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Avio e Colli Euganei: giornate FAI, un insolito gemellaggio storico architettonico tra Trentino e Veneto

Trento - E’ un insolito gemellaggio storico architettonico tra Trentino e Veneto la novità delle Giornate di Primavera del Fai 2021 che se a livello nazionale coinvolgeranno sabato e domenica prossimi (15-16 maggio) oltre 600 beni artistici in 300 città nel Nord Est vedranno abbinati per la prima volta il castello di Avio, il massiccio baluardo Medioevale che sormonta il fiume Adige a difesa della Vallagarina porta d’ingresso meridionale in Trentino, e Villa dei Vescovi, l’affascinate finestra sui Colli Euganei a Padova le cui linee architettoniche hanno incuriosito addirittura il Palladio.


A Sabbionara di Avio il programma delle due giornate prevede la visita guidata ogni mezzora (dalle 10.00 alle 18.00 con ultimo ingresso alle 17.30) per gruppi di venti persone e un percorso in totale sicurezza considerata la vastità del Maniero. È prevista la prenotazione obbligatoria on line sul sito www.giornatefai.it (dove sono indicati tutti i beni Fai coinvolti nell’evento) e offerta d’ingresso libera con minimo 3 euro. Identica la formula di visita a Villa dei Vescovi dove però l’orario di chiusura è fissato alle 19.00.


Oltre alla visita al Castello (da non perdere il romantico bacio al quarto piano del Mastio nella giornata di sabato 15 e di domenica 16 maggio è previsto un trekking sul Monte Baldo con accompagnatore del territorio al costo di 25 euro, compreso picnic. Due le possibilità: la prima partenza alle 8.30 della mattina e la seconda il pomeriggio alle 14.30. Sempre nella giornata di sabato in calendario tre visite guidate con “il Castellano” rispettivamente alle ore 11.00, 14.00 e 16.00. Le iscrizioni a queste opportunità sono previste direttamente in loco dopo la prenotazione online. Il castello è stato donato al Fai nel 1977 dalla contessa Emanuela di Castelbarco, che si è riservata una piccola ala per utilizzo personale.


La due giorni prevede una offerta particolarmente allettante: per gli iscritti al Fai o per le nuove iscrizioni fatte direttamente sul posto sarà offerto gratuitamente il percorso Castello segreto che proporrà alcune meraviglie del Castello di Sabbionara d’Avio, poco conosciute o addirittura sconosciute.


Ultima particolarità da non sottovalutare è l’offerta gastronomica della Locanda posta all’interno delle mura di cinta del Castello di Avio e nella quale il giovane locandiere Michele Civettini propone semplici piatti della tradizionale rurale con ingredienti a Km zero e, nel caso delle verdure, addirittura a metri zero grazie alla coltivazione – come avveniva nel Medioevo –nell’Orto del Signore.


A Villa dei Vescovi il programma delle due giornate prevede la visita guidata ogni mezzora (dalle 10.00 alle 19.00 con ultimo ingresso alle 18.30) per gruppi di venti persone e un percorso in totale sicurezza considerata la vastità del complesso circondato da giardino e vigneti. È prevista la prenotazione obbligatoria on line sul sito www.giornatefai.it (dove sono indicati tutti i beni Fai coinvolti nell’evento) e offerta d’ingresso libera con minimo 3 euro.


Ma è possibile anche la visita al Brolo che si estende su di una superficie di 7 ettari. Sempre con iscrizione on line obbligatoria sul sito www.giornatefai.it.


Per chi effettuerà l’iscrizione al Fai in Villa o è già iscritto è prevista la visita guidata al Giardino privato della Contessa Olcese. Una chicca e novità assoluta.


Villa Vescovi sorge a Luvigliano di Torreglia ed è di fatto una finestra storico architettonica sui Colli Euganei, a trenta minuti da Padova. È un classico esempio di villa Prepaladiana perchè proprio alle sue linee si è ispirato l’architetto vicentino nel disegno della Rotonda per poi divenire grande protagonista nelle linee architettoniche della storia costruttiva nella Serenissima.


È caratterizzata da affreschi di grande pregio: negli anni ha subito varie modifiche architettoniche che l’hanno resa unica. Dal 2005 l'intero complesso e gli arredi sono di proprietà del Fai che ha promosso un nuovo restauro degli ambienti.

La donazione è stata fatta dalla famiglia Olcese su volontà del defunto Vittorio Olcese che la acquisto nella seconda metà del ‘900.


SCHEDA | IL CASTELLO DI SABBIONARA DI AVIO


Il Castello di Avio è uno tra i più antichi del Trentino e sorge sul Monte Vignola da dove domina la parte meridionale della Vallagarina ovvero una delle principali vie di comunicazione tra il Mediterraneo e l'Europa settentrionale, che tuttora mette in connessione la Pianura Padana col mondo germanico. Il ruolo dell'antica via Claudia Augusta che attraversa la valle dal 15 a.C. è oggi sostituito dall’Autostrada del Brennero il cui casello, posto tra i centri abitati di Ala e Avio, consente di raggiungere il maniero in pochi minuti.


Le prime fonti storiche risalgono al 1053 e parlano di una fortezza costruita proprio in questo luogo con il nome Castellum Ava.


Nel XII secolo i proprietari appartenevano alla famiglia dei Castelbarco, vassalli del vescovo di Trento i quali lo cedettero per testamento alla Repubblica di Venezia nel 1411. Dopo questo passaggio di proprietà il Castello di Avio venne ampliato e decorato con una cappella in onore di San Michele insieme ad una facciata riportante gli stemmi dei loro dogi. Nel 1509 il maniero passò in mano alle truppe imperiali di Massimiliano I che, dopo aver fatto dipingere le proprie insegne araldiche, lo ipotecò ai Conti d'Arco. Ulteriori passaggi di mano fanno seguito a questa fase finché, nel XVII secolo, il castello ritornò ai Castelbarco.


Nel 1977 Emanuela Castelbarco, nipote di Arturo Toscanini, donò al FAI il Castello di Avio e la fondazione iniziò subito a intervenire con lavori di restauro e recupero. Imponente è il Mastio con la Camera dell’Amore.


Tra le varie curiosità storiche del Castello una è legata a Carlo Ercole Castelbarco protagonista nel 1812 di una insolita decisione: per evitare il pagamento di una nuova tassa sui tetti imposta dall’Impero Austroungarico fece scoperchiare il palazzo baronale, nella parte più antica del Castello. Oggi il tetto è stato ricostruito grazie al Fai per proteggere questo incredibile bene storico.


SCHEDA | VILLA DEI VESCOVI


La costruzione di Villa dei Vescovi risale al Rinascimento e si ispira ad una domus romana. È considerata il primo esempio del nuovo gusto nella riscoperta della classicità romana nell'entroterra della Repubblica di Venezia. La villa custodisce uno straordinario esempio di decorazione ad affresco ispirata all'arte romana antica nel Veneto precedente all'innovazione imposta da Paolo Veronese. Al suo stile architettonico si ispirò il Palladio nell’ideazione della famosa Rotonda. È monumento nazionale ed è di proprietà del Fondo Ambiente Italiano dal 2005.


La villa è attorniata da un grande parco e da vigneti che producono un eccellente vino. È stata costruita probabilmente sopra una chiesetta medievale presumibilmente sul finire del Quattrocento come casa per i prelati, per volere del vescovo Jacopo Zeno. L’edificio venne ampliato nel 1501 su decisione del vescovo Pietro Barozzi e modificato tra il 1529 e il 1543 su richiesta del vescovo Francesco Pisani, sino a divenire un imponente progetto di domus alla romana a forma quadrata con impluvium centrale.


La direzione dei lavori e la riorganizzazione dell'intero fondo agricolo furono affidate dal cardinale Alvise Cornaro all'architetto veronese Giovanni Maria Falconetto, morto nel 1535. I lavori furono quindi condotti e conclusi dal suo allievo Andrea da Valle.


Nel 1542 iniziò la realizzazione degli stucchi su disegno di Andrea da Valle mentre gli affreschi (1543) sono del pittore fiammingo Lambert Sustris.


L'ingresso originale di Villa dei Vescovi era sul lato sud, dove il pendio è più dolce. Solo tra il 1562-65 vennero realizzati la recinzione e i tre portali d'ingresso con la corte sul lato ovest, su disegno di Andrea da Valle. Nella seconda metà del Settecento fu modificata la distribuzione degli spazi interni del piano nobile: fu chiuso l'impluvium e la corte interna, furono create quattro stanze laterali con un salone centrale secondo la classica planimetria delle più tarde ville venete.


Il complesso rimase proprietà dei Vescovi di Padova fino al 1962 quando venne messo in vendita. Durante la seconda guerra mondiale la Villa venne occupata dai tedeschi. Successivamente venne comperata da Vittorio Olcese che la restaurarono per un utilizzo a residenza estiva con il ripristino delle strutture edilizie originarie e riportando alla luce gli affreschi cinquecenteschi celati da vari strati di intonaco.


Nel 2005, per espressa volontà del defunto Vittorio Olcese, la famiglia ha donato l'intero complesso e gli arredi al Fondo Ambiente Italiano, che ha promosso un nuovo restauro degli ambienti.

Ultimo aggiornamento: 13/05/2021 14:17:36
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