"In questo lungo tempo di pandemia, la vita dell’intera umanità ha dovuto fare i conti con l’imprevisto, l’inatteso, il sorprendente. Ricordandoci, in questo, come la vita non sia mai sotto il nostro pieno controllo.
La vita di San Giuseppe, come confermano gli indizi biblici, è segnata dall’imprevisto: una gravidanza inspiegabile, l’esperienza del migrare da profugo in Egitto, così come il ritrovarsi “spiazzato” di fronte al figlio adolescente.
Come si è muove Giuseppe di fronte all’imprevisto? Non dà sfogo alla rabbia, ma rimane un animo buono che non cerca vendette, compensazioni, rivalse: “non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto”.
Per questo viene indicato come uomo giusto.
Quanto abbiamo bisogno in questo momento di far nostro il suo stesso atteggiamento e non cavalcare la frustrazione, la rabbia, il disagio delle persone per meri interessi di bottega!
La pandemia ha pesantemente sconvolto una parte consistente del mondo del lavoro. Penso ai lavoratori stagionali e a quelli per cui il tempo determinato è ormai inesorabilmente scaduto. Penso ai tanti che nascostamente, senza rumore, stanno vivendo un vero dramma personale e familiare.