Ad
Ad


Trentino, i dati sugli operatori sanitari non vaccinati. Appello di Fugatti, Ferro: “Il vaccino rende liberi”

giovedì, 29 aprile 2021

Trento – La campagna di vaccinazione accelera e già da stasera in Trentino potranno prenotarsi le persone nate fra il 1962 e il 1966 e, dal fine settimana, anche gli invalidi civili al 100% e i loro conviventi e caregiver. Lo ha annunciato nel pomeriggio l’assessore alla salute Stefania Segnana che assieme al dottor Giancarlo Ruscitti, dirigente generale del Dipartimento salute e al dottor Antonio Ferro di Apss, ha fatto il punto della situazione. “Le vaccinazioni proseguono in maniera massiccia – ha detto l’assessore Segnana – abbiamo aumentato gli slot a disposizione dei cittadini e stiamo partendo con una campagna pubblicitaria di informazione e di sensibilizzazione. I vaccini adesso ci sono e dunque possiamo davvero contrastare efficacemente la pandemia”. Parole riprese dal presidente Maurizio Fugatti che insieme all’assessore Segnana ha visitato oggi il centro vaccinale di Cavalese da dove ha lanciato ai trentini un vero e proprio appello: “Prenotate il vaccino – ha detto Fugatti – perché prima lo fate e prima ne usciremo. Il nostro obiettivo è di immunizzare il maggior numero di cittadini e rendere quindi il Trentino un territorio covid-free”.

Il dottor Ruscitti ha chiarito che il progressivo abbassamento delle classi di età è collegato al fatto che adesso le categorie più a rischio contagio, come dimostrano i dati, non sono più fortunatamente gli ottantenni, già immunizzati, ma proprio le classi di età fra i 50 ed i 60 anni. “Nessuna campagna di vaccinazione del resto – ha concluso – ha mai registrato un’adesione pari al 100%”.

Il dottor Ferro ha invece fatto il punto sulla campagna vaccinale fra i sanitari: al momento circa il 30% di loro non ha ancora ricevuto alcuna dose, chi perché è ancora immune dopo aver contratto il virus, chi perché non ha aderito alla campagna, nonostante la legge sull’obbligo emanata dal Governo un mese fa.

“Su 18 mila operatori in Trentino – ha detto – sono 5500 quelli che non hanno aderito, ma ritengo che questo numero possa calare. Si sono vaccinati l’89% dei medici e l’81% degli infermieri. Siamo comunque in linea – ha detto Ferro – con quanto avviene nel resto d’Italia. Tutti i vaccini – ha poi ricordato – sono efficaci e ci proteggono, dunque vacciniamoci perchè la vaccinazione – ha concluso – rende liberi”.

SI PUNTA ALLA SENSIBILIZZAZIONE

“Un incontro per condividere le scelte e il percorso da fare insieme agli Ordini professionali per sensibilizzare il personale sanitario sull’importanza della vaccinazione anti-Covid, a tutela di sé stessi, dei pazienti e della collettività”. Così l’assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia della Provincia autonoma di Trento, Stefania Segnana, ha presentato il confronto di oggi con Marco Ioppi e Daniel Pedrotti, presidenti rispettivamente dell’Ordine dei medici trentini e di quello delle professioni infermieristiche, per fare il punto sulla vaccinazione obbligatoria degli operatori della sanità in Trentino e coordinare le prossime mosse. Nell’incontro – che ha visto la presenza di Giancarlo Ruscitti, dirigente del Dipartimento salute e politiche sociali, Pier Paolo Benetollo, responsabile dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, e Antonio Ferro, direttore sanitario – è stato concordato l’invio, da parte di Apss, di una lettera agli operatori sanitari proprio per sensibilizzare i destinatari sull’importanza dell’immunizzazione anti-coronavirus.

“Rafforziamo un percorso, una linea comune su questo tema fondamentale, anche per confermare che assessorato, dipartimento, Apss e Ordini professionali lavorano assieme”, ha detto l’assessore Segnana. Quella del vaccino anti-Covid, è stato ribadito nell’incontro, deve essere una scelta di responsabilità, il più possibile consapevole, da parte dei professionisti ed operatori sanitari.

Dopo Benetollo, che ha informato sull’avanzamento costante della quota di operatori vaccinati sul totale, e Ruscitti, che ha ribadito l’esigenza di far camminare assieme nella vaccinazione sia il comparto pubblico che le strutture private, sono intervenuti i presidenti degli Ordini. Sia per Ioppi che per Pedrotti l’assenso alla somministrazione del vaccino deve essere il frutto “più che di un obbligo di legge, di una scelta attenta al codice deontologico dell’operatore sanitario”. Entrambi hanno poi ricordato gli elementi che suffragano la vaccinazione a livello scientifico, sanitario e come fattore di protezione per sè stessi, i propri pazienti e la collettività.

L’Ordine dei medici e quello delle professioni infermieristiche hanno confermato la piena collaborazione con l’Assessorato e l’Azienda sanitaria per le prossime iniziative. Con l’obiettivo di “accompagnare a una decisione consapevole il più ampio numero di operatori, anche con iniziative in partnership con l’assessorato e l’Azienda sanitaria e in generale con l’attività di sensibilizzazione”.



© Gazzetta delle Valli - Testata registrata in tribunale, direttore responsabile Pierangelo Panzeri - P. IVA 03457250136