Trento - Dare forma a un progetto che scommetta sulla formazione e l'informazione intorno all'Europa e agli europei. Promuovere una comunicazione trasparente, curiosa e appassionata nelle scuole e non solo, con l'obiettivo di formare le coscienze e promuovere l'impegno civile, al di là dei confini nazionali.
Era il sogno di Antonio Megalizzi, del quale la Fondazione che porta il suo nome vuol raccogliere il testimone. Questa nuova realtà - nata grazie all'impegno di tanti attori istituzionali e privati e per volontà della famiglia del giornalista ucciso assieme al collega Bartosz Orent-Niedzielski nell'attentato terroristico di Strasburgo l'11 dicembre 2018 – è stata inaugurata oggi nella sala Depero del Palazzo della Provincia autonoma di Trento, alla presenza del presidente del Parlamento europeo, del governatore del Trentino, dei rappresentanti istituzionali locali e del mondo dell'informazione. “La Fondazione nasce da un impeto civile, del tutto spontaneo, che rappresenta una sorta di eredità che Antonio ci ha lasciato, perché la sua tragica vicenda, che ha scosso le coscienze di tutti noi, si è trasformata in un impegno, che ha dato vita a svariati progetti, tutti ispirati dalla figura e dai sogni di un giovane” sono state le parole del presidente della Provincia autonoma di Trento.
La Fondazione, che avrà sede in via Zanella a Trento, sarà presieduta dalla fidanzata del giornalista, Luana Moresco: “Da oggi questa realtà inizia a dare il suo contributo, per offrire quelle opportunità che Antonio e Bartek avrebbero desiderato. Possiamo dire che Antonio è ancora qui: possiamo realizzare i suoi sogni”.
Nel corso del suo intervento, il governatore ha posto l'accento sulla figura di Megalizzi, che ha vissuto la sua breve vita intrisa di quell’ideale europeo che per lui e per tanti amici si traduceva nella normalità di sentirsi cittadini del mondo. Il giornalista trentino, come riporta la frase sulla stele commemorativa inaugurata ieri presso l’Università di Trento, ha inseguito il sogno di un’Europa giusta, libera e unita nella diversità, attraverso la sua passione per la verità. “Questo è il progetto che dobbiamo fare nostro”, ha evidenziato il presidente ricordando come la Fondazione persegua lo scopo di promuovere e supportare, su indicazione della famiglia Megalizzi, le iniziative tese a perpetuare il sogno di Antonio ed a tutelarne la memoria. “Un impegno che sarà rivolto soprattutto ai giovani, entrando nelle scuole e nelle università, per confrontarsi e discutere, nel rispetto del pluralismo e per fornire ai ragazzi gli strumenti che possano aiutarli a sviluppare spirito critico e per far loro comprendere i profondi mutamenti in atto nella nostra società. Il Trentino ha sempre creduto nelle ragioni che hanno portato alla nascita dell’Unione europea, ovvero alla necessità di costruire una nuova comunità di popoli, in cui le differenze possano convivere nell’unità. Noi crediamo ancora in questa intuizione – ha concluso il presidente - e scegliamo, come pensava Antonio Megalizzi, di impegnarci per costruire un’Europa più unita, più solidale, più giusta, più forte, capace di affrontare le sfide sociali che sono davanti a noi, che non arretra di fronte alle sue responsabilità e che non soccombe davanti all’odio e alla paura”.
Il presidente del Parlamento europeo, ha indicato Antonio Megalizzi come “il simbolo dell'Europa che vogliamo, un'Europa forte, autorevole, che crede nella giustizia.