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L'Agenda delle Valli

Riva del Garda, «Km 114»: in viale Trento un segno della storia d’Italia

25/07/2024 20:00 - 25/07/2024 23:00
È stata presentata nella mattina di mercoledì 24 luglio l’opera d’arte che decora il nuovo polo sanitario realizzato sul sedime della casa cantoniera di viale Trento.

L’opera, della visual artist altoatesina Carla Cardinaletti, si intitola «Km 114», nome ispirato all’indicazione presente sul cippo di pietra che si trovava sulla strada all’altezza della casa cantoniera, che in sede di demolizione dell’edificio il Comune ha recuperato e poi conservato, e che ora è stato ricollocato dov’era in origine. L’opera d’arte si compone di due interventi: il primo, sulla facciata che dà su viale Trento, consiste nella grande scritta SS. 45 bis – Km 114,350 realizzata in lettere cubitali con font di colore bianco lucido sul muro bianco (quest’ultimo con finitura classica al civile, ma fotocatalitica, che degrada cioè le sostanze inquinanti e contribuisce a migliorare la qualità dell’aria). La temperatura del colore è di 4000 gradi Kelvin, a somiglianza con il colore della Luna. Il secondo intervento è formato da due strisce di led poste in continuità, una sulla facciata che dà su viale Trento (lunga 14 metri) e l’altra sulla parete obliqua rivolta circa a nord (lungo 20 metri), inserite a incasso. La scritta bianco lucido-su-bianco opaco, di giorno molto discreta, al tramonto con la luce dell’imbrunire e di notte con la luce del led assume una più netta evidenza.

Alla presentazione c’erano, oltre all’artista, l’arch. Andrea Miserocchi, progettista e direttore dei lavori, e l’ing. Lorenza Tavernini, responsabile della sicurezza in fase di esecuzione; per l’amministrazione comunale, l'assessore ai lavori pubblici Pietro Matteotti e il p.i. Marco Bertolini, tecnico dell’Area opere pubbliche e ambiente.

L’idea artistica mira a far dialogare la parte di progettazione contemporanea dell’edificio, dalle linee geometriche lineari, con quella che recupera la memoria storica dell’immobile originario, caratterizzato dagli archi.

«Dato il riuscito bilanciamento architettonico delle parti -ha spiegato Carla Cardinaletti- l’intento artistico non è quello di aggiungere ulteriori elementi, bensì è quello di coniugare, con due interventi minimali, il passato con il presente, ripercorrendo le forme progettuali del nuovo edificio. L’opera si compone di due interventi: il primo intende evocare i caratteri distintivi delle case cantoniere italiane, disseminate in passato sul territorio nazionale. Se il nuovo edificio, a livello architettonico, riconduce alla sua memoria storica attraverso il colore rosso pompeiano (e gli archi), l’opera d’arte evoca l’immaginario collettivo facendo intravedere sulla facciata «bianca» dell’immobile, marcatamente contemporanea, quella che fu la dicitura un tempo iscritta. Il prezioso presidio territoriale, che seguiva linee guida estetiche precise, era corredato dall’iscrizione del numero della strada statale e dell’esatto chilometro del cantone demaniale sul quale sorgeva. Il recupero della scritta SS. 45 bis – Km 114,350 fa eco, in chiave contemporanea, al passato, in un gioco sensoriale quasi immateriale ottenuto con una diversa qualità della pittura della facciata. Il vedo/non-vedo permette l’attivazione della memoria collettiva, senza inficiare la fattezza dell’immobile che ci restituisce il tempo presente».

«Il secondo intervento -ha aggiunto l’artista- complementare al primo a livello concettuale e coloristico, mira a sottolineare con garbo la nuova linea architettonica dell’immobile. Se la casa cantoniera, reperto avviato dall’Italia risorgimentale, comunicava l’esatta posizione territoriale, ora una linea di luce dall’imbrunire ripercorre la parte «bianca» dell’edificio facendo segno di sé, permettendo al moderno viandante, oggi per lo più automobilista, di percepire una sorta di freccia luminosa. Così un elemento immateriale, del colore della luna, mette in relazione l’edificio con l’ambiente circostante, come contrappunto alla parte dell’immobile esposta sui due lati opposti. I due interventi insieme completano la memoria storica evocata dalla progettazione architettonica facendo dialogare a livello fenomenologico passato e presente».

L’artista ha ringraziato per la preziosa collaborazione l’arch. Andrea Miserocchi e Adriano Calabri (Mondo Elettrico), Fabrizio Leoni (Edilchiarani), Paolo Morandi e la sua squadra (Morandi Pitture), e infine Luca Monfredini (Grisenti Impianti).

«L’opera d’arte la dovevamo fare perché una norma la prevede obbligatoriamente per gli edifici pubblici che superino un certo costo -ha detto l’assessore Matteotti- ma abbiamo colto l’occasione per dare un segno della storia dell’edificio che c’era in precedenza, come già abbiamo fatto con la progettazione architettonica. Volevamo anche qualcosa di diverso e allo stesso tempo molto coerente, e abbiamo visto, tra le tante, un’opera che Claudia Cardinaletti ha realizzato per l’autostrada. Era quello che avevamo in mente: l’abbiamo contattata e lei ha ideato quello che ora tutti possono ammirare».
 
Ultimo aggiornamento: 24/07/2024 19:41:37