L'Agenda delle Valli

Lavori Consiglio Provinciale Bolzano

Inizio: 04/06/2025 dalle ore 14:00 - Fine: 04/06/2025 alle ore 15:00 IT

La sessione di lavori di giugno del Consiglio provinciale è stata aperta oggi dal presidente Arnold Schuler nel ricordo di due ex consiglieri scomparsi di recente: Luigi Cigolla e Franz Demetz. Il primo, in carica per tre legislature dal 1993 al 2008 prima con la Democrazia Cristiana/Partito Popolare, poi con Il Centro – UDA e infine con l’Unione Autonomista, , assessore alla  Scuola e cultura italiana ed Edilizia abitativa per due legislature, all’Amministrazione del patrimonio, cultura italiana ed edilizia abitativa nell’ultima, è stato così ricordato dal presidente: “Esponente di spicco della comunità italiana dell’Alto Adige, con l’anima di ladino della Val di Fassa, Cigolla ne ha rappresentato gli interessi in un dialogo aperto e sincero con gli esponenti degli altri gruppi linguistici. Impegnato nella promozione della cultura e delle lingue, delle politiche abitative, della tutela delle minoranze, sempre rispettoso dell’amministrazione, è stato per molti cittadini e per molte cittadine un’importante figura di riferimento, e per i partner politici un collega aperto al confronto e al reciproco ascolto”. In quanto a Demetz, in Consiglio provinciale dal 1968 al 1978 e successivamente sindaco di Santa Cristina, esponente di spicco della SVP ladina, Schuler ne ha ricordato l’impegno per l’autonomia provinciale e la comunità ladina, anche nell’ambito della fondazione dell’Istituto culturale Micurà de Rü, impegno che gli valse la decorazione al merito del Land Tirolo. L’aula ha osservato un minuto di silenzio in ricordo di entrambi.
Di seguito, è iniziata la trattazione delle interrogazioni su temi d’attualità.
La prima, riguardante Oberalp Group e i milioni dovuti dalla Provincia, è stata posta da Paul Köllensperger (Team K), che ricordando la conferenza stampa con cui, in aprile, il presidente di OberAlp Heiner Oberrauch aveva preso per la prima volta posizione sulla fornitura di mascherine dalla Cina nel 2020, gli accordi stipulati in merito dall'Azienda sanitaria e dal presidente della Provincia Kompatscher e i ca. 30 milioni che la Provincia deve ancora all'azienda, ha chiesto se è vero che Kompatscher aveva chiesto a OberAlp un finanziamento transitorio per l'acquisto di dispositivi di protezione, se è vero che OberAlp, su insistenza del presidente della Provincia, aveva anticipato il denaro da versare in anticipo per la consegna entro un giorno e se lo stesso Kompatscher ha assicurato che la Provincia avrebbe rimborsato quanto anticipato. Il presidente Arno Kompatscher ha detto che la descrizione dei fatti in questa forma non è corretta; corretto è che prima della prima fornitura Oberrauch fu contattato per discutere il necessario pagamento anticipato, ma fino all’annuncio di un secondo ordine questa somma non gli era nota. Lo aveva ringraziato per la sua disponibilità per il pagamento anticipato, assicurando che l’Azienda sanitaria disponeva dei finanziamenti per rispondere agli obblighi contrattuali attraverso una procedura di gara: “Più volte ho detto: se hai un contratto, avrai i soldi”. Secondo Köllensperger, questo tipo di risposta avrebbe potuto significare “OGNI VOLTA che avrai un incarico".
Jürgen Wirth Anderlan (JWA Wirth Anderlan) ha fatto riferimento a molteplici segnalazioni secondo cui “i nostri figli” vengono confrontati con contenuti sessuali già dalla scuola elementare, con insegnanti e cosiddetti “esperti” dovrebbero parlare in modo approfondito con i bambini delle pratiche sessuali e mostrare loro film con contenuti pornografici, aggiungendo che sul sito ufficiale della Provincia sono segnalati “workshop di educazione sessuale” offerti agli alunni delle scuole elementari a partire dalla quarta elementare e che secondo una segnalazione a Merano agli studenti delle scuole medie sarebbe stato spiegato persino il cosiddetto “bacio arcobaleno”. Egli ha quindi chiesto se la Giunta ritiene che siano le scuole, e non i genitori, a dover provvedere all'educazione sessuale dei ragazzi, se essa ritiene che un bambino di dieci anni sia abbastanza maturo per discutere di pratiche sessuali. L’ass. Philipp Achammer ha respinto il riferimento a "contenuti pornografici", aggiungendo che la prima competenza in questo insegnamento spetta ai genitori, ma la scuola si adegua poi all'età e competenze degli alunni. ha quindi citato gli obiettivi per la scuola elementare, tra cui il confronto con la propria identità sessuale e la gestione dei cambiamenti fisici. L’ass. Marco Galateo ha chiarito che le indicazioni provinciali fanno riferimento in primis all’educazione famigliare, esse riportano gli obiettivi all’educazione all’affettività e sessualità; ha però poi fatto riferimento all’autonomia delle scuole, che possono gestire questi insegnamenti insieme alle famiglie. Wirth Anderlan ha promesso che la prossima seduta porterà le prove dei contenuti pornografici e “porcherie”.
Brigitte Foppa (Grüne Fraktion - Gruppo verde – Grupa vërda)  ha quindi fatto riferimento all’educazione sessuale in Alto Adige e in particolare al D.D.L. 09/05/2025: Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico del ministro all’Istruzione Giuseppe Valditara che prevede il consenso delle famiglie per poter parlare a scuola di sessualità, e che fino a tutte le scuole elementari non sia consentito andare oltre il programma nazionale di biologia. Secondo Foppa, ciò non solo limita l'autonomia scolastica, ma ostacola anche un'educazione sessuale completa che informi su temi importanti come il consenso, la salute sessuale e la parità di diritti. La consigliera ha quindi chiesto, tra l’altro, come è regolamentata l'educazione sessuale nelle scuole dell'Alto Adige, quanto sono vincolanti le linee guida, chi attua le diverse iniziative di educazione sessuale e in che misura,  quali sono i temi principali previsti dai programmi per i singoli livelli scolastici. L’ass. Philipp Achammer ha chiarito che le linee guida prevedono degli obiettivi che rappresentano un quadro di disposizione vincolante, con riferimento a compiti e missioni delle scuole. Sono previste 8 parti di lezione, quindi relativamente poche ore: 34 l’anno nel ciclo inferiore, 28 nella superiore. è compito dell'insegnante aiutare queste linee guida anche avvalendosi con esperti, quali educatori sessuali - la scelta è della scuola. Non aveva ancora nuove disposizioni da Roma, quando sarebbero arrivate si sarebbe verificato come adottarle. In merito alle richieste avanzate dalla marcia delle donne, citate da Foppa, ha aggiunto che si sta lavorando tra l’altro a programmi per giovani adolescenti.
Facendo riferimento al fatto che a causa del legname danneggiato e dei terreni scoscesi si sono verificati negli ultimi anni diversi incidenti gravi nell'agricoltura e nella silvicoltura, nonostante una rete ben sviluppata di formazione continua in materia di sicurezza sul lavoro, e al fatto che la conformazione geografica contribuisce indubbiamente a esporre i lavoratori a pericoli maggiori rispetto ad altre regioni, Franz Locher (SVP) ha chiesto tra l’atro quali corsi di formazione continua vengono proposti nel campo della sicurezza sul lavoro e delle tecniche di lavoro, negli ultimi 5 anni, quanti partecipanti hanno frequentato i corsi di sicurezza sul lavoro e di tecniche dell'agricoltura e silvicoltura, a quanto ammontano i contributi di urbanizzazione di aree boschive negli ultimi cinque anni, se è previsto un adeguamento dei contributi di urbanizzazione per le aree boschive. L’ass. Luis Walcher ha parlato di corsi sull’esbosco per trasmettere tecniche e nozioni di sicurezza presso la Scuola Latemar e l’ispettorato forestale, citandone le caratteristiche. Ha quindi citato i numeri dei diversi corsi, e segnalato gli oltre 3 milioni di contributi assegnati negli ultimi anni; i progetti nel 2024 erano 59. Ha aggiunto che la Ripartizione silvicoltura è impegnata in consulenza, stanziamento di contributi e elaborazione di progetti per la tutela dei boschi.
Facendo riferimento al titolo della cosiddetta riforma dell’autonomia, che in tedesco è “Änderungen des Sonderstatuts für Trentino-Südtirol/Alto Adige”, con riferimento alla futura denominazione della regione, che in tedesco sarà integrata con il termine imperialista e manipolatorio “Alto Adige”, Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiesto per quale motivo la regione viene già denominata “Trentino-Südtirol/Alto Adige” nel titolo della cosiddetta riforma dell'autonomia, anche se tale denominazione non è ancora ufficiale e su quale base giuridica nella traduzione tedesca nel titolo è stata aggiunta la dicitura “Alto Adige”, se finora non era prevista né nello statuto di autonomia né nella Costituzione per la lingua tedesca. Il presidente Arno Kompatscher ha ammesso che il titolo anticipa un aspetto che non è ancora in vigore, e che se mai si sarebbe dovuta utilizzare la denominazione attualmente ufficiale, Region trentino Alto Adige/Südtirol, che a Knoll comunque non piace. Tuttavia, non è sbagliato indicare la denominazione della regione. Si tratta comunque di un titolo provvisorio per chi vuole seguire i lavori, senza rilevanza legale. Knoll ha messo in guardia: “ciò che c’è scritto diventerà in futuro la denominazione ufficiale”.
La legge provinciale 17 luglio 1987, n. 14, Norme per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio della caccia , all'articolo 15 disciplina le attività vietate nell'ambito dell'esercizio della caccia: facendo riferimento all'articolo 15, paragrafo 1, lettera j), che stabilisce che è vietato l'uso di fonti di illuminazione artificiale, specchi, dispositivi per illuminare i bersagli, mirini per il tiro notturno con convertitori di immagini o amplificatori di immagini elettronici, Andreas Colli (Wir Bürger - Noi cittadini - Nëus Zitadins) ha chiesto quante violazioni di questa disposizione (art. 15, comma 1, lettera j) sono state registrate negli ultimi 5 anni e quante sanzioni sono state inflitte ai cacciatori, comprese le sanzioni accessorie ai sensi dell'art. 40-bis. Aggiungendo che la caccia è consentita da un'ora prima dell'alba fino a un'ora dopo il tramonto, ha chiesto anche quante violazioni sono state riscontrate negli ultimi 5 anni per la violazione di questa disposizione, portando a una sanzione amministrativa e una sanzione accessoria (art. 40-bis), suddivise per gli anni 2020, 2021, 2022, 2023 e 2024. L’ass. Luis Walcher ha riferito, in quanto alla prima domanda,  di nessuna sanzione negli anni dal 22 al 24 e nel 2020, di un solo verbale senza effetti concreti nel 2021; in quanto alla violazione delle fasce orarie, nel 2021 ci sono stati 2 verbali, di cui uno archiviato, con sospensione di 6 mesi del permesso, nel 2020 un verbale con conseguente sospensione del permesso.
Gli studenti della Claudiana che non sono vaccinati vengono attualmente esclusi dai tirocini e quindi di fatto dai loro studi, senza alcuna motivazione scritta, ma per gli infermieri, i fisioterapisti ecc. (compresi i medici) già iscritti all'albo professionale, la vaccinazione non è attualmente un requisito necessario per un rapporto di lavoro nel settore pubblico della sanità altoatesina: lo ha detto Renate Holzeisen (VITA) domandando per quale motivo gli studenti della Claudiana, che in passato non sono stati sottoposti alle vaccinazioni pediatriche per ragioni valide, sono oggi obbligati a vaccinarsi, con la minaccia di vedersi negato il loro fondamentale diritto allo studio. Aggiungendo che la Claudiana non consente agli studenti che non sono stati sottoposti a tutte o a parte delle vaccinazioni pediatriche di svolgere tirocini, ha chiesto poi cosa intende fare contro questa misura palesemente discriminatoria e con ripercussioni negative sul sistema sanitario altoatesino, vista la grave carenza di personale nel settore sanitario e la necessità di formare e trattenere in provincia giovani motivati per il futuro. L’ass. Hubert Messner ha spiegato che gli studenti che svolgono un tirocinio sono equiparati ai lavoratori nel settore sanitario, e i datori di lavoro sono tenuti alla loro tutela sulla base dei rischi corsi. La vaccinazione non è prevista per l'accesso ai locali di studio, ma il medico aziendale valuta poi i rischi in caso di pratiche che prevedono accessi a reparti e strutture. vero è che serve personale motivato, ma bisogna anche rispettare i decreti in vigore. Dal 13 maggio 2025, presso il lago di Zoccolo in Val d'Ultimo si registra una fuoriuscita incontrollata di acqua. L'acqua fuoriesce dal lago artificiale attraverso la diga, penetra nel vecchio canale di scarico dismesso negli anni '90 e da lì confluisce nel torrente Valsura. Da allora il lago continua a svuotarsi. Holzeisen ha ribadito che quest’obbligo non c’è per chi è già iscritto all’Albo, e ribadito che questo è discriminatorio. la valutazione, inoltre, non viene fatta dal medico aziendale ma da una ditta di Padova.
Facendo riferimento al fatto che dal 13 maggio 2025, presso la diga del lago di Zoccolo in Val d'Ultimo, si registra una fuoriuscita incontrollata di acqua - l'acqua fuoriesce dal lago artificiale attraverso la diga, penetra nel vecchio canale di scarico dismesso negli anni '90 e da lì confluisce nel torrente Valsura, e il lago continua a svuotarsi -, Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha chiesto tra l’altro da quando Alperia è a conoscenza della presenza di perdite nell'ex canale di scarico e da quando l'acqua fuoriesce in modo incontrollato all'interno della galleria, quale azienda è stata incaricata da Alperia nel 2024 di eseguire i lavori nella galleria, quali sono state le mansioni specifiche affidate all'azienda, in quale periodo sono stati eseguiti i lavori e a quanto ammontano i costi, per quali motivi tecnici non è stato possibile rimediare alla perdita d'acqua nella galleria del canale di scarico, se è vero che il 13 maggio, poco prima della grande infiltrazione d'acqua, due dipendenti di Alperia si trovavano nella galleria. L’Alperia ne è a conoscenza dal 13 maggio, ha risposto l’ass. Peter Brunner, aggiungendo che nessun’azienda è stata incaricata, che i due dipendenti erano presenti per le abituali verifiche, che le due chiuse erano funzionanti, ma non potevano essere controllate perché l'impianto elettrico funzionale era sott'acqua. Le nuove chiuse sono già realizzate e saranno installate non appena la situazione lo permetterà.
Il trasporto merci in trasformazione con le nuove sfide per il corridoio del Brennero è stato il tema della successiva interrogazione, con la quale Thomas Widmann (Für Südtirol mit Widmann), segnalando che il trasporto merci su questa tratta sta subendo profondi cambiamenti, con aumento del traffico di pacchi, caratterizzato da volumi elevati e piccole dimensioni,  trainato dal boom del commercio online, sosteneva che tale sviluppo pone nuove sfide alle infrastrutture di trasporto esistenti e in progetto, ad esempio in termini di frequenza, punti di trasbordo, logistica di magazzino e collegamenti multimodali. Egli ha chiesto quindi, tra l’altro, quali dati sono disponibili sull'attuale e futuro sviluppo del traffico pacchi attraverso il Brennero, quali gli effetti concreti dell'aumento del commercio online sul carico di traffico, in particolare su strada, lungo tale asse, quali adeguamenti infrastrutturali o logistici sono previsti o necessari per rispondere adeguatamente al mutato profilo delle merci. L’ass. Daniel Alfreider ha spiegato che il rilevamento del traffico spetta all’ASTAT, che li ha pubblicati per la prima volta dal 2022; domani dovrebbe essere disponibile la nuova pubblicazione. Tuttavia, ottenere dati sul contenuto non è facile nemmeno a livello europeo. L’aumento degli acquisti online ovviamente avrà delle conseguenze, ma questi trasporti ne sostituiscono in parte altri. Anche per la logistica è necessario avere una pianificazione, e questo vale soprattutto per le città: le consegne nei centri sono un grande problema, i comuni devono intervenire nel piano di sviluppo comunale. In quanto all’asse del Brennero, importante è potenziare la capacità su ferrovia. Inoltre, importante è una gestione coordinata di mobilità e logistica.
Attualmente la ferrovia della Val Pusteria è ferma: sono in corso lavori tecnici e di sicurezza sulla linea esistente e la bretella della Val di Riga è in fase di realizzazione. Lo ha detto Maria Elisabeth Rieder (team K), aggiungendo che una volta terminati i lavori, il traffico ferroviario nella Val Pusteria dovrebbe migliorare notevolmente. Fino al 2013 erano in servizio treni corridoio da Innsbruck a Lienz, sostituiti nel 2013 da un autobus veloce. Sia i treni corridoio che l'autobus veloce attraversano la Val Pusteria altoatesina senza fermate. e sarebbe opportuno istituire un collegamento ferroviario diretto (senza cambi). Ricordando che all'inizio di maggio, in occasione del 20° anniversario della linea ferroviaria della Val Venosta, è stato presentato il nuovo treno elettrico per l'Alto Adige (tipo Coradia Stream). L'Alto Adige acquisterà 15 di questi treni, che saranno utilizzati in tutto il territorio provinciale, la consigliera ha chiesto se al termine dei lavori sulla linea ferroviaria della Val Pusteria, è prevista la ripristino dei treni corridoio (con fermate in Alto Adige) o di collegamenti diretti Innsbruck – San Candido – Lienz (senza cambi)? 2. Sono previsti anche collegamenti diretti tra Innsbruck - Bolzano - Merano - Malles? 3. Se sono previsti treni diretti, chi ne sosterrà i costi e chi metterà a disposizione il materiale rotabile? L’ass. Daniel Alfreider ha risposto alle prime due domande che attualmente questo non è previsto, in futuro ci sarà un cambio a Bressanone, ma sullo stesso binario. Con il nuovo materiale rotabile acquistato insieme ai partner austriaci, non ci sarà piú il cambio al Brennero. la linea diretta Malles-Bolzano-Innsbruck sarà a cadenza oraria, il che consentirà un migliore servizio di rete: Saranno acquistati complessivamente 21 treni da 25.000, 15.000 e 3.000 volt, da cui 15 acquistati dalla STA e 6 dal Land Tirolo, per collegamenti transfrontalieri. I costi saranno suddivisi secondo il principio territoriale.
In Alto Adige l'assistenza alle persone affette da “disforia di genere” è affidata a un team di riferimento composto da diversi servizi specialistici: lo ha ricordato Jürgen Wirth Anderlan (JWA Wirth Anderlan) aggiungendo che le persone interessate ricevono assistenza psicologica, psichiatrica, pediatrica e chirurgica e domandando se la Giunta provinciale definisce la disforia di genere una forma di disturbo dell'identità, quante persone hanno subito un cambiamento di sesso in Alto Adige negli ultimi dieci anni, quante persone hanno interrotto il trattamento in corso per il cambiamento di sesso negli ultimi dieci anni, se la Giunta provinciale è a conoscenza di quante persone si sono pentite di essersi sotto poste al cambio di sesso e hanno dovuto o devono ricorrere ad assistenza psichiatrica. L’ass. Hubert Messner ha fatto riferimento alla classificazione internazionale delle patologie, che parla ora non di “disturbo” ma di “incongruenza di genere”, descrivendo le sofferenze di una persona a causa della discrepanza tra genere assegnato alla nascita e identità sentita dalla persona. Dall’agosto 2019 - data dell'approvazione dell’iter per queste persone - fino al maggio 2020 dono state 103 le richieste di cambiamento di sesso, di cui 63 persone dichiarate di sesso femminile alla nascita. Alla terapia non si può accedere prima del 16. anno. 57 persone del totale hanno effettivamente optato per questa procedura. non sono state registrate persone che hanno interrotto il trattamento, il cambiamento di idea è avvenuto in seguito a consulenza psicologica. non si conosce alcun caso di richiesta di annullamento del cambiamento di sesso.

Nell’ambito della discussione delle interrogazioni su temi d’attualitá, Zeno Oberkofler (Grüne Fraktion - Gruppo verde – Grupa vërda) ha parlato di “rispetto alla Galateo” riferendosi alla pubblicazione sul proprio profilo Facebook, da parte dell’assessore all'Istruzione e cultura italiana Marco Galateo, di un post nel quale esponeva alla gogna mediatica un’insegnante che aveva espresso criticità sul suo operato, pubblicandone anche nome e cognome e invitando gli insegnanti a segnalare casi simili, nonché alla partecipazione dello stesso assessore, due giorni dopo, alla presentazione della campagna “Respect”, durante la quale affermava che “il rispetto reciproco è alla base della nostra convivenza e della nostra società civile”. Il consigliere ha quindi chiesto, tra l’altro, come il presidente della Provincia valuti l’utilizzo del ruolo istituzionale che si ricopre come strumento per intimidire chi esprime una critica e come valuti l’invito dell’assessore Galateo alla delazione tra insegnanti, quali saranno le conseguenze del comportamento dell’assessore nel caso venisse considerato inopportuno e come Kompatscher ritiene che esso si collochi nell’ottica di rispetto proclamato dalla campagna di sensibilizzazione. Il presidente della Provincia Arno kompatscher, rammaricandosi che il consigliere non avesse citato anche il tenore del commento su facebook, ovvero cosa l’insegnante aveva scritto dell’assessore, ha aggiunto che è diritto di tutti rispondere ad accuse ingiustificate, e quindi anche di Galateo. Si era trattato di attacchi pesanti. L’impressione che fosse una minaccia non era voluta, se così è stato, non era consapevole. Oberkofler ha ammesso che le accuse erano pesanti, ma ha invitato a distinguere tra una risposta fatta da un comune cittadino e una fatta da un ruolo istituzionale. L’assessore non è nuovo a questi comportamenti. Waltraud Deeg (SVP) ha trattato il tema del futuro dell'assistenza alla prima infanzia in Val Badia segnalando che, negli ultimi anni, i comuni della valle hanno ampliato i servizi di assistenza all'infanzia in attuazione della legge provinciale del 2013 e del piano di sostegno alle famiglie, e che, oltre alle misure edilizie, il personale motivato, ben formato e assistito è il pilastro più importante di tali servizi, e aggiungendo che genitori preoccupati riferiscono che attualmente non vengono più accettati nuovi bambini negli asili nido della Val Badia, mentre la continuazione dei servizi è messa in discussione. La consigliera ha quindi chiesto quali misure stanno adottando l'Agenzia per la famiglia e i Comuni per contrastare quest’emergenza, a che punto sono le trattative tra le parti sociali per aumentare gli stipendi del personale di assistenza, se è stata presa in considerazione l'estensione del modello di formazione per assistenti sanitari e assistente sociale anche al settore dell'assistenza all'infanzia. L’ass. Rosmarie Pamer ha chiarito che il tema è molto importante, e che negli ultimi anni c’è stato un potenziamento dei posti, il che soprattutto in periferia ha causato carenza di personale. Una cooperativa in Val Badia vorrebbe trasferirsi nelle cittá: questa notizia è giunta alla Provincia, che ha reagendo invitando gli operatori a un colloquio con diversi soggetti. Si è cercata una soluzione transitoria e ci sono stati colloqui con diversi consorzi e altre iniziative. In quanto agli stipendi, si tratta di contratti privati, ma la Giunta garantisce supporto. In merito alla formazione, le scuole professionali sono invitate a formare nuove operatori anche in modalità online o ibrido; ci sono anche nuove opportunitá di riconoscimento dei profili professionali. Lo scalpore per la fascia tricolore a Merano è stato al centro della successiva interrogazione, con la quale Bernhard Zimmerhofer (Süd-Tiroler Freiheit), evidenziando lo scandalo suscitato in tutto lo Stato, compreso l’avvio di una petizione per destituire la sindaca, ha parlato di “sciovinismo allo stato puro”, ben lungi dal progetto europeo del futuro, e segnalato che tutto ciò ricorda i periodi più bui della storia dell'Alto Adige. La situazione giuridica in caso di passaggio di consegne è ben regolamentata, ma evidentemente la politica incaricata dal presidente della Provincia per spiegare agli italiani lo status speciale e i diritti di autonomia non ha ottenuto alcun risultato, ha detto il consigliere, domandando poi cosa intende fare Kompatscher per impedire in futuro tali attacchi ingiustificati e quali sono le norme giuridiche concrete relative all'uso della fascia tricolore.Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha chiarito che a intervalli regolari si assiste a dibattiti di questo tipo, originati da varie cause, e qui nascono speculazioni politiche e c’è chi si sente offeso e vittimismo. Tutto ciò si può superare se si è oggettivi e siu verificano le regole in vigore. le disposizioni sono molto dettagliate, ma di fatto la fascia va indossata in casi specifici, per esempio in caso di matrimoni civili; altrimenti, in alto Adige, il distintivo del sindaco è anche la catena col medaglione e l’utilizzo della fascia è volontario e dipende dalla sensibilitá politica e dalla passi. Zimmerhofer ha fatto riferimento ai forti attacchi rivolti ai sudtirolesi, criticando il presidente Kompatscher perché non è riuscito a difendere la provincia da essi. Secondo Renate Holzeisen (Vita), la trasparenza e lo stato di diritto non sembrano essere principi degni di tutela per il parlamentare europeo Herbert Dorfmann, come dimostra ripetutamente con il suo comportamento di voto: egli, infatti, ha votato contro la richiesta di una commissione d’inchiesta parlamentare sulla trasparenza e la responsabilità e l'istituzione di un comitato responsabile delle questioni etiche avanzata da tre gruppi politici del parlamento Europeo in seguito alla sentenza emessa il 14 maggio 2025 nella causa T-36/23 dinanzi al Tribunale europeo con la quale è stata dichiarata illegittima la mancata divulgazione da parte della presidente della Commissione europea degli sms scambiati tra lei e il CEO di Pfizer in merito agli acquisti miliardari del “vaccino” Covid-19. La consigliera ha quindi chiesto se la Giunta ritiene opportuno che il parlamentare europeo eletto in Alto Adige con il maggior numero di voti sia attivamente coinvolto nel nascondere ai cittadini documenti e informazioni fondamentali riguardanti eventi che hanno avuto un impatto estremamente negativo su tutti gli aspetti della vita e se gli altoatesini e i cittadini dell'UE non hanno diritto alla trasparenza e allo Stato di diritto. Il presidente Arno Kompatscher ha chiarito che i cittadini hanno diritto alla trasparenza, aggiungendo che un parlamentare europeo lavora nell’ambito del proprio mandato, in modo trasparente e arrivando a conclusioni diverse rispetto a quelle di Holzeisen. quella criticata da lei è una decisione consapevole su una certa questione, espressa in maniera aperta e trasparente. L’assessore provinciale Achammer ha recentemente prospettato in Consiglio provinciale e anche sui media l'introduzione di un “secondo stipendio base” per gli insegnanti: lo ha riferito Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) domandando quali norme giuridiche statali e di politica dell'autonomia consentono l'introduzione di un modello salariale per gli insegnanti che prevede un “secondo stipendio base”, se il contratto integrativo provinciale per gli insegnanti consente teoricamente un aumento discrezionale delle indennità e quindi del reddito complessivo o è soggetto a limiti statali, a quanto ammontavano i fondi del bilancio provinciale dell'Alto Adige utilizzati per gli elementi retributivi e le indennità del personale docente negli anni 2023 e 2024. L’ass. Philipp Achammer ha fatto riferimento a quanto previsto in merito da una norma d’attuazione dello Statuto, aggiungendo che la soluzione più semplice sarebbe trasformare l’indennitá provinciale in un secondo stipendio base, in quanto l’indennitá non è valida ai sensi del TFR: si sta analizzando la situazione con l’obiettivo di fare una proposta. Thomas Widmann (Für Südtirol mit Widmann) ha quindi riferito che negli ultimi anni è stato ripetutamente segnalato un utilizzo insufficiente delle sale operatorie in diversi ospedali dell'Alto Adige, con conseguente rinvio di interventi programmabili e allungamento dei tempi di attesa. Alla luce della carenza di personale qualificato e della crescente domanda di interventi chirurgici, ha aggiunto, ci si chiede quanto siano efficienti le attuali capacità operative disponibili. Ha quindi chiesto quante delle sale operatorie disponibili sono attualmente effettivamente in funzione, suddivise per sede ospedaliera, qual è attualmente il tasso medio di utilizzo delle sale operatorie negli ospedali dell'Alto Adige, suddivise per sede, se esistono obiettivi interni o parametri di riferimento per l'utilizzo delle sale operatorie e questi vengono raggiunti, quali carenze strutturali o di personale incidono attualmente sul pieno utilizzo delle capacità operatorie, quali misure sono in atto per utilizzare in modo efficiente le sale operatorie. L’ass. Hubert Messner ha parlato di 14 sale all’ospedale di bolzano, in gran parte in funzione, e di una percentuale di utilizzo pari al 115%. a meano ci sono 11 sale utilizzate all’84%, a Silandro 3 sale, a Bressanone 6 utilizzate al 935, a Vipiteno 3 sale utilizzate al 103%, a Brunico 6 utilizzate al 101% e a san candido 2 sale con un utilizzo dell’88%. Gli obiettivi vengono definiti per prioritá e complessitá, e per ridurre i tempi d’attesa. le carenze attuali si devono soprattutto alla carenza di infermieri e anestesisti, ma non a problemi strutturali. Il monitoraggio della situazione sarà costante; per il reclutamento del personale si deve fare ancora molto. L'urologia è una disciplina medica complessa che copre l'ampio spettro della diagnostica, della terapia conservativa e chirurgica e dell'assistenza post-operatoria delle patologie urologiche nelle donne, negli uomini e nei bambini, è quindi indispensabile che tutti e sette gli ospedali della provincia dispongano di ambulatori urologici: lo ha detto Franz Ploner (Team K, definendo sconcertante che nel distretto sanitario di Brunico, con oltre 80.000 abitanti, questo servizio venga offerto solo in maniera rudimentale. Egli ha chiesto quindi in quanti giorni sono attivi gli ambulatori urologici nel comprensorio sanitario di Brunico, quanti medici specialisti sono attualmente attivi nel comprensorio sanitario di Brunico, se ill reparto di urologia dell'ospedale di Bressanone è in grado di garantire l'assistenza urologica nel comprensorio sanitario di Brunico, entro quando nell'ambulatorio urologico dell'ospedale di Brunico saranno nuovamente in servizio i medici specialisti dell'ospedale di Bressanone. A Brunico in quest’ambito ci sono effettivamente problemi, attualmente ha ammesso l’ass. Hubert Messner, aggiungendo che il servizio è fornito dall’ospedale di san Candido. Egli ha inoltre riferito di colloqui con uno specialista e dirigenti sanitari, segnalando il rifiuto di una proposta di contratto. Sempre per motivi di personale, Bressanone, dove lavorano attualmente 4 medici specialisti, non può essere d’aiuto. Dal 13 maggio 2025 il lago di Zoccolo, gestito da Alperia, sta perdendo una notevole quantità d'acqua. I danni per l'azienda energetica provinciale sono ingenti e la popolazione locale è molto preoccupata. Lo ha detto Madeleine Rohrer (Gruppo verde), domandando ta l’altro quali sono le cause della perdita, quando è stata controllata l'ultima volta la galleria che presenta la perdita e con quali risultati, se prima del 13 maggio c'erano stati segnali che preannunciavano la perdita, se è vero che i dipendenti sul posto avrebbero ricevuto l'ordine di non attivare l'allarme sirena in caso di rilevamento di perdite d'acqua, se il lago dovesse essere completamente svuotato, quali misure garantirebbero la sopravvivenza dei pesci e degli altri organismi viventi del lago, a quanto ammonta la perdita effettiva di guadagno per Alperia dal 13 maggio ad oggi. L’ass. Peter Brunner ha risposto che non è ancora possibile accedere alla perdita, che il controllo viene effettuato due volte al mese e nell’ultimo non erano state registrate anomalie, né segnali di perdite. In quanto alla disposizione ai dipendenti, è stato confermato che nel caso citato l'allarme sirena non va attivato. Solo quando sarà possibile accedere all’ubicazione della perdita si potrà procedere con i lavori, ma Alperia è in contatto con le autorità competenti per la tutela di fauna e flora, che si sono attivate. Al momento non c’è stata alcuna perdita di guadagno, e la perdita futura potrà essere determinata solo a fine anno. I controlli avvengono due volte l’anno, come previsto dall’autoritá nazionale; i dati sugli impianti non sono accessibili ai cittadini. La detenzione abusiva di armi è stata il tema dell’interrogazione con cui Bernhard Zimmerhofer (Süd-Tiroler Freiheit), facendo riferimento al caso di bracconaggio di uno sciacallo dorato, verificatosi in Val di Vizze, segnalava che il presunto autore del reato rischia ora la revoca dell'arma e della licenza di porto d'armi. Ricordando che recentemente, in via Museo a Bolzano, alcuni giovani si sono aggrediti a vicenda con lunghi machete, il consigliere chiedeva se questi sono considerati armi ai sensi della legge sulle armi e, se sì, se i relativi possessori vengono regolarmente controllati per verificare che conservino le armi in conformità con la legge. L’ass. Ulli Mair ha fatto riferimento al testo unico sulla sicurezza pubblica, che distingue tra armi proprie e armi improprie, ovvero oggetti utilizzati come armi: ha aggiunto che in generale c’è un divieto di portare con sé armi a meno che non ci sia un motivo. nel caso concreto, non si trattava di machete veri e propri ma di machete in plastica. Il rilascio incontrollato di acqua dal lago di Zoccolo attira l'attenzione sul pericolo spesso sottovalutato che nascondono i bellissimi laghi della Val d'Ultimo: lo ha detto Andreas leiter reber (Freie Fraktion) riferendo che il Piano di Protezione Civile provinciale definisce le competenze e le procedure in caso di catastrofi; inoltre, tramite il browser della protezione civile è possibile consultare dati essenziali sulle ubicazioni dei laghi artificiali e sugli scenari di emergenza. A livello provinciale viene inoltre elaborato un piano di emergenza delle dighe, al fine di poter far fronte alle situazioni di pericolo legate alla propagazione di un'onda di piena causata dall'apertura o dal cedimento di una diga. Egli ha chiesto tra l’altro se esiste un piano di evacuazione aggiornato per i comuni sottostanti e la popolazione interessata in caso di collasso di una diga nella Val d'Ultimo, di trasmettere le seguenti mappe della protezione civile: Scenario “Rottura della diga del lago di Zoccolo”, Scenario “Rottura della diga di Fontana Biancha”, Scenario “Rottura della Diga di Quaira della Miniera”; Documento di protezione civile per le grandi dighe, Piano di emergenza per le dighe (della Provincia). Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha chiarito che le questioni di protezione civile sono di competenza della Provincia e ha fatto riferimento al piano d’emergenza e al piano di protezione civile: quest'ultimo prevede gli interventi in caso di emergenze e di onde di piena o crollo della diga, il primo descrive gli interventi per superare queste situazioni di crisi, compreso un sistema di prevenzione e uno di allarme. I piani sono disponibili dal 2019 e sono gestiti dagli enti provinciali competenti insieme al Commissariato del governo. I dati sul rischio di propagazione di un’onda di piena sono disponibili solo a chi ha determinate credenziali, questo per una questione di sicurezza. Il tempo per la trattazione delle interrogazioni su temi d'attualità è quindi terminato. Su richiesta di Harald Stauder, che ha riferito della necessità di chiarire una questione giuridica, è stata rinviata la sostituzione di un membro supplente della Commissione Elettorale Circondariale - Sottocommissione di Brunico, e si è passati alla trattazione delle proposte dell’opposizione.  
Ultimo aggiornamento: 03/06/2025 19:31:44