A queste vanno aggiunte le risorse per gli impianti, va fatta una valutazione e una quantificazione concreta. Sicuramente una quota importante dei 32 miliardi previsti dal prossimo Decreto andranno alla montagna. Ne discuteremo con il Ministero dell'Economia e delle Finanze".
"La montagna finora è stata dimenticata - ha continuato - al sistema montagna è arrivata finora qualche briciola e purtroppo ci sono stati alberghi che non hanno lavorato per 10 mesi, ci sono stagionali che quest'anno non avranno la possibilità di proseguire la loro attività. Gli investimenti concreti devono andare in questa direzione, individuando soluzioni, con le politiche del lavoro".
Il ministro Garavaglia ha sottolineato che nel corso dell'incontro con gli operatori, con il ministro Gelmini e gli assessori regionali si è parlato anche prospettiva.
"Per ripartire - ha aggiunto - servono due cose: la programmazione, perché non si può sapere il giorno prima cosa succede il giorno dopo), bisogna avere il tempo per programmare con serietà cosa succederà quest'estate e cosa accadrà nella prossima stagione; l'altro elemento è lavorare per mantenere la competitività del sistema montagna che è importantissimo per il nostro Paese e per l'industria del turismo. Non possiamo permetterci di perdere competitività verso i nostri Paesi competitor e quindi usare bene le risorse del Recovery per fare investimenti mirati, efficienza energetica, intervenire sugli impianti in modo che quando si riparte lo si faccia alla grande, come la nostra montagna sa fare".
Nessuna manifestazione di protesta o volontà di attuarne, ma la necessità di un cambio di passo e dell'avvio di un nuovo metodo.
Da questi concetti ha preso le mosse l'assessore alla Montagna di Regione Lombardia, Massimo Sertori, per commentare lo stop alla riapertura degli impianti di sci deciso dal ministro Speranza nonostante le Regioni avessero recepito le osservazioni del Cts per la riapertura in sicurezza e lo stesso Cts avesse dato il placet sulla data del 15 febbraio. Tutta la filiera si era attivata per la ripartenza e tanti investimenti sono andati persi.
"Quanto è successo ha dell'incredibile, ma la presenza del ministro Garavaglia - ha sottolineato l'assessore Massimo Sertori - è il segnale che il nuovo Governo intende inaugurare una nuova stagione, fatta di quell'attenzione che, dall'ultimo Esecutivo, questi territori non hanno avuto. E che hanno visto l'economia di questi territori messa a durissima prova da una chiusura, per il Covid, in un periodo chiave". "L'inverno per la montagna - ha rimarcato l'assessore - è l'equivalente del periodo estivo per le località balneari".
"La salute viene prima di tutto - ha spiegato l'assessore - e su questo siamo tutti d'accordo, ma non dobbiamo dimenticare che servono misure a sostegno dell'economia e dei territori della montagna".
"Indennizzi e ristori devono essere il là alla nuova stagione di dialogo tra mondo ed economia della montagna con le sue genti - ha concluso Sertori - e devono essere accompagnate da misure, anche eccezionali, che consentano alle attività, che hanno praticamente perso tutta la stagione, di trovarsi nelle condizioni di ripartire".
GHIROLDI: "TORNARE A VIVERE LA MONTAGNA"
Sulla vicenda è intervenuto il consigliere regionale Francesco Ghiroldi. “La decisione del Ministro Speranza, comunicata nella serata di ieri, è intollerabile per modi e tempi con cui è stata assunta. Sono settimane che gli operatori dei settori della montagna si preparano alla riapertura; ricevere comunicazione che non potranno lavorare a meno di 12 ore dall'apertura degli impianti è un colpo durissimo e irricevibile. Voglio credere che questo sia l'ultimo atto di Governo in stile Conte bis. Non è più tollerabile navigare a vista e comunicare l’oggi per l’indomani decisioni che riguardano le vite di migliaia e migliaia di lavoratori, solo in Lombardia i lavoratori della neve sono oltre 150mila.
Sono contento delle parole del Ministro Garavaglia, che conosce i territori di montagna e la loro realtà economica, che ha esplicitamente parlato di danno economico creatosi per l’atteggiamento di Speranza e ha esplicitato la necessità di operare indennizzi economici per questa scelta del Governo; ottimo che si sia impegnato a sostenere gli impiantisti e il mondo del turismo invernale già nel prossimo decreto ristori.
Auspico che questa presa di posizione del Ministro al Turismo apra una nuova stagione di rapporto istituzionale con Governo di Roma, nella quale l'attenzione alle realtà montane sia massima.
Chi, come me, vive in un territorio di montagna ha il diritto di poter vivere della montagna. Urgono politiche e investimenti specifici affinché le comunità di montagna possano ancora vivere e avere un futuro”.