A meno che la Provincia di Trento non si assuma la responsabilità politica, in quanto titolare della gara, di intervenire su Rear e Miorelli perché riconoscano ai dipendenti lo stesso trattamento retributivo, l’inquadramento e il mantenimento delle qualifiche che avevano con il precedente gestore del servizio, cioè la Mimosa".
A febbraio ci saranno i tentativi di conciliazione sia al Servizio Lavoro per i licenziamenti sia davanti al Giudice del Lavoro per le cause promosse da 17 lavoratori individualmente e sostenute dalla Cgil per il mantenimento delle qualifiche (impiegati) e il riconoscimento delle condizioni economiche, compresi gli scatti, precedenti. “La decisione spetterà al giudice che valuterà caso per caso, a meno che non intervenga la Provincia riconoscendo l’errore del bando di gara o che le aziende non decidano di conciliare prima della sentenza”, sostengono alla Filcams.
Intanto restano le condizioni in cui i lavoratori oggi svolgono il servizio. “Da luglio, oltre a percepire mediamente il 30% in meno rispetto a prima, si lavora in condizioni decisamente peggiori – denuncia la Filcams-. Chiediamo all’Università di vigilare e chiedere il rigoroso rispetto delle condizioni contrattuali”.
All’Ateneo il sindacato chiede anche una precisa presa di posizione in vista dei prossimi appalti che coinvolgeranno mense e pulizie. “Non vorremmo trovarci ad assistere ad un film già visto. Chiediamo che l’Università si attivi da subito, per quanto di sua competenza, nel tutelare questi lavoratori”, concludono Bassetti e Delai.