Dalla mia esperienza personale e dalla passione che mi lega al territorio, è nata l’idea di far tornare Primolo agli antichi splendori, per attrarre nuovamente turisti e visitatori, per “invogliare” ancora le persone e gli abitanti stessi a credere in un “territorio che vale”.
Per fare questo, ovviamente, occorre un grande lavoro di squadra e un’unica e solida regia di portata sovracomunale. Una sinergia che deve necessariamente coinvolgere pubblico e privato per fare in modo di fornire a Primolo e agli altri comuni della Valmalenco, i servizi che sono fondamentali per il benessere e la salute delle persone, la digitalizzazione dell’intera area, lo sviluppo della cultura e dell’istruzione. Che sappia creare attività e opportunità di lavoro e creare infrastrutture per una mobilità sostenibile. Tutto deve essere pensato in un’ottica di sostenibilità ambientale, intervenendo anche e soprattutto sulla rigenerazione urbana e territoriale. Partendo da qui, - rimarca Pedrazzi - sarà infatti più semplice creare un modello replicabile e trainante anche verso i territori vicini che permetterà di snellire le procedure di realizzazione. Infine, per quanto riguarda le risorse necessarie, circa il 70% arriveranno da finanze pubbliche: Fondi di Regione Lombardia, Fondi Europei e dal PNRR e il 30% da proventi dei privati.
Come Consigliere regionale - conclude Pedrazzi- porterò a breve il progetto all’attenzione dell’Assessore dello Sviluppo Economico di Regione Lombardia, mentre la Commissione Speciale Autonomie e riordino Autonomie Locali del Pirellone l’ha già accolto con molto interesse, come pure ha fatto UNCEM. È stato, inoltre, siglato un accordo di collaborazione tra il consiglio Regionale e l’Università degli Studi di Pavia per uno studio di modelli di sviluppo innovativi per i comuni ed enti territoriali, partendo dal progetto “ In Valmalenco”. Infine, anche il Politecnico di Milano sta sviluppando un master dedicato proprio alla formazione di specialisti che si occuperanno della progettazione per lo sviluppo sostenibile della montagna”.