Le PMI continueranno a essere il cuore del sistema imprenditoriale bresciano, e per questo mi sento di chiudere con un auspicio, che potrebbe diventare una proposta concreta: l’istituzione di un’apposita delega, da parte della Presidenza, rivolta proprio alla Piccola Industria, per rendere l’Associazione ancora più vicina alle piccole e medie imprese.”
Nel pomeriggio di lavori – moderati dalla giornalista Jole Saggese (Capo redattore CLASS CNBC) e organizzati in collaborazione con The European House Ambrosetti – sono intervenuti Carlo Robiglio, presidente nazionale della Piccola Industria di Confindustria, Giuseppe Pasini, presidente di Confindustria Brescia, Melania De Nichilo Rizzoli, assessore alla Formazione e Lavoro di Regione Lombardia, Loretta Forelli, presidente di Fondazione A.I.B., Lorenzo Tavazzi, partner European House, Chiara Riondino, Head of Vocational Education and Training apprenticeships and adult learning Unit della Commissione Europea, Sabrina Castellani, Training, Recruiting & Development Director – Robert Bosch S.p.A. e Managing Director Bosch TEC, Daniele Bertoni, Organization & Deputy General Manager Fabbrica d’Armi Pietro Beretta S.p.A.
Nel corso del confronto, si è approfondito, in particolare, il tema del distacco tra il sistema formativo italiano e le nuove esigenze del mondo del lavoro, ma anche di quali talenti, competenze e formazione tecnica sono oggi richieste dal sistema produttivo, con un approfondimento sulle best practice in uso in Italia e in Europa, insieme alle possibili proposte d’azione.
“Il ritardo formativo del nostro sistema di istruzione mostrava tutti i suoi limiti già prima del Covid – ha sottolineato Carlo Robiglio, presidente nazionale della Piccola Industria –. Ora, però, la centralità della formazione nell’agenda del Paese è ormai indiscussa. Come imprenditori ne abbiamo assoluta consapevolezza, e non da oggi. Il paradosso italiano di un’elevata disoccupazione giovanile, da un lato, e la difficoltà delle imprese di trovare i profili professionali di cui ha bisogno, dall’altro, è la fotografia di un sistema che fatica a fornire ai giovani gli strumenti per costruire il loro futuro. Ogni anno le imprese cercano 20mila diplomati provenienti dagli Istituti Tecnici Superiori, ma ne trovano solo 5 mila. Questo territorio è in prima linea nella positiva esperienza degli ITS, tuttavia gli iscritti sono ancora pochi. Le linee guida del Recovery Fund mettono tra i primi driver proprio la formazione e l’occupazione giovanile e il PNRR ha destinato 1,5 mld in 5 anni agli ITS. Non possiamo permetterci di perdere questa occasione per spingere forte sull’orientamento di studenti e famiglie, per far conoscere le opportunità che questi istituti possono offrire per creare occupazione e rispondere al fabbisogno delle imprese”.
“Ringrazio di cuore Elisa Torchiani per i 4 anni trascorsi insieme e per la passione che ha messo nel ruolo. E un augurio a Marco Capitanio e alla sua squadra per il quadriennio che lo attende, con sfide importanti da portare avanti – chiude Giuseppe Pasini, presidente di Confindustria Brescia –. La Piccola è il tessuto portante del sistema bresciano, e bisogna valorizzare quello che sta facendo. Allo stesso modo le grandi imprese dovranno accompagnare le PMI: stiamo uscendo dalla crisi e, a piccoli passi, anche dalla pandemia. Dobbiamo dare continuità a questo processo: con il PNRR bisogna modernizzare questo Paese, attraverso la transizione verde e l’attenzione all’istruzione e alla formazione. Le competenze devono essere messe al centro.”