"Fragile, maneggiare con cura"
Inizio:
11/09/2019 dalle ore 14:00
-
Fine:
11/09/2019 alle ore 15:00
IT
«Fragile, maneggiare con cura» è il titolo della rassegna che dall’11 al 21 settembre tratta del disagio mentale e della psichiatria prima e dopo l'approvazione della legge 180 del 1978, con una mostra fotografica (con visita guidata), con la proiezione di un documentario del 1975 e con la presentazione di un libro. La rassegna inizia mercoledì 11 settembre a Casa Collini (accanto a Palazzo dei Panni) con l’inaugurazione della mostra (ore 17).
La mostra fotografica, allestita a Casa Collini, s’intitola «Dove sono finiti i sogni di Basaglia?» e propone 40 scatti a 40 anni dalla chiusura dei manicomi, Frutto di un progetto curato dal fotografo Alessio Coser e dal giornalista Jacopo Tomasi, è stata realizzata con l’obiettivo di capire come sia stata raccolta e interpretata l'eredità della rivoluzione innescata nel corso degli anni settanta del secolo scorso nell'ambito dell'assistenza psichiatrica. Gli scatti esposti in mostra raccontano sei città italiane (Trento, Trieste, Gorizia, Palermo, Roma e Cagliari), visitate tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018, raccogliendo storie, visitando luoghi, parlando con psichiatri, utenti, infermieri, educatori, volontari, familiari. La mostra è aperta al pubblico (con ingresso libero) dalle 18 alle 18, tutti i giorni tranne il lunedì (giorno in cui è chiusa), fino al 21 settembre.
Sabato 14 settembre è possibile partecipare a una visita guidata che inizia alle ore 16.
Lunedì 16 settembre nell’auditorium di Palazzo dei Panni si proietta il documentario «Matti da slegare» (Italia, 1975, durata 140 minuti), diretto da Marco Bellocchio e Silvano Agosti: negli anni sessanta lo psichiatra Franco Basaglia indicò un obiettivo determinato da perseguire nella cura delle malattie mentali e del disadattamento: svuotare lentamente i manicomi, da lui considerati i ghetti dell'emarginazione ed evitare nuovi ricoveri con un lavoro di prevenzione nei quartieri, nelle fabbriche, nelle scuole. Per documentare questa tesi, il film penetra all'interno dell'ospedale psichiatrico di Colorno (Parma) oppure segue all'esterno alcuni dei ricoverati dimessi e impegnati, grazie alle esperienze delle amministrazioni interessate, in fabbriche in fattorie e così via. In alcuni casi le dichiarazioni degli intervistati sono discusse tra loro stessi e tra persone chiamate in causa, come un anziano sacerdote. Il tutto finisce con una delle feste da ballo organizzate nell'istituto di Colorno. Il documentario è diviso in tre blocchi, ciascuno dedicato a uno dei tre principali intervistati: Paolo, Angelo, Marco.
Venerdì 27 settembre nella libreria Cazzaniga (in via Segantini 107) si presenta il libro «Giorgio Maria Ferlini e la sua psichiatria» (inizio alle ore 17.30), a cura di Maria Luisa Drigo, Felice Ficco e Rodolfo Taiani (ed. Fondazione Museo storico del Trentino, 2019), presenti i curatori.
Giorgio Maria Ferlini è stato protagonista negli anni settanta della trasformazione e dell’apertura dell'ospedale psichiatrico di Pergine Valsugana e poi dell'applicazione della legge 180 del 1978 in tema di "Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori". Il 5 febbraio 2018, a circa un anno dalla sua scomparsa, la Fondazione Museo storico del Trentino ha organizzato una giornata di studio in suo ricordo. Oltre al contesto storico e scientifico nel quale lo psichiatra Ferlini si è formato, nella seconda parte della giornata ha preso corpo una variegata, calorosa, ironica e commossa commemorazione, che ha contribuito a far emergere un'immagine "caleidoscopica" di Giorgio Maria Ferlini. Tanti pezzetti, ospitati in questo volume, che si assemblano e si scompongono in modo apparentemente casuale e senza un ordine cronologico, con la consapevolezza di essere solo un primo tentativo, lontano da ogni ambizione di esaustività, di collegare frammenti dell’uomo, del formatore, dello psichiatra,del direttore, ma prima ancora dell’amico.
La rassegna è organizzata da Fondazione Museo storico del Trentino in collaborazione con Comune di Arco, Biblioteca civica «Bruno Emmert» di Arco, associazione culturale Durendal e circolo cineforum La Palma.
Ultimo aggiornamento:
06/09/2019 12:27:51