Rabbi - “Se volete entrare nel parco, consegnate cellulare e orologio. Tranquilli: nessuna rapina. Gli oggetti saranno tenuti al sicuro e, al posto loro, verrà offerto uno zaino con dentro merende e libri a sorpresa da godersi per un percorso in mezzo alla natura davvero sui generis". Lo scenario è quello della Val di Rabbi, valle laterale della Val di Sole, immersa nel versante trentino del Parco Nazionale dello Stelvio. L'idea dello scambio “zainetto al posto dello smartphone” è delle Terme di Rabbi. L'obiettivo è quanto mai attuale: aiutare le persone a disintossicarsi dall'iperconnessione digitale. Un fenomeno ormai globale che l'epidemia da coronavirus (con annesso lockdown) non ha fatto che accentuare.
I sintomi fisici e psicologici sono simili a quelli della dipendenza dalle droghe: aumento del battito cardiaco, sudorazione, pupille dilatate, salivazione ridotta, senso di ansia e frustrazione, alterazione del ciclo sonno-veglia e dei processi cerebrali, affaticamento degli occhi, emicranie frequenti, difficoltà di concentrazione e calo della produttività.
Non a caso, la patologica paura di stare lontano dal proprio smartphone è ormai sempre più considerata una malattia a tutti gli effetti: secondo la piattaforma di ricerca Dscout, ogni utente controllerebbe il proprio cellulare in media 2600 volte al giorno, con punte di 5400 per gli utenti iperconnessi. Di più: il 50% dei giovani under 24 si sveglia in piena notte per leggere gli aggiornamenti social ed è in crescita il fenomeno del “vamping”, che spinge a passare svegli l’intera notte scorrendo le pagine web.
“I dati sul consumo di gigabyte e di sovraccarico dei server dei social network nelle settimane di lockdown confermano che il fenomeno si è accentuato” spiega Sara Zappini, direttrice delle Terme di Rabbi. “La sfida, ora, è uscire dall'esperienza coronavirus più consapevoli dei rischi che si affiancano ai vantaggi della digitalizzazione. L'idea che ha portato alla nascita delle esperienze di Digital Detox punta proprio a fornire una risposta allo stress da iperconnessione”.
Il fiore all'occhiello di questa strategia sono due percorsi immersi nel bosco nei quali poter praticare la “park therapy” fisica e mentale. Il primo è già stato inaugurato nel 2019 e quest'anno permetterà di sperimentare dei percorsi smartphone-free.