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Meccanismi quarantena e 'doppio tampone negativo' non convincono, Bassetti: "Così si blocca il Paese"

Brescia - La catastrofe socio-economica generata dalle misure di lockdown e anti-Covid, alcune delle quali ancora in vigore senza un termine 'certo', non smuovono l'Italia, a differenza di altri Paesi che hanno scelto strade più sostenibili. Tra gli scienziati iniziano a sorgere dubbi su alcune scelte effettuate e alcune modifiche vengono consigliate.


DOPPIO TAMPONE NEGATIVO
In particolare, il meccanismo del 'doppio tampone negativo' per uscire dal periodo di 'malattia' da Covid-19 è una differenziazione optata dall'Italia rispetto ad altri Paesi, come ad esempio gli Usa.

Un meccanismo complesso che si aggiunge a una classica 'quarantena', un criterio per cui è già stata richiesta una rivisitazione a Governo e Cts tramite una missiva da diversi scienziati, diretti dal virologo Guido Silvestri, virologo e docente alla Emory University di Atlanta e da Paolo Spada, chirurgo vascolare all’ospedale Humanitas di Milano, senza fin qui successo.


QUARANTENA
Le motivazioni sociali, economiche e di salute pubblica, oltre a basi scientifiche, hanno spinto la Francia a dimezzare il periodo di quarantena a sette giorni. A ruota dovrebbe andare l'Italia, secondo il direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, che all'Ansa ha dichiarato che "è ragionevole pensare a un cambiamento del periodo di quarantena" con una riduzione da 14 a sette giorni, in mancanza di sintomi da Coronavirus, "per non bloccare un Paese intero. La maggioranza delle persone manifesta sintomi in 4-5 giorni, moltissimi rischiano di finire in quarantena per 14 giorni quando non serve. Se la Francia abbassa a sette giorni e a Ventimiglia restano 14 giorni non ha senso".

Ultimo aggiornamento: 09/09/2020 00:15:55
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