STRASBURGO – L’On. Magoni, europarlamentare di Fratelli d’Italia, è intervenuta oggi in aula plenaria al Parlamento Europeo nel dibattito sulla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e sulla diffusione del materiale pedopornografico.
Un intervento deciso e sentito, con cui ha richiamato l’Europa alla responsabilità – non solo giuridica, ma morale – nella difesa dell’infanzia.
“Ci sono silenzi che gridano,” ha esordito. “Sono quelli di milioni di bambini, ogni anno, intrappolati in immagini che non svaniscono mai. Replicate, condivise, moltiplicate all’infinito. Non è solo un crimine: è una condanna che dura tutta la vita”.
L’eurodeputata quindi evidenziato la necessità di aggiornare gli strumenti normativi per rispondere alle nuove minacce digitali che rendono più insidioso questo crimine:
“Viviamo in un mondo radicalmente trasformato, dove le tecnologie digitali – se non governate – diventano strumenti spietati di abuso. L’intelligenza artificiale, la voce di un avatar, la finzione realistica dei deepfake rappresentano nuove forme di violenza. E vanno riconosciute come tali”.
Magoni ha definito la proposta di direttiva in discussione un passaggio obbligato, ma ha anche denunciato le criticità emerse durante il dibattito:
“Dispiace constatare come, in alcuni momenti, il confronto si sia allontanato dal suo obiettivo centrale, scivolando in riferimenti ideologici che non possiamo permetterci. Quando si parla di protezione dei minori, bisogna andare dritti al punto: fermare questi gravi crimini e garantire giustizia alle vittime.
A rafforzare l’urgenza di una regolamentazione efficace, Magoni ha richiamato le recenti operazioni internazionali contro la pedopornografia che hanno dimostrato come il problema sia in evoluzione :
“Operazioni come ‘Cumberland’, guidata da Europol, che ha portato all’arresto di 25 persone per la diffusione di contenuti pedopornografici generati con l’intelligenza artificiale, e ‘Hello’, nata dalla Polizia Postale di Catania con 34 arresti e oltre 100 perquisizioni in Italia, dimostrano come il problema sia concreto e in continua evoluzione”.
“Questi dati non sono solo numeri: sono la fotografia di una realtà drammatica. Nel caso recente a Bergamo, ad esempio, la Polizia ha sequestrato oltre 1.600 file contenenti immagini di abusi su bambini in tenerissima età, evidenziando quanto sia diffusa e devastante questa piaga”.
A conclusione del suo intervento, l’On. Magoni ha rilanciato un appello netto e trasversale:
“La tutela dell’infanzia deve essere una priorità assoluta, per ogni società che voglia definirsi civile. Non è una battaglia ideologica, ma una responsabilità collettiva.
I bambini devono essere lasciati in pace. Sempre”.