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Richieste imprenditrici trentine

venerdì, 5 giugno 2020

Quando:
5 giugno 2020@23:00–6 giugno 2020@00:00 Europe/Rome Fuso orario
2020-06-05T23:00:00+02:00
2020-06-06T00:00:00+02:00

La preoccupazione per la grave situazione, che imprenditrici e libere professioniste stanno attraversando a causa dell’emergenza sanitaria, ha indotto il Comitato per la promozione della imprenditoria femminile (CIF) a chiedere la collaborazione delle Consigliere provinciali, perché vengano adottate tutte le misure più idonee a supportare le lavoratrici autonome e a implementare un nuovo modello di economia più sostenibile e più etico.

“Se nell’ultimo decennio il sistema imprenditoriale trentino – ha spiegato Claudia Gasperetti, Coordinatrice del Comitato – ha registrato una complessiva contrazione (rispetto al 2006 mancano circa 3.000 imprese), l’imprenditoria femminile si è invece distinta per una lenta ma costate crescita (dal 2008 si contano circa 500 imprese in più). Le donne infatti si sono impegnate per avviare nuove attività, con creatività e passione, ispirate alla economia circolare, al rispetto dell’ambiente e delle risorse, sviluppando una leadership femminile volta all’inclusione e al benessere delle persone e quindi di tutte le parti sociali. Si tratta di un contributo cruciale per il rafforzamento socioeconomico del territorio, basato su valori tradizionali, sul senso di identità, ma anche sull’innovazione e sull’introduzione di nuove tecnologie e modelli di organizzazione”.

Nell’era Covid-19, però, tutto ciò risulta più difficile e il rischio è quello di interrompere un trend in crescita. Alle lavoratrici autonome, che vedono il loro lavoro sottoposto alle restrizioni anticontagio, viene infatti chiesto un consistente impegno supplementare che, oltre alla professione (applicazione di decreti e ordinanze, approvvigionamenti di dpi, sanificazioni, gestione del personale e smart working), riguarda anche la vita familiare (gestione dei figli, lezioni scolastiche virtuali, cura di congiunti non autosufficienti, faccende domestiche).

Per far fronte a questa situazione, giudicata al limite della sostenibilità, le componenti del Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile si sono rivolte alle Consigliere provinciali, spiegando loro la necessità di poter contare, in tempi rapidi e senza inutili ostacoli burocratici, su importanti strumenti operativi tra cui:

  • la riattivazione del Progetto Co-manager/In tandem, il servizio rivolto a imprenditrici e professioniste che, per esigenze di gravidanza, maternità o cura dei familiari, scelgono di essere sostituite temporaneamente nel proprio ruolo aziendale;
  • la proroga dei tempi di scadenza del bando di Trentino Sviluppo, a sostegno dell’imprenditorialità femminile e giovanile, e l’attivazione di nuovi bandi;
  • l’accesso al credito sfrondato da inutili lungaggini burocratiche e fondato su procedure che permettano l’assegnazione dei fondi in tempi rapidi;
  • l’assegnazione di incentivi a fondo perduto, svincolata dalla frenesia del click day e che tenga conto della reale necessità delle imprese che ne fanno richiesta;
  • il ripristino dei servizi alla famiglia e la riapertura in sicurezza di asili nido, scuole materne e centri estivi a cui affidare i figli.

Queste richieste, raccolte nel corso della videoconferenza dalle Consigliere provinciali Sara Ferrari, prima firmataria della mozione che sarà discussa la prossima settimana, e Vanessa Masè, sostanziano l’attività del Comitato al cui interno sono rappresentate tutte le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali, bancarie, dei liberi professionisti e dei consumatori che siedono in Consiglio camerale.

“Il nostro auspicio – ha concluso Gasperetti – è quello di poter assolvere al nostro compito primario, che è di ordine consultivo e propositivo e che prevede il costante dialogo con le istituzioni e i decisori politici per risolvere, in modo pratico e concreto, le necessità del sistema imprenditoriale femminile e garantirne lo sviluppo”.



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