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L'Agenda delle Valli

Giorgio Cargioli, l'ultimo legionario d'Indocina a "Un Natale di libri"

Inizio: 02/12/2023 dalle ore 17:00 - Fine: 02/12/2023 alle ore 18:00 IT
È uno degli ultimi italiani ancora in vita ad aver combattuto in Vietnam con la Legione straniera
francese nella prima guerra d’Indocina (1946-1954). Giorgio Cargioli, 88 anni, sarà a Bolzano sabato
2 dicembre al Circolo Cittadino di Bolzano (alle ore 18) per raccontare di persona la sua storia,
raccolta nel libro del giornalista Luca Fregona “Laggiù dove si muore” (Athesia, 2023).
L’appuntamento è nell’ambito della rassegna “Un Natale di Libri”, promossa dell’Azienda di
soggiorno di Bolzano. Cargioli, originario di La Spezia, firmò l’ingaggio nella primavera del 1953.
«Avevo appena compiuto 18 anni - racconta -, ero entrato clandestino in Francia in cerca di lavoro,
mi arrestarono e in cella si presentò un sergente della Legione che mi propose l'ingaggio come
alternativa alla prigione. In Italia ero ancora minorenne, ma per la Francia ero pronto e vaccinato
per andare a morire in Vietnam». Ha combattuto sino alla fine del conflitto nel Delta del Tonchino. È
stato protagonista di una clamorosa diserzione, finita sui giornali di tutto il mondo. Cargioli
dialogherà con Luca Fregona, caporedattore del quotidiano Alto Adige, e Francesca Califano.
Dopo la pubblicazione e il successo di "Soldati di sventura" nel 2020, Fregona torna con un nuovo
libro sui giovani italiani che hanno combattuto in Vietnam nella prima guerra d'Indocina dal 1946 al
1954 con la Legione straniera francese. "Storie - spiega - che mi sono state segnalate dai familiari di
altri legionari sull'onda di Soldati di sventura. Mi sono reso conto di aver riportato alla luce una
pagina completamente rimossa dalla memoria del nostro Paese". Almeno settemila italiani (e tra
loro decine di trentini e altoatesini), in maggioranza giovanissimi tra i 18 e i 24 anni, finirono
nell’inferno verde. Si trattava in massima parte di migranti economici, entrati clandestinamente in
Francia in cerca di lavoro, e poi, una volta scoperti e arrestati dalla gendarmeria, più o meno costretti
a firmare l'ingaggio. Il libro racconta sette storie, grazie a testimonianze dirette e al materiale messo
a disposizione dalle famiglie: fotografie, lettere, cartoline, ritagli di giornale, frammenti di divise,
croci al merito, encomi e libretti militari. Nella banca dati ufficiale del ministero della guerra francese
risultano i nomi di 525 italiani uccisi in quel conflitto, a cui vanno aggiunti i dispersi e i feriti. "Le ricerche - conclude Fregona - mi hanno poi permesso di ricostruire episodi che i sopravvissuti non
avevano mai raccontato una volta tornati in Italia, e, in un caso, data, luogo e circostanze della morte
di un giovane bolzanino, Alfredo Decarli, di cui la famiglia non sapeva più nulla da settant'anni".
Ultimo aggiornamento: 01/12/2023 08:04:30