Trento - Il PATT (Partito Autonomista Trentino Tirolese) interviene nella querelle sugli anni di piombo: "Da Boato parole anacronistiche" (nella foto Simone Marchiori, segretario politico del PATT).
La segreteria organizzativa del Patt ha preso posizione sul caso Lotta Continua:
"Leggere, nel 2021, interviste come quella di Marco Boato apparsa su Repubblica venerdì, fa capire come si sia ancora lontani da quella pacificazione di cui tanto parla l'ex leader di Lotta Continua e dirigente dei Verdi Trentini. Sì, perché se è vero che tutti devono avere diritto ad un processo equo e a una condanna giusta, senza sentenze emesse dall'opinione pubblica, è altrettanto vero che non si possono derubricare gli avvenimenti di quegli anni nascondendosi dietro a cavilli giuridici o a sofisticati ragionamenti in punta di diritto.
Le vittime di quegli anni e i loro famigliari hanno pagato, e stanno pagando, un prezzo spropositato, che nessuna ideologia o battaglia politica può giustificare.
Chi in quegli anni esprimeva determinate idee non aveva il diritto di privare altre persone della propria vita e su questo spero si possa concordare tutti, senza se e senza ma.
Per quanto riguarda poi l'essersi nascosti in Francia, sottraendosi alla giustizia italiana e di fatto fuggendo dalle proprie responsabilità, è un altro fatto che non può essere giustificato. Significa, infatti, mettere in discussione lo stato di diritto allora, ma soprattutto oggi.