Sovente passano mesi prima di conoscere come sono andati i fatti".
Anche voi avete storie difficili? "Tantissime - racconta Fortunato Pogna - ne abbiamo di ogni genere e ciò che maggiormente mi impressiona è che in molti ci ricadono, nonostante tutte le informazioni che hanno a disposizione e sanno benissimo che quando entrano in quel tunnel (droga ndr.) è difficile uscirne. Di recente ho visto due persone in ospedale in arresto cardiaco e dopo tanti anni di questo lavoro sono rimasto scosso".
Cosa prova in quei momenti drammatici? "Mi chiedo perché sono caduti in quella trappola, poi con chi mi è accanto cerchiamo di trovare delle soluzioni. Per questo le porte di casa Enzino sono sempre aperte pronte ad accogliere , ma anche a dare consigli".
Come vi muovete? "Oltre al lavoro in comunità, in Valle Camonica organizziamo incontri, andiamo nelle scuole, nelle parrocchie, vengono presentate esperienze dirette di persone che sono uscite da quel mondo e dal disagio e si sono reinserite nella società. Esempi che dovrebbero far riflettere, invece in tanti e anche giovanissimi ci ricadono".
Come si può frenare questa deriva? "Le famiglie devono avere un ruolo propositivo, parlare con i loro figli, poi c'è il lavoro educativo delle scuole, delle associazioni e anche delle parrocchie, solo così usciremo da tante situazioni difficili. Certamente la legalizzazione avrebbe effetti deflagranti e andrebbe nella direzione opposta di chi vuole debellare il fenomeno droga".