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Operazione Icaro, traffico internazionale di cocaina: 12 arresti

Smantellata dalla Polizia di Stato di Brescia e quella albanese un'associazione transnazionale

Brescia - Operazione Icaro. Dalle prime ore di questa mattina gli investigatori della Polizia di Stato e della polizia albanese, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Brescia e dalla S.P.A.K. albanese, stanno eseguendo 12 misure cautelari di custodia in carcere e 8 misure in attesa di preventivo interrogatorio degli indagati, oltre a numerose perquisizioni, tra l’Albania e le province di Brescia, Milano, Torino, Verona, Bolzano, Cremona, Novara, Pavia, Trento e Treviso.

L’indagine è relativa ad un’associazione transnazionale finalizzata al traffico illecito di ingenti quantitativi di cocaina provenienti dal Sud America, fatti giungere sul suolo nazionale, a bordo di autoarticolati che si rifornivano nei Paesi del centro Europa.

OPERAZIONE ICARO
L'operazione è stata illustrata dal questore di Brescia Eugenio Spina e dal Procuratore di Brescia Francesco Prete con gli investigatori della Squadra Mobile della Questura e della S.I.S.C.O.
che, unitamente al Servizio Centrale Operativo (S.C.O.) e alla Polizia albanese, hanno eseguito un’ordinanza applicativa di 12 misure cautelari di custodia in carcere nei confronti di soggetti che si trovano in Albania e nelle province di Brescia, Milano, Novara e Verona, nonché 8 misure in attesa di preventivo interrogatorio degli indagati, ritenuti responsabili del reato di associazione transnazionale finalizzata al traffico illecito di ingenti quantitativi di cocaina riguardante complessivamente 40 indagati italiani ed albanesi.

L’attività investigativa – nell’ambito della quale, sotto l’egida di Eurojust e con il coordinamento della Procura della Repubblica di Brescia – DDA e della S.P.A.K albanese, è in atto la squadra Investigativa Comune (S.I.C.) tra Polizia di Stato e Direzione Investigativa della Criminalità Organizzata della Polizia albanese – trae origine, nella seconda metà del 2020, da un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti registrata all’interno di alcuni locali di intrattenimento presenti sul Lago di Garda.

Le indagini, avviate a seguito della individuazione del fornitore di cocaina venduta ai clienti durante le serate avrebbero ricostruito l’organigramma di un gruppo criminale italo-albanese che sarebbe dedito all’importazione dal Sud America di ingenti quantitativi di cocaina, fatti giungere sul suolo nazionale, a bordo di autoarticolati che si sarebbero riforniti nei paesi del centro Europa.

Al vertice della cellula bresciana vi sarebbero due fratelli albanesi, appartenenti ad una delle principali e più pericolose cosche della mafia albanese, il clan dei Cela di Elbasan, che avrebbero impartito le disposizioni a un gruppo di uomini fidati, dimoranti nella provincia di Brescia e altre province del Nord Italia, attuando una vasta attività di importazione e smercio di sostanze stupefacenti, prevalentemente di cocaina. La predetta organizzazione avrebbe curato le fasi del narcotraffico, dallo stoccaggio alla distribuzione della droga, alla raccolta dei proventi, inviati ai vertici dell’organizzazione in Albania, mediante un collaudato sistema che si sarebbe avvalso degli autisti dei pullman che effettuano la tratta passeggeri Brescia-Elbasan.

Una importante attività di riscontro dell’indagine è avvenuta nel mese di novembre del 2021, con l’arresto di uno degli indagati per la detenzione di 350 kg di cocaina, che sarebbero stati destinati direttamente alla cellula bresciana dei trafficanti.

Dalle investigazioni è, inoltre, emerso che gli appartenenti al sodalizio criminale avrebbero utilizzato apparecchi telefonici “criptati” dalla cui analisi è stato rilevato il loro presunto inserimento all’interno del predetto gruppo criminale albanese, dedito, in particolare, al traffico internazionale di centinaia di chili di cocaina.

Le attività investigative avrebbero confermato come i capi dell’organizzazione, per stringere gli accordi coi fornitori, si sarebbero recati sistematicamente in Colombia, Ecuador e negli Emirati Arabi Uniti, a Dubai, dove dimorano alcuni tra i più importanti trafficanti albanesi.

Le attività di indagine sono state condotte con il contributo della Direzione Centrale della Polizia Criminale – Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, dell’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza a Tirana e della Direzione Centrale dei Servizi Antidroga nonché, nella fase esecutiva, anche di Interpol Lione, dell’Esperto per la Sicurezza a Madrid e della Polizia spagnola.
Ultimo aggiornamento: 22/01/2025 00:04:43
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