LOVERE (Bergamo) - La rassegna che porta il jazz sulle rive del Sebino giunge quest’anno alla sua quinta edizione che si svilupperà su cinque appuntamenti itineranti tra le province di Bergamo e Brescia, sempre per l’organizzazione dell’Associazione di promozione culturale Luigi Tadini e di The Editor Events.
I concerti si svolgono in location molto suggestive sulle rive del lago d’Iseo fino alle più belle piazze di alcuni dei borghi che si affacciano sulle rive del Sebino. Davvero originale è il Boat Concert che si tiene al centro del lago di fronte a Lovere con i musicisti ospitati a bordo di una barca e gli spettatori accolti su altre barche a cerchio attorno.
Il festival si è proposto fin dalla prima edizione due obiettivi: promuovere i giovani talenti del Jazz bergamasco e bresciano in stretta sinergia con i Licei musicali del territorio e con il Dipartimento Jazz del Conservatorio Luca Marenzio di Brescia. Al contempo valorizzare quelle realtà musicali che operano da anni sul nostro territorio e hanno portato il jazz in tutto il mondo, come il maestro Gianluigi Trovesi, o che svolgono un’attività meritoria nella promozione del jazz come la JW Orchestra o la scuola di musica Suonintorno.
Il tutto è coordinato dall’Associazione di Promozione Culturale Luigi Tadini di Lovere che per gli aspetti più strettamente operativi e logistici collabora con The Editor Events.
Il Coordinamento artistico è curato dal giornalista Alberto Mondinelli, responsabile anche dell’Ufficio stampa, che si avvale della collaborazione di tre tra i più rappresentativi musicisti jazz italiani: il cantante Boris Savoldelli, il batterista Stefano Bertoli, entrambi docenti nel Conservatorio Luca Marenzio di Brescia, e il sassofonista Massimiliano Milesi, docente al Conservatorio di Cosenza.
Concerto di apertura in piazza XIII Martiri a Lovere (per l’occasione chiusa al traffico) nell’ambito de “La Notte Romantica”. Di scena alle 21,30 di sabato 21 giugno la JW Orchestra con il jazz singer Boris Savoldelli con il progetto “Enzo Jannacci - Uno di noi”.
Enzo Jannacci, uno dei pionieri della canzone d’autore italiana, forse quello che più sfugge a etichette e classificazioni, dove i temi delle sue canzoni si muovono allegramente dall’ironia visionaria alla graffiante satira sociale, alla poesia più struggente. Personaggio irripetibile e sicuramente improponibile nella musica leggera contemporanea, ha stimolato la creatività di un compositore e arrangiatore originale quale è Corrado Guarino che ha voluto al suo fianco un vocal performer dotato di una folgorante personalità come Boris Savoldelli, per rendere omaggio a questo inimitabile artista immergendo le sue melodie nella dimensione frizzante e qua e là imprevedibile del jazz orchestrale, ben sapendo che anche Jannacci da lì era partito. E quale miglior compagine della JW Orchestra per affrontare questa nuova avventura musicale? Da qui il titolo si è voluto dare al concerto: Enzo Jannacci: uno di noi.
Corrado Guarino, direzione e arrangiamenti; Boris Savoldelli, voce; Marco Gotti, Gianbattista Gotti, Giancarlo Porro, Maurizio Moraschini, Marco Bussola, sax, clarinetti e flauto; Sergio Orlandi, Giuseppe Chirico, Gigi Ghezzi, Lorenzo Cortinovis, trombe; Davide Albrici, Ivo Salvi, Pier Muccio, tromboni; Damiano Servalli, corno, Alberto Zanini, chitarra; Francesco Chebat, pianoforte; Sandro Massazza, contrabbasso; Stefano Bertoli, batteria.
Tutti in barca per il secondo appuntamento al centro dell’alto Lago d’Iseo tra Lovere, Pisogne e Costa Volpino per il concerto più originale del festival, il Boat Concert. Alle ore 21,00 di sabato 12 luglio, a bordo del gozzo ligure d’epoca “Nello”, il duo composto Boris Savoldelli (voce) e Marco Baronchelli (liuto) presenteranno il loro progetto “Onde tra antico e moderno”. Un progetto musicale inedito e affascinante, nato dall’incontro tra due artisti dalle anime musicali profondamente diverse ma complementari: Boris Savoldelli, vocalist sperimentale noto per il suo eclettismo tra jazz e pop-rock, e Marco Baronchelli, raffinato interprete di musica antica al liuto. Questo duo dà vita a un dialogo sonoro sorprendente, dove il passato e il presente si intrecciano in un’onda continua di contaminazioni e suggestioni. Il liuto, simbolo di un’epoca lontana, incontra la voce moderna e camaleontica di Savoldelli, capace di spaziare tra virtuosismi vocali e improvvisazione. Un viaggio musicale sospeso tra mondi apparentemente distanti, che si fondono in una narrazione coerente, coinvolgente e altamente evocativa. Brani rinascimentali e barocchi ma anche standard jazz e poprock si trasformano e si rivelano sotto nuove luci, grazie a una rilettura creativa e originale, che ne esalta la bellezza e ne rinnova il significato. Pensato espressamente per la cornice unica dei Boat Concert, questo spettacolo sfrutta l’ambiente fluttuante e poetico dell’acqua per amplificare il senso di viaggio e metamorfosi musicale. Un’esperienza sonora e visiva fuori dal comune, che invita il pubblico ad abbandonarsi alle correnti della musica, tra radici profonde e visioni future.
Terzo appuntamento presso la suggestiva sede di Bellini Nautica sulle rive del Lago d’Iseo a Clusane d’Iseo. Protagonista, alle ore 21,00 di sabato 27 luglio, il più recente progetto del duo composto da Laurianne Langevin (voce) e Jean Fontamar (pianoforte) che prosegue nella scia di Paris-Piaf, il suo primo disco. Si nota infatti la stessa concentrazione estrema dei mezzi musicali e lo stesso sapiente misto di lirismo, swing e poesia. Alle pietre miliari della chanson francese degli anni ‘50 e ‘60 (Milord, Les Feuilles mortes, La Vie en rose, La Javanaise...), Paris Lullaby aggiunge però la reinterpretazione di alcuni dei più grandi maestri del jazz americano la cui vita o la cui opera, a vari titoli, sono rimaste indissolubilmente legate a Parigi. Alle melodie della Piaf o di Gainsbourg si mescolano quindi quelle di George Gershwin, di Vernon Duke, di Miles Davis o di Chet Baker. Il tutto componendo un affresco tenero, un scintillante omaggio alla Ville-Lumières in cui le mille finestre di New-York, al tramonto, sembrano rispecchiarsi nelle acque della Senna.
Il quarto concerto è a Pisogne, presso la tensostruttura nel Parco Comunale Damioli subito alle spalle della Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta. Alle ore 21 di mercoledì 13 agosto saranno di scena il quartetto Mediterranean Woods Acoustic Quartet capitanato da Gianluigi Trovesi (clarinetti), Roger Rota (fagotto), Marco Remondini (violoncello) e Stefano Bertoli (percussioni). Meditteranean Woods, ovvero la declinazione acustica del progetto in duo di Gianluigi Trovesi e Marco Remondini programmaticamente intitolato “Troveremo”, dove si narra la storia di novelli argonauti alla ricerca di qualcosa che forse non esiste, dove però la cifra espressiva si può ritrovare nell’abbattimento delle ancore filologiche, senza aver paura degli sbandamenti che del resto fanno parte dell’essenza stessa del viaggio. Ai due protagonisti originari si aggiungono Roger Rota e Stefano Bertoli che aggiungendo fagotto e percussioni ai clarinetti e al violoncello, danno all’organico una connotazione timbrica basata principalmente sul legno. Quel legno che è servito per costruire gli strumenti del Meditteranean Woods nato appunto aggregando clarinetti, percussioni, fagotto e violoncello. Il legno, materia viva che ci porterà, galleggiando, a spasso per le coste mediterranee e oltre ancora, in un viaggio costellato di sonorità assolutamente acustiche, per spostarsi nei luoghi, nel tempo e nelle emozioni in un viaggio che non ha arrivo, alla ricerca di qualcosa che forse non esiste.
Chiusura come tradizione a Costa Volpino, presso il Bar delle Rose, domenica 14 settembre alle ore 18,00, protagonista una formazione costituita da quattro musicisti di valore assoluto: con il progetto Gulliver, Roberto Ottaviano (sax), Maurizio Brunod (chitarra), Danilo Gallo (basso) e Massimo Barbiero (batteria). II terreno comune sul quale si muovono il trio Gulliver e Roberto Ottaviano si ritrova in quel “repertorio non jazzistico” che sta al di fuori delle composizioni originali. I riferimenti: i primi dischi Extrema Ratio (2016) e Gulliver (2022) in cui la ricchezza globale del folclore popolare veniva spezzettata e riesposta alla sensibilità personale degli artisti. In “"The Billia Session”, che racchiude sessioni live e di studio al Grand Hotel Billia di Saint Vincent, la matrice è la stessa nel suo rimbalzare dalla Grecia alla Finlandia, dalla Spagna alla Turchia, dal Venezuela alla Polonia e dal Cile all'Etiopia. Con la stessa capacità di rielaborazione del materiale, di sintesi espressiva, di cautela interpretativa e di rappresentazione di un mondo dove il sax di Roberto Ottaviano entra con dolcezza dialogante e fermezza comunicativa. Dall'altro, la somma di un sentire condiviso: negli anni passati lo stesso Ottaviano aveva affrontato canzoni ed arie di Oriente e Occidente, Nord e Sud ma anche il prog-rock inglese (i Gentle Giant), così come Danilo Gallo aveva fatto con Beatles e Rolling Stones, Pink Floyd e l3prk. Dunque, nuove prospettive musicali che travalicano secoli, culture e tradizioni nel tracciare l'imminente necessità di suoni che i quattro reimmaginano snodando le strutture, torcendo a volte le melodie, facendo vibrare sensazioni collettive e creando solide aspettative tra i break solistici e le riprese d’insieme. L’immancabile presa di coscienza sociale (i quattro luoghi immaginati da Jonathan Swift ne “I Viaggi di Gulliver” si trasformano in altrettante canzoni dedicate alla Palestina) è figlia di quella libertà improvvisativa radicale, complice la militanza negli Enten Eller, sulla quale Massimo Barbiero e Maurizio Brunod costruiscono un pellegrinaggio “senza inizio senza fine”. Con un’assoluta fedeltà non tanto all’ibridismo musicale quanto a quella “Roba mista”, come Steve Lacy definiva il jazz, i quattro si incontrano in un luogo dove, annullando tempo e spazio, si raccoglie e si diffonde vita. È musica che evade le strettoie intellettuali, che sollecita e ammutolisce e che danza nel ritmo. In una multiformità di idee complicità, di cadenze ora gioiose ora dolenti, di confessionali emotivi, di solismi di raffinata fattura e canti che risorgono da un'antichità moderna.
Nota
In caso di maltempo i concerti di Lovere, Boat Concert e Bellini Nautica saranno recuperati la domenica seguente. Quello di Costa Volpino trasferito all’Auditorium Caduti del Lavoro.
Ingresso libero a tutti i concerti ma, per il concerto di Bellini Nautica, è richiesta la prenotazione alla mail experience@bellininautica.it