo farlo tutti.

E' chiaro che, se nelle prossime settimane o mesi si dovesse osservare in coloro che hanno fatto i vaccini a gennaio e febbraio un aumento delle infezioni, non in forma grave perché un'immunità di memoria rimane, significherà che quello è il momento per pensare a una terza dose e ci darà la guida per le terze dosi per tutti gli altri", ha aggiunto il sottosegretario.


POLEMICHE ARTISTI VS CONTE


Intanto con la campagna elettorale entrata nel vivo in vista delle Elezioni Amministrative di ottobre, le piazze sono tornate a riempirsi per i comizi dei leader.


Fanno discutere le immagini pubblicate sui propri social network da parte dell'ex Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, attuale leader M5S, scatenando le ire di tantissimi cantanti e artisti dello spettacolo che da mesi attendono di poter tornare in concerto dal vivo, nelle discoteche o in spazi all'aperto. Interi settori chiusi da oltre un anno, a causa delle restrizioni e delle limitazioni adottate prima dall'Esecutivo guidato dall'ex premier e poi dal Governo Draghi. Decisioni che per diversi mesi hanno avuto un coro favorevole anche dagli stessi artisti, nonostante le palesi contraddizioni e la dubbia efficacia delle scelte di lockdown fatte in Italia già da marzo 2020.


Ruggeri, Ermal Meta, Salmo e Fedez tra i più polemici: "Il settore dello spettacolo e i suoi lavoratori sono ormai del tutto abbandonati - scrive Fedez - il Green Pass è lo strumento per tornare alla normalità, ma non per loro. Con la certificazione perché non riaprire alla capacità massima dei concerti? Mi continuo a domandare perché solo in Italia non si fa letteralmente nulla per introdurre norme e progettualità per far ripartire il mondo dello spettacolo con gli strumenti che oggi sono a disposizione e che potrebbero garantire la sicurezza di tutti".


''E se da una parte - continua - il Ministero dei Beni Culturali e il Governo non fanno nulla dall'altra veniamo deliziati da queste immagini festose (le piazze affollate durante i comizi elettorali di Conte, ndr) che rappresentano un vero e proprio schiaffo in faccia per intere famiglie che per voi evidentemente sono inesistenti. La vostra propaganda non può venire prima delle persone. Quando parliamo di spettacoli non stiamo parlando di stron...te di poco conto ma parliamo di 200mila lavoratori falcidiati da due anni di immobilità quasi totale e politiche assenti. C'è un intero settore in ginocchio da due anni, dimenticato da tutti''.

Ultimo aggiornamento: 22/09/2021 17:07:12
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