Non sarà quindi più la donna a doversene andare o a essere trasferita in una casa protetta, eventualmente con i figli al seguito".
Il provvedimento porta la firma del procuratore capo di Trento, Sandro Raimondi (nella foto). Un modo quindi per tutelare maggiormente le vittime di violenza, evitando inoltre di esporle a ulteriori rischi per la salute dovuti all'emergenza Covid-19.
La costrizione dentro casa a causa del coronavirus è difficile per tutti, ma diventa un vero incubo per le donne vittime di violenza di genere. Anche una semplice chiamata al centro antiviolenza, attivata dalla Provincia di Trento con le associazioni, e il terrore di essere ascoltate o la paura di dover abbandonare la propria casa in questo periodo complicato rischia di essere un deterrente ulteriore alla denuncia della propria condizione, proprio in una fase in cui la convivenza forzata aumenta le dinamiche della violenza. Il numero antiviolenza è attivo 24 ore su 24.