Approfittando del buio, dopo aver scassinato le porte di ingresso, il giovane aveva sottratto centinaia di euro (700 l’ammanco stimato) in contanti dalle casse dei negozi, e una bicicletta mountain bike, senza contare l’entità del danno ai serramenti.
Episodio di massima gravità contestatogli è quello che lo ha visto coinvolto in un’altra rapina, commessa all’inizio del mese di settembre con vittima di un giovane di Appiano. A quest’ultimo, avvicinato con una scusa, sono stati strappati di mano ottanta euro. Il rapinatore, poi, non soddisfatto della somma ricevuta e accortosi che la vittima aveva con sé una carta di pagamento, lo aveva costretto, brandeggiando un coltello, ad accedere a una cassa automatica ATM per ritirare dei soldi da consegnargli. Fortunatamente la vittima non ricordava il pin.
Il giovane seminava terrore tra coetanei e minorenni anche sui mezzi pubblici tra Bolzano e Caldaro. Ed è proprio su un autobus del trasporto pubblico locale che ha tentato un’altra rapina, in danno di un minorenne minacciato per avere soldi. Fortunatamente il giovane studente era a tasche vuote.
In diverse contestazioni di furti e rapine vengono contestate anche le aggravanti dell’uso di armi, dell’orario notturno e dell’aver commesso il fatto all’interno di mezzi di pubblico trasporto.
Una delle sue vittime è stata anche oggetto di atti persecutori poiché dopo che aveva presentato denuncia contro era stato avvicinato, insultato, minacciato, impaurito, provocandogli un perdurante stato di ansia e paura, costringendolo a modificare le proprie abitudini pur di sottrarsi alle angherie subite.
Reato meno grave contestato, ma forse solamente perché interrotto dall’intervento di un adulto, è una minaccia aggravata accaduta a Caldaro presso la (ex) stazione ferroviaria in cui un giovane è stato spintonato, minacciato e colpito a scappellotti sulla testa. L’uscita da un limitrofo bar di un uomo ha interrotto l’aggressione impedendo ulteriori conseguenze.
Le ripetute condotte violente hanno portato il Tribunale di Bolzano all’estrema decisione per la custodia in carcere. Si spera che questo secondo importante intervento di carabinieri e magistratura possa portare il giovanissimo indagato a ragionare sul proprio comportamento e a ritornare sulla retta via, cosa che è sempre in tempo a fare.
Negli ultimi tempi i carabinieri di tutte le compagnie della provincia di Bolzano hanno denunciato diversi giovanissimi per reati connaturati da condotte violente. Certo quantitativamente tali reati non incidono sulle statistiche ma destano comunque molta preoccupazione nei genitori e nei carabinieri perché sempre o quasi le vittime dei giovani sono a loro volta giovani se non giovanissimi. I reati che sono stati recentemente riscontrati nascono da forme di prevaricazione nei confronti di altri ragazzi, una sorta di bullismo non confinato nelle scuole ma allargato a mezzi di trasporto, luoghi pubblici e di aggregazione giovanile. I carabinieri intendono fare la loro parte sia nella repressione di tali condotte criminali ma anche nella prevenzione, talché anche quest’anno scolastico è partito il progetto di educazione alla legalità secondo gli accordi tra il comando generale dell’Arma e il Ministero dell’istruzione. I carabinieri vanno nelle classi scolastiche a parlare coi giovani di droga, bullismo, devianza giovanile e altri argomenti d’interesse.