La presidente Cominotti ha consegnato a Pierina Sala un mazzo di liulium, i suoi fiori preferiti.
Tanto affetto capace di rendere ancora più speciale un traguardo che pone la signora Sala tra i tredici italiani più longevi. Per questo alla sua vicenda si è interessato persino il Centro di Ricerche Carlo F.Dondena sulle dinamiche sociali e politiche pubbliche dell’Università Bocconi: nonna Pierina sta, infatti, alzando ulteriormente il dato della vita media delle donne italiane. L’ arzilla ultracentenaria è nata a Fara Gera d’Adda (Bergamo) il 28 giugno 1910 e poi all’età di venti anni si è trasferita a Milano dove con il marito Enrico Ronchi – ricorda il nipote Giorgio Arlati - aprì la posteria (negozio di alimentari) Sala Ronchi in piazza Belloveso a Niguarda per poi trasferirsi in via Monterondo.
Il segreto della sua longevità? La signora Sala da sempre lo spiega a figli nipoti, cugini e amici: “…a lavorare con la gente con piacere si invecchia meglio…. Mi è sempre piaciuto stare in mezzo alla gente ”.
Poi la festa con nipoti e parenti, tra i quali esponenti del mondo finanziario e politico. Il nipote Roberto Camagni è stato vicensindaco di Milano nella giunta guidata da Paolo Pilitteri e Giorgio Arlati è esponente della finanza internazionale.
Sino a qualche anno fa l’evento del 28 giugno veniva condiviso con la sorella Alessandra, scomparsa all’età di 103 anni. Dieci anni fa, in occasione del Compleanno centenario, a Pierina Sala venne consegnata da Marco Zulberti la medaglia d’oro concessa dal Comune di Milano su indicazione dell’Associazione 4 Sorelle.
Alle tradizionali vacanze in Trentino la signora Sala abbina il rito del pellegrinaggio al santuario della Madonna Addolorata a Arcene (Bergamo), iniziato nel 1918 con il babbo Cesare al ritorno dalla prima guerra mondiale. E proprio con il babbo Cesare e Mamma Teresa ha iniziato ad apprezzare le montagne della Valle del Chiese e del Trentino.