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Lockdown, la furia di CNA Brescia: “Sterminio di artigiani con attesa e incertezza”

mercoledì, 4 novembre 2020

Brescia – A otto ore dall’entrata in vigore del Dpcm, gli italiani nelle varie parti del Paese non sanno quale supplizio li attenderà. La classificazione delle regioni, in zone rosse, arancioni o verdi tarda ad arrivare: la Lombardia quasi sicuramente vivrà settimane – o forse di più – di lockdown e regole ancor più severe di quanto già accada da diversi mesi per lo sconforto e la furia di cittadini e lavoratori che continuano a vedersi privati delle libertà personali.

DPCM, COMMENTO DI CNA BRESCIA

Un boccone molto amaro da mandare giù e da digerire, ma ancora prima da capire. Così la presidente di Cna Brescia Eleonora Rigotti definisce il Dpcm da poco emanato dal Governo e le nuove pesanti restrizioni per il contenimento della pandemia.

“Siamo estremamente preoccupati per i provvedimenti presenti nel decreto – dichiara Rigotti -, ma ancora di più, oggi, a ucciderci è l’incertezza. Le limitazioni mettono in ginocchio moltissimi settori, ma a sterminare artigiani e piccoli imprenditori è prima di tutto questo clima di attesa e di incertezza. Nella giornata di oggi a decine mi hanno chiamato per cercare di capire e avere notizie e a centinaia hanno sentito gli uffici di Cna Brescia. E così hanno fatto migliaia di bresciani con ristoratori, parrucchieri, estetisti e tutti i settori coinvolti dalla stretta: gli imprenditori e i cittadini non sanno cosa dovranno fare domani, è una situazione assurda”.

Se la scelta è di effettuare dei lokdown differenziati in base alla gravità della situazione, allora Cna auspica da subito aiuti sostanziosi ai territori più colpiti, alle imprese e ai lavoratori. “Non possiamo trattare allo stesso modo aree estremamente colpite come la Lombardia – specifica Rigotti – e altre che al momento non sono intaccate dal virus in termini di competitività e coesione sociale. Si rischia ancora una volta di dare pochissimo a tanti. Bisogna invece ristorare le fasce imprenditoriali più in difficoltà per via del fermo delle attività disposto dal Governo. E ricordarsi che dal decreto Ristori restano escluse molte attività, che stanno vivendo difficoltà enormi”.

La prima e concreta proposta di Cna Brescia è un uso intelligente della leva fiscale, congelando gli impegni fiscali delle categorie che non hanno avuto nemmeno i flussi di cassa indispensabili per sostenere questo onere. E, nello spirito costruttivo che da sempre anima la Confederazione, lunedì presenterà un focus sui principali indicatori economici lombardi, confrontandosi con un gruppo di parlamentari e consiglieri regionali del territorio per testimoniare loro le preoccupazioni e ipotizzare insieme alcune soluzioni.



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