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Ancora scenari cupi dalle 'profezie' degli scienziati, Lopalco: "Pandemie saranno più frequenti in futuro"

Brescia - Nonostante una scarsa aderenza delle loro supposizioni alla realtà, vedendo quanto avvenuto negli ultimi mesi per ciò che era stata definita 'una normale influenza', dopo aver detto tutto e il contrario di tutto, dopo aver convinto la politica e l'opinione pubblica a rinchiudere per settimane gli italiani in casa senza sviluppare valide e sostenibili alternative, i massimi esponenti del mondo scientifico italiano, molto ascoltati dal Governo per annullare le libertà dei cittadini, continuano ad esporre quelle che appaiono vere e proprie profezie di sventura.


Dopo aver fatto riferimento al Covid-19 come virus mutevole che rende incerta l'efficacia dell'eventuale vaccino, alla necessità di un insostenibile distanziamento sociale non si sa fino a quando nonostante un Paese alla deriva socio-economica, alla sicurezza sul fatto che il virus sarà presente ancora per anni, alla necessità delle mascherine nonostante studi certificati dimostrino come i 'contro' siano maggioritari rispetto ai 'pro' del loro utilizzo - specie all'aria aperta - anche in presenza di virus, adesso la nuova "teoria" che terrorizza gli italiani è quella di avere pandemie più frequenti in futuro.


Già enunciata da diversi autorevoli colleghi negli scorsi giorni, a riprenderla oggi è Pier Luigi Lopalco, epidemiologo, responsabile del Coordinamento Regionale Emergenze Epidemiologiche Puglia: "La frequenza delle pandemie nei prossimi decenni probabilmente aumenterà proprio per questa invasione da parte dell'uomo del mondo naturale. Più l'uomo si avvicina ai luoghi selvatici, più è probabile che i virus che circolavano senza dare fastidio a nessuno in ambienti selvatici passino nell'ospite umano", le sue parole durante la trasmissione Agorà su Rai3.

Ultimo aggiornamento: 14/05/2020 17:57:07
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