Trento - Corridoio Est in Consiglio provinciale: aperta la discussione generale. Dopo la seduta congiunta Consiglio provinciale-Cal di questa mattina, la ripresa dei lavori in emiciclo nel pomeriggio è coincisa con l’inizio della trattazione del ddl 37 dell’assessore Mattia Gottardi, di approvazione della variante al Pup relativa all’ambito di connessione Corridoio Est. Un testo non emendabile e che, al momento (la presentazione è possibile fino al termine della discussione generale), vede la presenza di 51 proposte di ordine del giorno firmate da Filippo Degasperi (Onda). Dopo la presentazione del disegno di legge da parte della Giunta, il pomeriggio in aula è stato dedicato alla discussione generale, che continuerà domani a partire dalle 10. Hanno preso la parola Lucia Coppola (AVS), Mirko Bisesti, Stefania Segnana, Roberto Paccher (Lega), Antonella Brunet, Eleonora Angeli (Lista Fugatti), Vanessa Masè (La Civica), Daniele Biada (FdI) e Alessio Manica (Pd).
Gottardi: di fronte a un eventuale del concessionario l’iter sarebbe partecipativo
Dopo la lettura della relazione relativa ai lavori sul ddl 37 della Terza commissione da parte della presidente Vanessa Masè (La Civica), disturbata per pochi attimi dalla presenza in galleria di alcuni esponenti dei comitati del no, richiamati al regolamento d’Aula dal presidente Claudio Soini, ha preso la parola l’assessore all’Urbanistica Mattia Gottardi. Quest’ultimo ha ringraziato Masè e l’assessore Tonina per il lavoro iniziato nella sedicesima legislatura. Ha quindi letto la relazione accompagnatoria al ddl (allegata sul sito del Consiglio). Citando il nodo della partecipazione emerso in commissione, l’assessore ha ricordato che qualora il concessionario manifestasse un interesse, l’iter sarebbe quello partecipativo: anche in quel caso di fronte a un’ulteriore proposta progettuale compatibile con la variante e con il Pup si vedrebbe dunque un iter partecipato dal Consiglio e dagli enti territoriali, ha assicurato. Gottardi ha sottolineato quindi che il ddl, non per volontà di maggioranza, ha un iter particolare e non è emendabile e che a questa impossibilità i consiglieri hanno adeguato la strategia d’Aula. Ha ricordato poi, ancora, che a valle di un eventuale processo autorizzatorio, il Consiglio sarebbe coinvolto in fase di ratifica. Gottardi ha citato le posizioni antitetiche presenti in Aula sul tema, il dibattito che procede da oltre 50 anni e che ogni volta ha visto la nascita di un comitato “no qualcosa”. Su qualunque punto si è sempre trovato un modo legittimo di opporvisi, ha proseguito, come ci sarà un legittimo tentativo di affossare l’iter di approvazione del ddl con la presentazione di diversi ordini del giorno, una strategia alternativa all’ostruzionismo degli emendamenti per far slittare ed evitare l’approvazione della variante Corridoio Est. Tutto è lecito, ha dichiarato l’assessore rivolto alle minoranze consiliari, quello che però non riuscirete a interrompere sarà la volontà politica di questa maggioranza, espressa da tante altre categorie, a sostegno del collegamento. Qualora questo ddl non dovesse trovare l’approvazione dell’Aula, la maggioranza cercherà comunque di darne attuazione.
Lucia Coppola (AVS): opera dall’enorme impatto ambientale
Coppola ha ricordato come inusuale e mai accaduto che in prossimità di una discussione generale si mettano le mani avanti nel modo in cui ha fatto l’assessore. Dopo 50 si sta ancora parlando di Pirubi che poi è divenuta Valdastico e che ora è l’innominata: si è invitati a votare qui una variante al Pup relativo all’ambito di connessione Corridoio Est, ha detto. In tutti i documenti, ha chiarito, la parola “Valdastico” è un tabù, non viene mai pronunciata a significare che nemmeno chi propone è così sicuro del percorso partecipativo che è stato e che ha visto tanti Comuni pronunciarsi negativamente, Comuni che rappresentano 215.000 cittadini del Trentino. E poi si parla di un processo partecipativo prossimo? ha chiesto Coppola. Un modo curioso e strano di intendere la partecipazione, per la consigliera che ha ricordato che sono solo tre i Comuni che si sono pronunciati a favore della Valdastico. Una grande opera che il Trentino ha saggiamente rifiutato per 50 anni, un’opera inutile, costosissima e deturpante del prezioso ambiente e paesaggio trentino. Poi: si dice che la modifica non determina previsioni, si modifica però il Pup. In tanti hanno un’altra visione di sostenibilità e di mobilità sostenibile, l’opera di infrastrutturazione avrebbe un enorme impatto ambientale e interferirebbe in modo violento con il territorio e la vita delle comunità che lo abitano. Coppola ha ricordato che le valli non sono meri canali di transito permanente, ha ricordato le frane che si sono verificate e l’aspetto geologico e i costi ingentissimi di un’eventuale opera). Ha citato Alex Langer: bisognerebbe riparare il territorio, non offenderlo ulteriormente. I cittadini, i comitati e i movimenti a difesa del territorio hanno davvero dato molto, sono molto più informati della politica e lavorano seriamente, ha aggiunto e ha sottolineato la necessità di guardare oltre il proprio naso pensando ai destini delle giovani generazioni, dei bambini che si troveranno di fronte la devastazione senza poter decidere. Interesse generale e bene comune dovrebbero essere per la consigliera dell’AVS il faro dell’agire. Il riferimento alla Valsugana: si dice che con la Valdastico ricomincerà a vivere, ma il tratto Tezze-Borgo è uno dei meno trafficati del Trentino (4 milioni di veicoli l’anno). La presenza maggiore di traffico sul tratto Borgo-Trento Nord dimostra che gran parte del traffico è interno e non sarà condizionato dalla Valdastico. Ancora: la A31 avrà un pedaggio medio di tre volte superiore delle altre strade in zona, mentre la Ss47 rimarrà gratuita e quindi preferita. Coppola ha parlato delle audizioni in Terza commissione: la Comunità della Vallagarina ha ricordato la necessità di un dialogo con le istituzioni locali; il Cal parla di un’indeterminatezza dello scenario pianificatorio, dice che la variante manca dei presupposti che una variante al Pup dovrebbe avere.
Michela Calzà (Pd) ha ricordato di aver chiesto in Terza commissione di poter avere i dati di flusso di traffico, ha risposto l’assessore Gottardi.
Mirko Bisesti (Lega): dibattito di 59 anni, tempo che nessuno ci ridarà
Bisesti ha ricordato che sono già stati depositati oltre 50 ordini del giorno e che ne sono stati annunciate altre centinaia: il tempo in Aula non manca, ma manca invece al territorio, ha affermato. Nel febbraio 1959 nasce l’Autostrada del Brennero, ha dichiarato, la mostra delle Gallerie di Piedicastello riporta anche le proteste durante la prima fase della realizzazione dell’A22, un’arteria fondamentale che collega il nostro Paese con il Nord Europa. Il tempo che si spende non ce lo ridarà nessuno, ha aggiunto. Ha citato in questo senso il dibattito di un secolo sulla funivia Trento-Bondone, quello di 59 anni sul completamento della Valdastico: si è rimasti colpevolmente fermi come lo è su tante grandi opere il nostro Paese. Ci si lamenta che i giovani vanno all’estero e non tornano, ha detto Bisesti, anche il Trentino si è reso colpevole nel Dopoguerra di tante opere incompiute nel Paese. Nel 2015, ha ricordato il consigliere leghista, un giornalista scriveva che la Pirubi, poi Valdastico, si farà e un ministro del Pd confermava il fatto di voler e dover proseguire sui lavori: Bisesti ha rilevato un’incoerenza della sinistra che a volte parla delle opere in un modo localmente e poi a livello nazionale non si comporta nello stesso modo. Nel 2018 e nel 2023 questa maggioranza è stata molto chiara, ha affermato ancora: ci si è presentati all’inizio agli elettori dicendo che l’opera s’ha da fare e si è confermato nell’ottobre 2023. Bisesti ha ringraziato l’assessore Tonina e parlato dell’ostruzionismo praticato nell’Aula a Trento, strumento legittimo, ma che rallenterà ulteriormente i 59 anni e che vedrà comunque la volontà politica di andare avanti. Non sarà una seduta d’Aula a fermare un progetto di questo tipo di fronte alla volontà politica di proseguire, ha concluso, ora bisogna recuperare tempo perduto: si è disposti perciò ad affrontare l’ostruzionismo.
Stefania Segnana (Lega): l’ostruzionismo non permette di attuare programma di maggioranza
Segnana ha ringraziato all’inizio del suo intervento le forze dell’ordine che garantiscono lo svolgimento regolare delle sedute. Ha ribadito come nel programma della coalizione di maggioranza a pagina 22 sia riportato il completamento della Valdastico: il presidente Fugatti con la maggioranza ha ricevuto il 51,82% dei consensi di chi va a votare. Ha citato i circa 50 ordini del giorno depositati dal consigliere Filippo Degasperi (Onda) e le voci di corridoio che vogliono che saranno presentati circa cento ordini del giorno ostruzionistici per ciascun esponente di minoranza: legittimo, ma un modo per bloccare i lavori della Giunta, del Consiglio e non permettere a chi è stato votato di completare il programma scelto dai cittadini. Ha ricordato che dall’inizio del dibattito sulla Pirubi il traffico è aumentato notevolmente, come la Ss47 della Valsugana sia divenuta una delle strade più pericolose del Trentino non tanto per traffico ma per gli incidenti che vi si verificano. Segnana ha citato un’intervista all’ex presidente Ugo Rossi, risalente all’11 agosto 2015, in cui parlava della pericolosità della Ss47, di un eccesso di traffico pesante lungo la Valsugana e si diceva favorevole alla realizzazione della Valdastico qualora incidesse con una diminuzione del traffico sulla Valsugana. Riferendosi alle parole di Coppola, Segnana ha detto che sono stati fatti calcoli sui chilometri: sul tratto Thiene-Trento se si va dalla Valsugana si percorrono 120 chilometri, via Verona 199 chilometri e via Valdastico 56 chilometri, con una differenza chilometrica molto evidente e un minor inquinamento qualora fosse realizzata la Valdastico. La tratta Treviso-Trento: via Valsugana 145 chilometri, via Verona 252 chilometri, via Valdastico 136 chilometri. Una struttura di questo tipo, ha affermato la consigliera, potrebbe portare a una riduzione del traffico di passaggio e quindi benefici ambientali a chi abita le zone.
Roberto Paccher (Lega): il partito del no ha bloccato lo sviluppo del Trentino
Paccher ha iniziato il suo intervento parlando di una posizione avvilente e poco democratica di chi presenta centinaia o migliaia di ordini del giorno per non permettere l’approvazione di una variante urbanistica e non consentendo di lavorare a chi è al governo. Vi prenderete voi, ha detto rivolto alle minoranze consiliari, la responsabilità di spiegare ai cittadini della Valsugana che la Valdastico sarà fatta di là: se non sarà fatta a Rovereto Sud si completerà in altri territori.
A Coppola Paccher ha ricordato che i Comuni favorevoli a quest’ipotesi su Rovereto non sono solo 3, ci sono almeno 18 Comuni della Valsugana che hanno detto di sì. Il no è ideologico, per Paccher: cambiano gli argomenti ma non la contrarietà di 50 anni fa. Il centrosinistra, ha detto il consigliere, non ha consentito la realizzazione dell’opera: il partito del no che diceva no anche all’Autobrennero e alla ciclovia dell’Alto Garda è il partito contro il progresso e vuole paralizzare il completamento di 35 km di autostrada. In 59 anni, anzi, negli ultimi 10, ha aggiunto Paccher, si è avuta la realizzazione della BreBeMi, la Pedemontana veneta, quella lombarda e piemontese e si stanno eseguendo la A18, l’A33, la A36, l’autostrada del Molise, la Cispadana e la Variante di Valico. Con la Valdastico i Trentini andranno a fare la spesa in Veneto? Ci vanno già e ci sarà un flusso verso il Trentino dal Veneto che porterà ricchezza in Trentino, ha dichiarato Paccher. Ancora: si è bloccato lo sviluppo del Trentino; da anni si parla di puntare sulla ferrovia, tutte cose fumose, ma dal punto di vista pratico la Valsugana è satura. Ha parlato di 40 km di coda di domenica da Grigno a Solagna; 55.000 veicoli al giorno passano dalla Valsugana e se la Valdastico non sarà completata c’è un progetto di potenziamento della Valbrenta del Veneto fino al confine con il Trentino: si rischia di trovarci un’autostrada che da Bassano arriva al confine con il Veneto. Il partito del no era contrario alla sistemazione della retta di Ospedaletto, ha aggiunto Paccher, è contrario a tutto, ma allora si dica come si risolve il problema della Valsugana. Rivolto alla minoranza: chi dice di no mi sappia dire come si può gestire concretamente la situazione di attraversamento di traffico pesante e veicolare che il Trentino ha sulla Valsugana.
Antonella Brunet (Lista Fugatti): Valdastico, opportunità per chi vive lontano
Brunet ha detto che chi si schiera contro l’opera sono le persone che vivono vicine a un’ottima viabilità. Ha parlato della propria esperienza personale e detto che chi abita nelle valli meno collegate ha un’ora e mezza di strada da fare per andare all’ospedale, un ragazzo per andare all’università ci mette minimo due ore. Per chi vive lontano la Valdastico è una grande opportunità. I territori lontani, ha aggiunto, sono molto penalizzati: l’innesto porterebbe beneficio a tutti i settori economici (da quelli industriali e del turismo, ma anche a quelli dell’agricoltura). Il 27 luglio il presidente della Provincia di Vicenza parlava con entusiasmo della ripartenza del progetto di collegamento della Valdastico, ha ricordato Brunet, entusiasta è anche il presidente della Regione Veneto. Anche arrivare facilmente da Trento in Veneto è più comodo, ha proseguito, c’è la necessità di avvicinare le province e infrastrutture simili possono solo portare benefici ai territori. Spiacerebbe per Brunet se la Valdastico andasse a ingrossare la lista delle opere incompiute (ha citato il Cadore): la Valdastico non merita la qualifica di una grande opera incompiuta. Ancora: i ragazzi sono in difficoltà, una viabilità come si deve farebbe la differenza per i territori di montagna e i più lontani da Trento.
Eleonora Angeli (Lista Fugatti): guardare all’opera senza pregiudizi
Angeli ha ricordato il dibattito lungo 59 anni, la lunga attesa per la caserma dei vigili del fuoco di Cognola, il dibattito sulla galleria di Martignano. Per fare grandi scelte bisogna avere coraggio; bisogna ascoltare di più dei cittadini e vedere se sono felici delle scelte fatte, ha aggiunto. Ha ricordato l’iter partecipato legato alla progettazione per il completamento della Valdastico. Si sta trattando di un allargamento del Corridoio Est, non del posizionamento del collegamento, ha sottolineato. Già il concessionario potrebbe presentare una proposta progettuale, ha affermato. Poi: la presentazione del ddl 37 conferma ed è conseguente a dichiarazioni di intenti politici della Giunta e la stessa Terza commissione nella precedente legislatura ha avuto modo di discutere del documento preliminare. La consigliera ha ricordato che bisogna guardare all’opera in modo laico, non pregiudiziale e non ideologico, ha indicato le forti criticità presenti sul tracciato della Valsugana ed elencato i benefici in termini di riduzioni del traffico veicolare e pesante dell’opera. Il Coordinamento provinciale imprenditori ha valutato positivamente la variante, ha proseguito Angeli. La spesa in Veneto dei Trentini? In via Brennero ci sono in 100 metri 6 grandi negozi sempre pieni di trentini e non solo.
Vanessa Masè (La Civica): si stanno solo aumentando le possibilità di fare bene
Masè ha spostato l’attenzione sulla logistica e l’autotrasporto: le infrastrutture rappresentano competitività e posti di lavoro. La consigliera ha ricordato che il tema è stato spesso ideologizzato con prese di posizione anche localistiche e affermazioni di corto raggio. Oggi, ha precisato, si parla solo dell’allargamento del corridoio: come, dove e quando arriveranno in un momento successivo. Si sta solo colorando di giallo un cono più ampio di un cono già esistente: si aumentano le possibilità entro cui il corridoio può essere realizzato, una cosa giusta a tutela delle istanze in ordine di sicurezza e preservazione del territorio anche dal punto di vista idrogeologico. Un ventaglio maggiore significa per Masè infatti più ampie possibilità di fare meglio. I trasporti sono da sempre un settore nevralgico, ha ricordato quindi, per l’economia del Paese, in questo secolo la connettività è fondamentale, si ha la fortuna di essere sul corridoio che porta la maggior parte degli scambi a livello europeo. Il completamento della Valdastico rientra tra le priorità segnalate sul libro bianco delle Camere di commercio di Trento e Bolzano, ha rilevato: serve un posizionamento che permetta collegamenti veloci e sicuri che permettano di crescere ancora alle aziende trentine, un beneficio per tutto il territorio. Per rendere più competitivo il territorio serve un approccio laico: la Valsugana e la Valdastico devono rientrare nell’analisi, in fondo non si sta facendo nulla se non aprirsi ulteriori possibilità.
Daniele Biada (FdI): bisogna proseguire l’A31 per lo sviluppo del Trentino
L’intervento di Biada ha preso le mosse dall’articolo 1 del ddl 37 e fatto riferimento al Pup proponendo un’analisi coerente e complessa coordinata del futuro del Trentino. Ha ricordato l’andamento del traffico veicolare e di merci e tracciato un quadro complessivo di programmazione dal valore complessivo di 180 miliardi di euro: non si tratta solo della Valdastico, ha spiegato, ma di una programmazione complessiva. Ha citato i 55.000 veicoli al giorno in transito in Valsugana su entrambe le direzioni che, ha detto, comportano forti accodamenti, incidenti e impatti sulla comunità. Non solo gomma, ma anche rotaia con il potenziamento della ferrovia della Valsugana e gli interventi in previsione sull’asse ferroviario Brennero-Trento-Rovereto (con il collegamento fino a Feltre, il nodo a interscambio a Rovereto, la riattivazione del nodo di Calliano e la ferrovia Rovereto-Riva). Ancora, gli ammodernamenti dell’interporto di Trento e la realizzazione di un interscambio modale presso la stazione di Rovereto. Ancora, il tunnel sotto il colle di Tenna, l’elettrificazione della linea Trento-Venezia, la previsione di un collegamento funzionale di connessione tra le aree dei laghi di Caldonazzo, Levico e l’Altopiano di Lavarone, il Bus rapid transit delle valli olimpiche di Fiemme e Fassa, il percorso Brt sulla Ss48 tra Cavalese e Canazei. Non solo opere che riguardano la Valdastico, ma considerazioni sul futuro del Trentino visto a 360 gradi soprattutto per risolvere la questione del carico di traffico sulla Valsugana. La Valdastico porterà per Biada sviluppo e benessere in Trentino: il punto non è solo dei trentini che andranno a fare la spesa in Veneto, ma anche degli ingressi verso il Trentino. Un dare-avere per il bene della comunità, insomma. Ha citato il programma elettorale di FdI: si sono sentiti diversi pareri positivi delle attività produttive, come spiegato dall’assessore la variante è al piano, non parla di una strada sola. Si ribadisce con forza, ha concluso, che bisogna proseguire l’A31 perché altrimenti termina sul nulla: è evidente che una strada che finisce nel nulla non è trafficata.
Alessio Manica (Pd): il centrosinistra ha scelto di non realizzare la Valdastico
Manica ha cercato di rispondere a chi si chieda come mai ci sia una distanza così ampia tra centrosinistra e centrodestra sul tema. Siamo così distanti, ha spiegato, perché sulla Valdastico si riassume in maniera plastica l’idea di futuro che abbiamo. Dentro il futuro che immagina il centrosinistra, ha chiarito, e che si crede di interpretare rispetto alle evoluzioni del pianeta, non si vede la Valdastico: una posizione non nata automaticamente. Negli ultimi decenni ci sono state posizioni anche nel centrosinistra che chiedevano la Valdastico, ma contestualizzate si capisce che sono espressioni di una data epoca. Chi ha governato in passato, ha detto Manica, ha maturato la convinzione che il Trentino per svilupparsi con una qualità di vita che comprenda la tutela della qualità ambientale non vede la realizzazione della Valdastico. Il consigliere ha ancorato i suoi pensieri, in primis, alla concessione del 1970 del primo tratto: il dibattito avvenne nei decenni in cui l’Italia si infrastrutturava con le autostrade e in cui si vedeva l’automobile come mezzo primario di viabilità. Tra il 1972 e il 1976 si cantierò il moncone che ora non ha sbocco, nei decenni successivi la Valdastico nelle ipotesi si spostò, uscendo a Trento, Valsugana, Terragnolo, Besenello e Rovereto. Fino al 2014 e poi ad oggi: con il cambio di governo in Provincia l’opera torna a essere una priorità dopo che il centrosinistra l’aveva considerato un non-tema per il Trentino, aveva scelto di non realizzarla. Ora dal 2018, per Manca, la Valdastico entra in programma di maggioranza facendo finta che tra il 1970 e il 2024 non sia successo niente, come se non fosse cambiato nulla nell’impronta dello stare al mondo, sembrano anni trascorsi invano. Manica ha citato le infrastrutture in termini di reti (virtuali e non) intervenute, l’inizio della realizzazione del Tunnel del Brennero, l’Accordo di Parigi sul clima. Il futuro, ha dichiarato Manica, non sarà sulla gomma, altrimenti ci sarà un grande problema di salute e vivibilità. Stiamo vivendo, ha detto poi, un’emergenza ambientale, il territorio Trentino è delicato e limitato, un territorio che ha una vocazione specifica alla sostenibilità e alla qualità ambientale. Trentino che per il consigliere non è disperso, ma seduto su uno degli assi di mobilità più importanti d’Europa, ferroviario e stradale: una condizione che porta con sé benefici ed esternalità negative tra cui il tema dell’inquinamento. La Valdastico? Il consigliere l’ha definita una scorciatoia che si sta portando avanti a beneficio dei concessionari.