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Martedì, 5 ottobre 2021

Caro benzina: in sette giorni 5 euro in più di spesa per un pieno

Brescia - La spesa media per il pieno di benzina si è impennata di ben 5,5 euro in appena una settimana sulla scia ai recenti aumenti del prezzo del petrolio e delle quotazioni dei prodotti raffinati nel Mediterraneo. E’ quanto emerge da una elaborazione dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Mite con un maxi rincaro anche per il diesel che registra aumenti medi di oltre 7 euro per un pieno nell’ultima settimana.


In Italia – sottolinea Uecoop - il costo dei carburanti segue sempre in maniera rapidissima l’aumento del prezzo mondiale del petrolio, mentre non arretra altrettanto velocemente quando le quotazioni dell’oro nero scendono. Una situazione che ha pesanti ripercussioni sui bilanci di imprese con l’85% delle merci che viaggiano su strada e rappresenta – evidenzia Uecoop - un freno al rilancio del Paese e al lavoro delle cooperative, da quelle sociali alla logistica.


Contro il rincaro dei carburanti – continua Uecoop – famiglie e imprese possono seguire alcune regole di autodifesa che vanno dalla caccia al prezzo migliore nella propria area di residenza o lavoro all’utilizzo del self service che di solito è più conveniente rispetto al servito, dalla ricerca delle cosiddette “pompe bianche” non controllate dai grandi marchi del petrolio alle partenze con il pieno fatto prima di entrare in autostrada, dalla verifica della distanza da percorrere con la scelta del percorso più breve alla manutenzione regolare dell’auto, della moto o del camper – conclude Uecoop - in modo da rendere più efficiente il motore e ottimizzare l’utilizzo del carburante.


Coldiretti Sondrio: "Valorizzare biometano"


Per sviluppare concretamente le energie rinnovabili e concorrere concretamente a contrastare il cambiamento climatico occorre investire per realizzare nuove produzioni come il biometano agricolo Made in Italy “dalla stalla alla strada” per raggiungere l’obiettivo di immettere nella rete 6,5 miliardi di metri cubi di gas “verde” da qui al 2030.

E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’aumento dei prezzi di gas, metano e gpl ma anche di benzina e diesel.


Partendo dall’utilizzo degli scarti delle coltivazioni e degli allevamenti – sottolinea Coldiretti Sondrio – è possibile arrivare alla realizzazione di impianti per la distribuzione del biometano a livello nazionale per alimentare le flotte del trasporto pubblico come autobus, camion e navi oltre alle stesse auto dei cittadini. In questo modo sarà possibile generare un ciclo virtuoso di gestione delle risorse, taglio degli sprechi, riduzione delle emissioni inquinanti, creazione di nuovi posti di lavoro e sviluppo della ricerca scientifica in materia di carburanti green. Gli impianti di biogas in Italia oggi producono 1,7 miliardi di metri cubi di biometano ma è possibile arrivare entro il 2030 a 6,5 miliardi con la trasformazione del 65% dei reflui degli allevamenti.


“L’aumento della spesa energetica e ha un doppio effetto negativo perché – sottolinea il presidente di Coldiretti Sondrio Silvia Marchesiniriduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese. Agli aumenti in bolletta si aggiungono peraltro quelli dei prezzi dei carburanti, dalla benzina al gasolio che rischiano di scatenare una tempesta perfetta per le tasche dei consumatori”.


Non va infatti dimenticato che l’85% delle merci viaggia su strada e i costi della logistica arrivano ad incidere fino dal 30 al 35% su prodotti freschi per frutta e verdura secondo una analisi della Coldiretti su dati Ismea.


I rincari energetici si trasferiscono – sottolinea Coldiretti Sondrio – sui costi di produzione nella catena del cibo come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. Il risultato è che, ad esempio, quando si acquista una passata al supermercato si paga più per la confezione che per il pomodoro contenuto.


In questo contesto, servono interventi strutturali per dotare il paese di una riserva energetica sostenibile puntando sulla filiera del biometano nel quale l’agricoltura italiana è all’avanguardia e che può contribuire al raggiungimento dell’obiettivo europeo del contenimento delle emissioni per salvare il clima.


Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) rappresenta in questo senso un’opportunità importantissima per il pieno sviluppo del potenziale offerto del settore del biometano agricolo con l’obiettivo di arrivare alla produzione del 10% di gas rinnovabili nella rete del gas nazionale.

Ultimo aggiornamento: 05/10/2021 12:10:27
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