Tre esperienze imprenditoriali inconsuete per capire come la narrazione possa tornare leva di attrattività e credibilità nel mondo aziendale. In una parola: “Unconventional Business”, ovvero l’evento pubblico, proposto questo pomeriggio alle 17.30 da Accademia d’Impresa (via Asiago 2 – Trento) per esplorare linguaggi, sensibilità e identità del racconto aziendale contemporaneo. L’iniziativa ha richiamato il ruolo cruciale della narrazione d’impresa in un mercato del lavoro in profonda trasformazione. “In un’epoca in cui i tradizionali riferimenti valoriali vengono rimodellati dalla sensibilità delle nuove generazioni –ha sottolineato il presidente di Accademia d’Impresa, Enzo Franzoi - la capacità di raccontare chi siamo e che cosa rappresentiamo non è più un accessorio comunicativo, ma un elemento strategico di attrattività e di coinvolgimento”.
“Viviamo in quella che molti studiosi delle comunicazioni descrivono come una narrative age – ha precisato Annalisa Zeni, responsabile della progettazione formativa di Accademia d’Impresa. Un contesto culturale in cui le storie non sono soltanto strumenti di intrattenimento, ma diventano la forma primaria attraverso cui individui e comunità interpretano la realtà e orientano le proprie scelte”. Le narrazioni permeano ogni aspetto della vita sociale e professionale, si intrecciano con le identità personali e collettive e plasmano relazioni di fiducia con gli stakeholder.
In un’epoca in cui la distinzione tra verità, verosimile e fake è continuamente messa alla prova dalle dinamiche digitali, la narrazione autentica emerge come pilastro di credibilità, coesione e identità aziendale. “Non si tratta soltanto di raccontare storie – ha aggiunto Bruno Degasperi, direttore di Accademia d’Impresa - ma di ricostruire legami emotivi, di condividere valori e di restituire senso a un rapporto tra organizzazioni e pubblici che troppo spesso rischia di restare formale o svuotato di contenuti”.
Ed è propria questa la sfida raccolta dai tre protagonisti della serata. Carlotta Nemela e Katiuscia Rasom, titolari di Aurona Ores Jewels, creano gioielli che raccontano il patrimonio mitologico della cultura ladina trasformando una cultura antica in un’esperienza moderna. Verena Suraci di VS Image & Beauty Suite, consulente di immagine, insegna ad imprese e privati a raccontarsi attraverso la propria immagine con modalità che stabiliscono con gli interlocutori legami più profondi e misteriosi delle semplici parole. Walter Tomio di Exquisita, vero e proprio atelier del cioccolato a Rovereto, condensa nelle sue dolci creazioni valori simbolici e culturali che narrano territori e storie come nel caso del cioccolatino realizzato per il Palazzo Ducale di Venezia.
Come ha ricordato al termine dell’evento Bianca Borriello, esperta in business writing e semplificazione del linguaggio professional, Unconventional Business parte da questa constatazione: “Riportare al centro la narrazione significa rendere visibile e riconoscibile ciò che rende ogni impresa unica, e ciò che rende ogni impresa unica è la sua capacità di costruire una comunità con soggetti che ne condividono i valori e il linguaggio”.
Ultimo aggiornamento:
11/12/2025 20:00:36