Edolo (Brescia) - La battaglia sul
presidio delle
dighe con un
solo operatore, arriva in
Parlamento. È stata presentata alla Camera dei Deputati un’interrogazione parlamentare a prima firma dell’onorevole
Vinicio Peluffo, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Ambiente, e sottoscritta dall’ onorevole
Silvia Roggiani e dall’onorevole
Gianni Girelli, in stretta condivisione con il responsabile della Segreteria Regionale Responsabile Aree Interne
Pier Luigi Mottinelli, il Consigliere Regionale
Jacopo Scandella e la Segreteria provinciale del PD di Sondrio e Bergamo, oltre alla Zona della Valle Camonica L’obiettivo è chiaro: chiedere al
Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti,
Matteo Salvini, la convocazione urgente di un
tavolo di confronto tra Governo, Regione Lombardia, aziende interessate e rappresentanze sindacali, per discutere e valutare l’impatto della sperimentazione annunciata da Enel Green Power sul presidio mono-operatore nelle dighe di alta quota.La sperimentazione, prevista per l’estate 2025, coinvolgerebbe
tre impianti strategici: la diga di
Trona, in
Valgerola (provincia di Sondrio), oltre a quelle di
Sardegnana (provincia di Bergamo) e
Venerocolo (in Valle Camonica). In ciascun impianto sarebbe previsto l’impiego di un solo operatore per sito, superando il vincolo della presenza contemporanea di almeno due lavoratori, anche in ambienti montani isolati a oltre
2.500 metri di altitudine.
"Parliamo di impianti collocati in aree impervie e cruciali per la sicurezza idraulica dei territori a valle – dichiara l’onorevole Vinicio Peluffo – Sostituire il presidio minimo con un solo lavoratore significa abbassare drasticamente i livelli di sicurezza, proprio mentre eventi climatici estremi sono sempre più frequenti. La tutela della vita umana e del territorio deve venire prima di qualsiasi logica di risparmio".
“Questa sperimentazione rischia di diventare un pericoloso precedente - avverte
Pier Luigi Mottinelli -
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