Un intervento, peraltro, perfettamente in linea con gli obiettivi del Green Deal promosso dalla Ue per salvare il clima".
"Occorre, in particolare, un piano di investimenti – ha sottolineato il presidente della Coldiretti - per realizzare laghetti e bacini di accumulo, un progetto di medio lungo termine finalizzato a raccogliere l’acqua per l’agricoltura distribuendola nelle aree che l’estate restano a secco favorendo così lo spopolamento e l’abbandono dei territori agricoli, ma anche per alimentare le energie rinnovabili e per garantire gli usi civili. Un intervento che non impatterà solo sul sistema agroalimentare, ma che sarà in grado di coinvolgere università, industria delle costruzioni, settore dell’energia, assieme ad Anbi, Terna, Enel, Eni e Cassa Depositi e Prestiti.
L’emergenza coronavirus ha dimostrato il valore strategico del cibo e, con esso, la necessità di garantire le condizioni per incrementarne la disponibilità e la capacità di autoapprovvigionamento del Paese. E per questo occorrono risorse idriche: acqua e cibo sono infatti un binomio indissolubile.
Ma per fare tutto ciò occorrono lungimiranza e soprattutto sburocratizzazione. Non si può, infatti, correre il rischio di non spendere i consistenti fondi europei per le inefficienze del sistema Paese, che, al contrario, ha le potenzialità per diventare un punto di riferimento a livello mondiale nella gestione della risorse idriche".