Trento - Tempo di Genziane al Trento Film Festival!
Durante la cerimonia di premiazione al MUSE verranno consegnati tutti i premi ufficiali ai vincitori di questa 73. edizione del Trento Film Festival.
Nel programma cinematografico, verrà proiettato in Concorso “Parmi les montagnes et le ruisseaux” di Jean-François Lesage e, fra le Anteprime, “Vingt Dieyx” di Louise Courvoisier. Per la sezione Proiezioni speciali sarà la volta di “Una storia d’acqua” di Giacomo Caldarelli e della programmazione pensata in collaborazione con Montura.
In mattinata, il convegno BiblioCAI, gli appuntamenti dell’Industry day e la presentazione del volume “Pier Giorgio Frassati e i suoi sentieri”. Al pomeriggio segnaliamo l’incontro “Enigma VI Grado” con Mirco Grasso, Matteo De Zaiacomo e François Cazzanelli, mentre continua, durante tutta la giornata, la 28. Mostra-mercato librerie antiquarie di montagna.
Eventi e incontri
Ad aprire il nono giorno di Festival sarà la quotidiana rubrica mattutina Acclimatarsi alla luce: a partire dalle 7, nella Chiesa di Santa Maria del Suffragio, avrà luogo questo piccolo breviario laico, fatto di suoni, parole e silenzi e promosso dal progetto diocesano Chieseacolori.
Alle 8.30, in Sala Nones a Palazzo Benvenuti, spazio a Consapevolemente (in)sicuri, un convegno per discutere su quanto realmente siamo consapevoli dei limiti del nostro fisico e della nostra mente quando andiamo in montagna. Consapevolezza, resilienza, incertezza, limite e rinuncia saranno soltanto alcune delle parole-chiave sviscerate durante l’incontro, con ospiti d’eccezione fra cui l’alpinista valdostano Marco Majori,
Alle 9, negli spazi dei giardini di Castello del Buonconsiglio, appuntamento con Incontriamo il benessere attraverso la mindfulness. A guidare l’esperienza, pensata in collaborazione con il Parco del Respiro di Fai della Paganella, sarà l’istruttore e formatore di Forest Bathing Massimiliano Corrà.
Alle 9.30, presso Casa della SAT, è previsto un incontro dal titolo BiblioCAI, in collaborazione con la Biblioteca nazionale del CAI di Torino e il Coordinamento nazionale BiblioCAI. Si approfondirà il ruolo delle biblioteche del Club Alpino Italiano, in possesso di un patrimonio librario e documentale caratteristico ed unico, dalla Biblioteca nazionale del CAI a Torino con i suoi 40.000 volumi, alla Biblioteca della montagna SAT di Trento, fino alle più piccole “collezioni” di sezione. Sarà l’occasione per focalizzare l’attenzione su alcune problematiche e temi comuni alle biblioteche ma che possono interessare anche un pubblico di non specialisti.
Sempre alle 9.30, ma negli spazi di Palazzo Roccabruna, avrà luogo il convegno Tra creatività e produzione: l’equilibrio necessario, previsto per l’Industry day. Alice Arecco e Luca Mosso, co-direttori del Milano Film Network, la regista Cecilia Bozza Wolf e Roberto Cavallini di Albolina Film approfondiranno durante l’incontro il rapporto fra due figure essenziali per la realizzazione di un film: autore e produttore. A seguire, un ulteriore Incontro con i Festival, alla presenza del presidente e coordinatore della rete IAMF (International Alliance for Mountain Films), Luca Caprara del direttivo di AIFC (Associazione Festival Italiani di Cinema), oltre che direttore del Dorico International Film Festival, e Michele Suma, direttore del Sudestival.
Alle 10, presso il Chiostro degli Agostiniani, prosegue l’appuntamento con la 28. Mostra-mercato librerie antiquarie di montagna. Durante tutto il secondo weekend del Festival infatti librai antiquari specializzati portano a Trento il meglio della loro selezione, fra antichi e preziosi libri di montagna, cartoline, fotografie, stampe, incisioni e manifesti. La mostra sarà aperta al pubblico per tutta la giornata odierna, fino alle 19.
Alle 11, nel Salotto letterario di MontagnaLibri, l’autore Dario Pedrotti presenterà, in dialogo con Filippo Caon, il libro Sulle orme dei giganti. L’arte di correre nelle terre alte (Terre di Mezzo Editore): un memoir scritto da un uomo posseduto dall’incanto delle cime e capace di portare a termine gare epiche dagli alti chilometraggi. Un racconto intimo fra sconfitte e sudore, tenacia e meraviglia.
Sempre alle 11, ma negli spazi di Baita Festival, proseguono le attività della Climbing Area in compagnia dell’arrampicatore Simone Salvagnin, portavoce della carta ONU dei diritti dei disabili, e con il supporto del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza. La possibilità di arrampicare sulla parete installata in Piazza della Mostra continuerà fino alle 13 e al pomeriggio, dalle 15.30 alle 18.30.
Ancora alle 11 – e con una replica prevista alle 17 – il Chiostro degli Agostiniani sarà teatro di un Laboratorio di rilegatura e ricamo a cura dell’Associazione InCo e con la collaborazione del progetto europeo Humans of Trentino. I partecipanti impareranno a creare un taccuino con la tecnica giapponese di rilegatura, utilizzando materiali naturali e di recupero.
Alle 11.30, il Museo Diocesano Trentino ospiterà la presentazione del volume Pier Giorgio Frassati e i suoi sentieri (Effatà Editore) di Antonello Sica. Don Luigi Ciotti e Roberto De Martin dialogheranno fra loro e con l’autore, moderati da Diego Andreatta, non soltanto sulla vita di Frassati, che sarà proclamato santo il prossimo 3 agosto, ma anche sul suo approccio all’amata montagna, luogo di fede e carità.
Alle 12.30, segnaliamo l’ultimo appuntamento con il quotidiano Cosa vedo oggi?, dove il responsabile del programma cinematografico Mauro Gervasini e i registi ospiti al Festival presenteranno i film del giorno e guideranno il pubblico alla scoperta delle proiezioni.
Alle 14, a Le Petit Jardin in piazzetta Bruno Lunelli, l’incontro Human Library, pensato in collaborazione con il Servizio Minoranze Linguistiche e Relazioni Esterne PAT. Storie di vita trentina, racconti di montagna, tradizioni e culture delle comunità di minoranza linguistica prendono vita attraverso le esperienze dei protagonisti.
Alle 16, nel Salotto letterario di MontagnaLibri, Yuri Basilicò e Sara Furlanetto presenteranno, in dialogo con Pietro Lacasella e con la partecipazione di Fausto De Stefani, il volume Sentiero della pace. Dall’Adamello alla Marmolada (Rizzoli). Un viaggio per immagini e parole oltre i 500 km di sentieri che collegano Adamello, Garda, Lagorai e le Dolomiti, intrisi di un profondo significato storico e culturale.
Alle 17, nella cornice di Palazzo Roccabruna, un’altra presentazione di un interessante volume, dal titolo Alpi in divenire. Sguardi a confronto in Valle d’Aosta (Forte di Bard) a cura di Michele Freppaz ed Enrico Peyrot, con saggi di Filippo Barbera, Pierangelo Cavanna, Michele Freppaz e Annibale Salsa. Un libro che si pone l’obiettivo di restituire il complesso stato di salute dell’ambiente alpino valdostano, grazie all’interazione della ricerca scientifica con la fotografia storico-contemporanea.
Alle 17.30, la Sala della Filarmonica ospiterà l’incontro Enigma VI Grado, con gli alpinisti Mirco Grasso, Matteo De Zaiacomo e François Cazzanelli, moderati da Serafino Ripamonti. Nella classica scala Welzenbach, il VI grado veniva identificato come il limite della possibilità umane. Una definizione inevitabilmente enigmatica, che pero ben rappresenta il senso dell’alpinismo come confronto con l’impossibile. L’evento vedrà dunque tre fra i più giovani e promettenti alpinisti della nuova generazione dialogare e discutere in merito alla ricerca del limite nelle loro rispettive imprese.
Sempre alle 17.30, ma nel Salotto letterario di MontagnaLibri, Eduardo Fernando Valera presenterà, in dialogo con Fausta Slanzi, Patagonia Route 203. Il segno del vento (Solferino). Un fantastico viaggio attraverso le strade più inospitali e sorprendenti del sud del mondo, dove niente e nessuno è ciò che sembra.
Alle 18, per la sezione T4Future, il Teatro San Marco ospiterà l’evento Un americano a Parigi – Omaggio a George Gershwin di e con Greta Marcolongo e il quintetto di fiato dell’orchestra Haydn. La musica di Gershwin, tra jazz e classica, celebra i sogni e le aspirazioni i tre giovani artisti, in una Parigi anni Venti dall’energia strabordante.
Sempre alle 18, ma negli spazi di Palazzo Roccabruna, il seminario Storie di cooperazione: laboratorio di degustazione di vini Valle d’Aosta DOC Blanc De Morgex e De La Salle è un racconto di vita cooperativa nella produzione di vini di montagna in Valle d’Aosta. Le vigne, poggiate su terrazze e gradoni e collocati dai 900 metri del fondovalle ai 1300 metri di quota, formano in quelle zone i vigneti più alti d’Europa, testimoniando una storia di vino estremo e di cooperazione vincente.
Alle 19, ultimo appuntamento per la rubrica Avventura fuori porta con La montagna di corsa. Filippo Caon, Marina Plavan, Paolo Vettori e Dario Pedrotti, moderati da Leonardo Bizzaro, si confronteranno sul tema trail e ultratrail, discipline che trovano ogni giorno dei nuovi adepti.
Infine, alle 19.30, presso la Lobby del MUSE, è in programma l’attesissima Cerimonia di premiazione del 73. Trento Film Festival. Conduce la serata Francesca Mazzalai, con le impressioni musicali argentine della fisarmonica di Michelangelo Felicetti.
Highlights | Programma cinema
Ecco i film da non perdere in questa penultima giornata di Festival.
Oltre alle repliche dei film in Concorso premiati dalla Giuria internazionale, in programma a partire dalle 21 presso il Multisala Modena, segnaliamo l’anteprima italiana di Parmi les montagnes et le ruisseaux di Jean-François Lesage (Supercinema Vittoria, ore 16.45, alla presenza del regista), la storia di due viaggiatori stanchi che si fanno strada nel bosco, a piedi. Sono il pittore Meng Huang e lo scrittore Ma Jian e il loro sguardo è cupo, ossessionato dai ricordi della Cina da cui sono fuggiti.
Fra le Anteprime il film di chiusura Vingt Dieyx di Louise Courvoisier (Supercinema Vittoria, ore 21), narra la vicenda del diciottenne Totone che, dopo la tragica morte del padre, si ritrova improvvisamente a doversi prendere cura della sorella minore e della fattoria di famiglia, da tempo in crisi, nel Giura francese.
Per la sezione Alp&Ism è in programma l’anteprima nazionale di Al otro lado de la niebla di Sebastian Cordero (Supercinema Vittoria, ore 15), regista ecuadoriano che ha documentato l’impresa di Iván Vallejo, suo primo connazionale a raggiungere la vetta dell’Everest.
Destinazione… Argentina propone oggi La Quietud di Pablo Trapero (Multisala Modena, Sala 2, ore 17). Dopo lunghi anni di assenza a seguito di un ictus che ha colpito il padre, Eugenia torna a La Quietud, tenuta di proprietà della sua famiglia, vicino a Buenos Aires.
Per la sezione Terre Alte, verranno proiettati, entrambi in anteprima italiana, How to lease a cow di Livni Holtz, Sebastian Reinicke e Nicolas Seiler (Multisala Modena, Sala 2, ore 14.45, alla presenza dei registi), cortometraggio che traccia la trasformazione del metodo agricolo alpino negli ultimi cento anni osservando la comunità alpina di Guttamen, in Svizzera, e Gli ultimi di Michele Sammarco (Multisala Modena, Sala 1, ore 18.30, alla presenza del regista), la storia di Assunta ed Erminia, due donne anziane che vivono isolate sulla vetta più alta della Puglia, prendendosi cura come possono di loro stesse e del bestiame.
Infine, sono due gli appuntamenti con le Proiezioni speciali di questa giornata.
Una storia d’acqua di Giacomo Caldarelli (Multisala Modena, Sala 3, ore 15, alla presenza del regista e del protagonista) racconta la vicenda, in anteprima italiana, di Marco Fratini, medico di professione, che a 50 anni diventa il primo uomo al mondo a tentare il giro del lago di Garda, il più grande d’Italia, a nuoto.
C’era una volta ad est di Alessandro D’Emilia, Silenzi in quota di Andrea Paternolli e Mario Pedron e Renato Gobbato, Bagnin di Emanuele Confortin (Multisala Modena, Sala 3, ore 16.45, alla presenza di tutti i registi) sono i tre film previsti per il programma Montura presenta. Il primo racconta di un gruppo di amici che dalle Dolomiti parte alla volta di due località mitiche in Repubblica Ceca, Adrspach e Dolni Zleb, dove l’arrampicata di quelle zone affonda le sue radici, il secondo è la testimonianza di un progetto visionario, a cavallo fra rumore antropico e il silenzio abitato delle montagne, mentre l’ultimo si configura come un ritratto dell’“alpinista di pianura” Renato Gobbato, formidabile Accademico del CAI particolarmente attivo fra gli anni Sessanta e Settanta.