Trentoi - Il progetto Translagorai va avanti con una “sobria ricettività” per Malga Lagorai. L’assessore Tonina ha aggiornato la II Commissione sullo stato di attuazione del progetto.
L’assessore all’ambiente Mario Tonina, accompagnato dai dirigenti provinciali Stanchina e Ferrario. ha aggiornato la Seconda Commissione, presieduta da Luca Guglielmi (Fassa), sullo stato di attuazione del progetto Translagorai, che nei mesi scorsi aveva sollevato perplessità anche a livello politico sul rispetto del territorio interessato dall’iniziativa. Tonina ha rassicurato i consiglieri sulla volontà della Giunta di garantire che gli interventi previsti in particolare a Malga Lagorai per permettere una gestione economica e turistica della struttura risultino pienamente sostenibili, adottando il modello di una “sobria ricettività”.
La “visione” dell’intervento: garantire sostenibilità sia ambientale che economica
Tonina ha ricordato di essersi fatto carico della questione fin dall’inizio creando un apposito Tavolo tecnico guidato dai due dirigenti con gli attori che avevano condiviso l'accordo di programma sottoscritto nell’agosto del 2018. In quell'occasione da tutti era emersa anche la disponibilità a rivedere alcuni aspetti del progetto, specialmente dopo la tempesta Vaia, se necessario anche apportando correttivi riferiti agli interventi su malghe, rifugi e bivacchi lungo il percorso di attraversamento del Lagorai. L’obiettivo era e rimane, ha sottolineato Tonina, quello di garantire a chi vuole gestire queste strutture le condizioni per poter offrire ospitalità agli escursionisti e alla frequentazione alpinistica di questa zona. Per questo servono investimenti che potenzino la sentieristica e migliorino i servizi. Totalmente esclusa dal progetto è invece la costruzione di nuovi rifugi e bivacchi in quota, per non snaturare le peculiarità dell’attuale tracciato e preservare l’integrità del territorio attraversato. Ecco perché, ha proseguito l’assessore, accanto al tracciato tradizionale sono stati proposti due itinerari alternativi, uno sul lato val di Fiemme e un altro sul versante Valsugana, destinati ad escursionisti meno esperti che abbiano bisogno di adeguati punti tappa. Con l’apporto della Sat sono state individuate alcune strutture tra le tante sottoutilizzate presenti sul Lagorai, da trasformare in punti tappa e affidare in gestione in modo da garantirne la custodia e dare la possibilità di somministrare pasti e una “sobria ricettività”. Tonina ha tenuto ad evidenziare che la volontà manifestata dalla Giunta anche con gli Stati generali della montagna, è di prestare attenzione a questi territori. Si tratta di dare alle comunità locali e agli allevatori la possibilità di recuperare e utilizzare il patrimonio esistente con un’offerta ricettiva “diversa” rispetto ad altre destinazioni. Un’offerta che risulti sostenibile al tempo stesso dal punto di vista ambientale ed economico. L’intento è di dare quest’opportunità tanto ai pastori quanto ai frequentatori del Lagorai sia pur nei limitati periodi dell’anno in cui ci si può recare i quella zona. Mettendo a disposizione degli uni e degli altri le strutture già presenti con servizi adeguati. “Questa è la nostra visione della montagna”, ha sottolineato Tonina. “Se considerassimo solo la sostenibilità economica, la Giunta non finanzierebbe iniziative del genere. La politica deve avere una sensibilità specifica per questi territori affiancando i soggetti a cui appartengono: Comuni e agricoltori, con il contributo ideale e progettuale della Sat”.
Gli interventi sulle strutture e la sentieristica. Decisiva la capacità dei gestori
L’assessore ha poi presentato lo stato di attuazione delle singole parti dell’accordo di programma distinguendo gli interventi sulle strutture e sulla sentieristica, e soffermandosi in particolare su Malga Lagorai. “I catastrofici danni al territorio e alle infrastrutture prodotti dalla tempesta Vaia – ha premesso – hanno causato inevitabili ritardi nell’attuazione delle iniziative previste dall’accordo. Ed è anche emersa con ancor più forza l’esigenza di salvaguardare le caratteristiche paesaggistiche, naturalistiche e le tradizionali forme di alpeggio del Lagorai. Per questo – ha aggiunto Tonina – nella valorizzazione ricettiva delle malghe si è deciso di dare priorità alla destinazione agrituristica o, dove questo non sia possibile, alla realizzazione di bivacchi custoditi dagli stessi conduttori delle malghe”. Quanto alle criticità evidenziate anche dal dibattito dei mesi scorsi sulla sostenibilità economica degli interventi, l’assessore ha ricordato che la Giunta si è rivolta all'università di Trento e in particolare al professor Martini, “non però – ha precisato – affidando incarichi di consulenza mas valorizzando il lavoro di apprfondimento degli studenti nell’ambito dei corsi di laurea magistrale attinenti ai temi del management della sostenibilità e del turismo. L’idea è che la sostenibilità economica di strutture di sobria ospitalità in alta montanga sia legata non solo alla localizzazione di questi immobili ma anche e sempre più all’intraprendenza e alle capacità gestionali dei conduttori”. Tonina ha dettagliato lo stato di avanzamento dei lavori inseriti nel progetto specificando la tempistica e i finanziamenti ai proprietari previsti per gli interventi da effettuare a Malga Valmaggiore, Malga Conseria, Malga Miesnotta, il Rifugio Monte Cauriol, Malga Cadinello, Malga Valsolero Alta e Malga Lagorai. Gli interventi previsti sulla sentieristica riguardano il sentiero Buse di Malacarne (i lavori, già iniziati, termineranno entro il 2020) e la convenzione con la Sat che – ha precisato l’assessore – sarà approvata entro il 2019.