RIVA DEL GARDA (Trento) - Fraglia Vela Riva rinnova il proprio impegno verso la sostenibilità ambientale, adottando tecnologie innovative e sviluppando collaborazioni strategiche finalizzate alla riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività e alla salvaguardia di uno dei luoghi simbolo della vela internazionale: il Lago di Garda.

Tra le iniziative già avviate dal circolo spiccano l’adozione di boe elettriche, di cestini del mare Seabin, l’installazione di pannelli fotovoltaici e la sperimentazione di gommoni a emissioni zero, in linea con l’Agenda di Sostenibilità 2030 di World Sailing e con i principi della Charta Smeralda.
Sabato 13 dicembre, Fraglia Vela Riva ha organizzato, in collaborazione con Suzuki, la Giornata Ecologica dell’alto lago di Garda, un’iniziativa dedicata alla pulizia del bacino lacustre dai rifiuti.
L’attività si è svolta con il supporto dei subacquei del Gruppo Protezione Civile ANMI (Associazione Nazionale Marinai d'Italia), impegnata nel recupero dei materiali inquinanti dai fondali.
All’evento hanno preso parte gli atleti delle squadre agonistiche del circolo — fondato nel 1928 da Gabriele d’Annunzio e oggi il più attivo in Italia nell’organizzazione di eventi velici internazionali — insieme alle loro famiglie, ai soci e ai tesserati della Fraglia.
L’iniziativa si è conclusa con risultati significativi: sono stati raccolti circa 35 kg di rifiuti, tra materiali leggeri e pesanti, in un’area solitamente riconosciuta per l’elevato livello di pulizia.
Suzuki, i cui fuoribordo sono stati scelti da Fraglia Vela Riva per equipaggiare le unità di supporto alla scuola vela e alle manifestazioni sportive, ha messo a disposizione per la Giornata Ecologica un DF140BG installato su un battello pneumatico Focchi. Il motore è dotato di serie del sistema #lavalacqua (Suzuki Micro Plastic Collector), un innovativo dispositivo di filtraggio che consente di raccogliere le microplastiche presenti nell’acqua durante la navigazione. Il sistema sfrutta il circuito di raffreddamento del fuoribordo: l’acqua aspirata viene filtrata attraverso un circuito aggiuntivo che trattiene le microplastiche prima di essere restituita all’ambiente.
A conferma dell’efficacia del sistema #lavalacqua, la giornata è stata arricchita dalla presenza del professor Luca Fambri, docente dell’Università di Trento ed esperto in ingegneria dei materiali, che ha analizzato i residui raccolti dal motore Suzuki durante le ore di utilizzo, illustrando ai partecipanti i risultati ottenuti.